L’archeologo più foamoso dell’entertainment si fa piccolo piccolo e entra in una PSP.
Non si può certo dire che la storia di questo gioco non sia stata alquanto travagliata: LucasArts nel 2005 mostrò all’E3 di Los Angeles alcune sequenze di quello che avrebbe dovuto essere l’Indiana Jones “next-gen”, destinato cioè alle imminenti (allora) Xbox 360 e PlayStation 3. Ma negli ultimi anni la software house dello Skywalker Ranch ha subito profondi cambiamenti e una ristrutturazione dell’organico, un particolare non da poco, che ha portato a dolorose revisioni e tagli di molti progetti in corso. Probabilmente questo anche alla luce di alcune uscite non proprio memorabili: come non ricordare il flop di Star Wars: The Force Unleashed? Ok… magari non sarà stato un disastro a livello di vendite, ma di certo ha lasciato molto amaro in bocca, considerate le potenzialità di un prodotto del genere.
Indiana Jones ha subito un destino ancora peggiore, trasformandosi da titolo per console di un certo peso, a un generico prodotto per sistemi tecnicamente meno impegnativi. Andiamo così a parlare di questo “Bastone dei Re”, sviluppato esclusivamente su PlayStation 2, Wii e PSP, prendendo in esame proprio l’edizione riguardante quest’ultima. Diciamo che le premesse non erano delle migliori. Un gioco che nasce con altre idee e potenzialità, che si ritrova poi suo malgrado a essere ficcato a forza in un hardware non proprio all’ultimo grido, poteva sollevare ben più di un dubbio sull’operazione decisa da LucasArts. Ma in fondo è sempre meglio avere una bella sorpresa quando non te l’aspettavi, no? E questo nuovo Indiana Jones tutto sommato riesce a sorprendere abbastanza, presentandosi sulla console portatile di Sony in grande spolvero, dimostrando che l’uomo con la frusta e il cappello ha ancora molto da dire. Questa volta, pensate un po’, se la deve vedere nientemeno con il Vincastro dei Re, ovvero il bastone leggendario di Mosè, in grado di separare le acque del mare, evocare tempeste di fuoco e altre cosette del genere. E potevano i nazisti, da sempre alla ricerca di manufatti biblici, non interessarsene? Certo che no.
La storia del gioco è ambientata nel 1939, un anno dopo gli eventi narrati nell’Ultima Crociata, e vede Indiana dentro il solito tempio pieno di trappole, nel tentativo di recuperare una reliquia grossa come un pompelmo, primo pezzo di un puzzle ovviamente molto più complesso. Sarà in questi frangenti che inizieremo a prendere confidenza con lo stile di gioco, una sorta di action/adventure in terza persona piuttosto classico: a secondo dei casi dovremo aguzzare l’ingegno per risolvere alcuni (semplici) enigmi oppure mettere alla prova le nostre abilità di picchiatori, infilando combo di cazzotti e ginocchiate assortite. Non mancherà ovviamente la fidata frusta, utile per interagire con l’ambiente, ma anche per far cadere a gambe all’aria qualche nemico un po’ troppo facinoroso. Il revolver invece conviene usarlo solo in situazioni di emergenza, dato che dispone di appena sei colpi e non è il caso di sprecarli, a meno che non ci si ritrovi in una sequenza di inseguimento, dove invece ci verranno dati proiettili infiniti.
La varietà delle situazioni e delle ambientazioni proposte è notevole, spaziando da Panama al Nepal, passando per Istanbul e San Francisco, tutte ricreate con semplicità ma con un uso oculato delle potenzialità di PSP. Tecnicamente infatti il gioco è ottimo, presenta un buon numero di poligoni e le texture appaiono quasi sempre definite, con una fluidità che solo di rado conosce qualche tentennamento. Le uniche note negative arrivano di tanto in tanto dalla telecamera, non sempre precisa e accurata come dovrebbe essere, e dalle animazioni legnosette, anche durante le sequenze d’intermezzo. Quest’ultime sono realizzate completamente con l’engine del gioco e, anche grazie a un buon doppiaggio, conferiscono al tutto una buona soluzione di continuità.
Il Bastone dei Re è in buona sostanza promuovibile senza particolari lamentele, anche se va segnalata una longevità non proprio esemplare: per avere la meglio sul gioco bastano 6-7 ore e ben difficilmente potenziamenti e cose simili possono spingere a ricominciarlo da capo.