Speciale Risen – il Crafting e la Città del Porto

In attesa di “regalarvi” la recensione, eccovi un piccolo speciale su Risen, dove vi dettagliamo su due aspetti importanti del gioco: il crafting e la Città del Porto.

In attesa di “regalarvi” la recensione, eccovi un piccolo speciale su Risen, dove vi dettagliamo su due aspetti importanti del gioco: il crafting e la Città del Porto.

POZIONI SPADE E GIOIELLI: L’EROE-ARTIGIANO DI FARANGA
È ormai consuetudine nei GdR implementare qualche elaborato sistema di “crafting”, ossia di creazione di oggetti personalizzati. Si tratta di un sistema molto efficace per rendere più soddisfacente l’esplorazione del mondo, che non sarà tesa solo allo sterile accumulo di tesori ma magari anche alla ricerca di quel particolare “ingrediente” che ancora ci manca per creare un particolare oggetto. Anche Risen contempla un sistema di creazione di oggetti abbastanza approfondito. Potremmo idealmente dividerlo in quattro categorie: alchimia, scrittura di pergamene, abilità del fabbro e cucina.

L’eroe alchimista
Le pozioni costituiscono probabilmente la tipologia di oggetto che il nostro eroe creerà più spesso. Per dar vita a un prodotto alchemico di qualità è necessario possedere la relativa ricetta, una bottiglia vuota, acqua o alcol e gli appositi ingredienti, ossia una serie di erbe o di funghi. Bisogna poi avere accesso a un tavolo da alchimista e possedere sufficiente addestramento. L’abilità relativa prevede tre livelli di apprendimento: solo accedendo all’ultimo avremo la possibilità di creare pozioni davvero potenti. Un aspetto importante da considerare è che quasi tutti gli ingredienti hanno effetto anche se consumati direttamente: com’è ovvio, però, se li si utilizza per creare una pozione il loro effetto viene potenziato. L’ingrediente più importante è senza dubbio la “corona dell’eroe”, necessaria per creare pozioni in grado di aumentare permanentemente le caratteristiche del personaggio; val la pena addestrare l’alchimia al massimo anche solo per queste pozioni, che sono l’unico modo per portare i valori oltre 100.

L’eroe scrittore
Se il nostro personaggio non è in grado di lanciare incantesimi tramite le rune e i cristalli, può essere una buona idea addestrarlo almeno nella creazione di pergamene: le magie su pergamena possono essere lanciate da chiunque e quindi sono preziose per le non rare circostanze in cui un incantesimo è necessario per aprire un passaggio e proseguire in una missione. Per creare un manufatto di questo tipo è necessaria una pergamena vergine e un ingrediente speciale, che varia a seconda dell’incantesimo; è anche indispensabile, però, avere accesso a uno scrittoio e possedere una penna d’oca.

L’eroe fabbro
Anche l’abilità da fabbro ha, come l’alchimia, tre livelli di specializzazione, che consentono la creazione di manufatti progressivamente più potenti. Al contrario di quel che si potrebbe pensare, tramite questa abilità non si possono creare solamente armi ma anche gioielli, come anelli o collane con proprietà magiche. Oltre all’apposito addestramento, per cimentarsi nell’attività del fabbro e dell’orefice sono necessarie le materie prime (metallo grezzo, pezzi di arma, materiali preziosi), attrezzi adeguati (pinze e martelli), nonché l’accesso a un tavolo di lavoro o a una fucina. I metalli preziosi necessari per questo tipo di attività si possono ottenere principalmente tramite l’abilità di scavo, che ci permette di sfruttare adeguatamente le vene metallifere incontrate nei sotterranei.

L’eroe cuoco
Talvolta, il nostro eroe si imbatterà in qualche ricetta di cucina. Non serve addestramento per provare a realizzarla: è sufficiente possedere i giusti ingredienti e avere accesso alla corretta attrezzatura (pentola, padella, forno). Le pietanze più elaborate hanno effetti paragonabili a quelli delle pozioni più potenti!

ALLA SCOPERTA DELLA CAPITALE DI FARANGA
L’insediamento più importante di tutta l’isola di Faranga è senza dubbio la Città del Porto; normalmente amministrata da Don Esteban, signore del territorio, è stata recentemente occupata dagli uomini dell’Inquisitore Mendoza, molto interessati agli strani fenomeni in corso nell’isola (quali le anomale tempeste marine e soprattutto l’inquietante emersione dal terreno di oscuri templi antichi). La Città del Porto risponde alla perfetta immagine stereotipata dell’insediamento portuale in un ambiente tropicale: le sue case sono bianche e dal tetto piatto, le sue verdi palme sventolano nell’aria illuminata dal sole accecante e i suoi abitanti vestono i panni dei marinai alcolizzati, delle guardie armate o degli umili popolani alle prese con i problemi della vita quotidiana. Potremmo idealmente dividere la città in tre zone: il quartiere dei mercanti, il porto e i bassifondi.

Lusso e commercio: il quartiere dei mercanti
Il quartiere dei mercanti è occupato, come suggerisce il nome stesso, dalle principali attività mercantili della città: lì potremo incontrarvi l’alchimista Leonardo, il fabbro Alvaro e il mercante generico Konrad. È anche la sede dell’amministrazione e della classe dirigente: sulla collinetta che sovrasta il quartiere si trova la caserma della guardia cittadina, diretta dal soldato dell’Inquisizione Carlos, mentre sulla piazza principale si affaccia quella che è stata la casa del governatore Esteban prima che questi riparasse nella palude dopo l’arrivo di Mendoza e dei suoi uomini. Sempre nel quartiere dei mercanti si trova la porta principale della città, sorvegliata con pugno di ferro dalle guardie cittadine, che agiscono per ordine dell’Inquisizione.

Alcol e perdizione: il quartiere del porto
Il porto è occupato principalmente da magazzini, attentamente sorvegliati dai mercenari, e locali pubblici per marinai; in quest’ultima categoria possiamo collocare la taverna, gestita da Patty (figlia di un temibile pirata) nonché il bordello, tenuto da una procace e sveglia fanciulla di nome Sonya. Le due estremità del bacino portuale sono occupate dal faro e da un’isolata cella carceraria, dove all’inizio della partita sta scontando la sua pena un feroce pirata. Il porto è la sede perfetta per le attività di contrabbando: molti suoi abitanti conducono una doppia vita e alcuni edifici apparentemente innocenti nascondono, in realtà, passaggi segreti per far uscire di nascosto dalla città il materiale prezioso trafugato dai templi.

Povertà e polvere: il quartiere dei bassifondi
Il quartiere dei bassifondi sovrasta quello del porto ed è occupato soprattutto dalle umili case della classe popolare, anche se non mancano i servizi pubblici. Passeggiando per le sue strade polverose possiamo imbatterci nella piccola taverna di Josh, nei negozi gestiti da Elias e dallo strozzino Costa, nella casa del cartografo Nelson o nelle attività benefiche portate avanti dal monaco dell’Inquisizione Belschwur. Importante da sottolineare è la comunicazione diretta dei bassifondi con l’entrata secondaria in città, ricavata all’interno di una grotta naturale: pur sorvegliata, risulta senz’altro più facilmente “aggirabile” rispetto alla porta principale, quella che dà sul quartiere dei mercanti.