L’idraulico più famoso del mondo (dei videogiochi) si dedica a quattro salti in compagnia.
Una cosa mi ha insegnato Lupin (prima serie, giacca verde): non importa come va a finire la puntata, l’importante è che la si sia trascorsa in compagnia dei propri migliori amici, vivendo un’avventura degna di tal nome. Se così è, allora la puntata finirà con il gruppo di amici che se la ride della grossa, in un idem sentire che potrà anche sembrare euforia paradossa (cit.) ma che è semplicemente il risultato della misteriosa gioia della condivisione di emozioni con le persone a cui vogliamo bene. Questa sensazione di ilarità sgangherata la ritrovo oggi nella modalità multigiocatore di New Super Mario Bros. Wii, e se comincio questa recensione proprio da qui c’è una ragione. Quale? Be’, che i titoli con Mario protagonista, in solitaria, siano ottimi, è cosa praticamente ovvia. Nintendo possiede, per i propri giochi di piattaforme, una grammatica di elementi di game design talmente ricca e a prova di Bob-omb che è assolutamente improbabile che il buon nome “platformista” dell’italico idraulico venga messo in cattiva luce. I level designer, poi, riescono a ogni nuovo titolo a mantenere una freschezza, un’inventiva e una genialità che fanno sì che non sia esistito, finora, un Super Mario “di maniera”. Qui sono riusciti addirittura a infilarci l’uso dei sensori di movimento del telecomando Wii con una competenza e una misura che pochi alti sviluppatori hanno saputo mostrare. Questo genere di bravura, però, è cosa nota. Il multiplayer a quattro giocatori in un Super Mario Bros., invece, rappresenta un’esperienza nuova, che pone questioni di game design estremamente ponderose. Lo scorrimento orizzontale! Lo scorrimento verticale! Che succede quando uno muore? Che succede quando la telecamera fa fatica a tenere in campo tutti e quattro i protagonisti? Bene finché il quartetto procede sinergicamente, ma il leggendario ritmo della serie 2D non ne risente, qualora ci siano platformisti più capaci e altri che non riescono ad azzeccare un salto-a-muro che sia uno?
Ebbene, giocato a quattro New Super Mario Bros. Wii non è “molto perfettissimo” come giocato in singolo. Non è perfetto per i canoni ritmici della serie. E qui torniamo a Lupin: se il tesoro tanto agognato, a fine puntata, si rivela un abbaglio, mica Jigen, Goemon e Lupin si sputano in faccia. Se la ridono, e voi riderete di questo ritmo ciancicato, degli errori marchiani degli amici (e, se siete evoluti, anche dei vostri). Vi sganascerete dalle risate a sbagliare, non solo a fare giusto. Tutto risulterà meno elegante che in solitaria, domare certi livelli in gruppo risulterà talmente arduo che li abbandonerete preferendo le più anarchiche battaglie a chi raccoglie più gettoni nelle “arene” preposte a questo scopo. Magari non finirete il gioco giocando in quattro dal primo livello all’ultimo, ma vi divertirete, farete cagnara, farete bisboccia.
Offline, vero: piaccia o non piaccia, i Nintendi hanno investito le loro risorse altrove, per esempio nel puro divertimento da divano e pugni al compagno a fianco che, in partita cooperativa, vi ha inghiottito con Yoshi e sparato aff…francoforte. Sì, Yoshi, che potete usarlo solo nei livelli prefissati, non portarvelo in giro come in Super Mario World. E non possiede nemmeno poteri diversi a seconda del colore, se è per quello. Capitelo e sapetelo: questo non è New Super Mario World Wii, se si chiama esattamente New Super Mario Bros. Wii una ragione ci sarà, mica a Nintendo mettono i nomi a casaccio (es. Twilight Princess). Livelli non lunghissimi, ma piccoli concentrati di genio ludico, sempre con un’idea portante diversa in ciascun livello: un altro sviluppatore avrebbe ne avrebbe fatti cinque, di giochi, con le idee ivi contenute.
E sì, per chi se lo fosse scordato: le idee divertenti non sono 2D o 3D, sono divertenti e basta, trascendono addirittura l’idolo di troppi giocatori: la grafica. Bruttina, quella di Super Mario Bros. Wii – niente discorsi di tecnologia, shaders o roba così, eh, anzi, il salto su Wii ha permesso “trovate” strutturali impossibili sui sistemi precedenti (in particolare gigapiattaforme gigaroteanti). Semplicemente, il gioco difetta di ispirazione estetica rispetto a tante altre evoluzioni stilistiche di Mario. E anche se va riconosciuto che Nintendo sa quel che fa (avendo il predecessore New Super Mario Bros. per DS venduto quasi venti milioni di copie, ha senso mantenerne lo stile grafico), a noi sembra al massimo il Mario disegnato da un ottimo sviluppatore tedesco, in termini di gusto estetico. Vedete? Noi ce la mettiamo tutta per trovare dei difetti a questo gioco, anzi, li abbiamo addirittura trovati, ma poi, pad alla mano, è così dannatamente divertente, un divertimento senza tempo, come le migliori amicizie. E noi a Shigeru Miyamoto, Takashi Tezuka e tutti i creativi del team Nintendo EAD che ha creato il gioco ci vogliamo bene, ci vogliamo! E a Lupin, naturalmente.