Il cerino della guerra passa nelle mani di Napoleone.
La rinomata serie di strategici di Creative Assembly compie dieci anni. Non sembra vero, ma era il lontano 2000 quando Shogun: Total War rivoluzionò il modo di intendere i giochi di strategia storica su PC. Da allora, grazie a nuovi titoli e espansioni, abbiamo viaggiato nel Medioevo (ben due volte), nella Roma repubblicana, durante le invasioni barbariche, a fianco di Alessandro Magno e, con il recente Empire: Total War, nell’epoca delle colonie, dei moschetti e dell’Illuminismo. Ormai, tra i grandi protagonisti della storia, mancava all’appello solo colui che, nel bene o nel male, con le sue grandi campagne di conquista rivoluzionò il Vecchio Continente per dare origine all’Europa moderna: Napoleone. Empire, interrompendo la propria galoppata storica appena prima che il famoso generale còrso prendesse il potere, aveva lasciato intuire che ormai quasi c’eravamo. Napoleon: Total War, oltre che a essere l’eccellente prosecuzione del precedente titolo, è dunque anche il modo migliore per festeggiare i dieci anni della serie.
La giocabilità è quella classica della linea Total War. Essa è composta da due parti essenziali: una strategica, in cui gestiamo politica, economia, diplomazia, ricerca scientifica e reclutamento militare per quello, tra gli imperi del periodo, che abbiamo deciso di guidare, e una tattica, che trasferisce l’azione su dettagliati campi di battaglia quando due armate avversarie si scontrano sulla mappa strategica. Napoleon è, ovviamente, incentrato sulla figura storica che dà il titolo al gioco, e le campagne proposte riflettono questa peculiarità. Esse includono un tutorial (che “narra” i primi anni della vita di Napoleone introducendo gradualmente, al tempo stesso, i concetti-base del gioco), la campagna per la conquista del Nord Italia, il tentativo di Napoleone di raggiungere l’India (controllata dagli “odiati” inglesi) attraverso l’Egitto, e, finalmente, lo scenario strategico per il dominio vero e proprio dell’Europa. Quest’ultimo può anche essere giocato al comando delle altre principali potenze del periodo, ovvero Gran Bretagna, Austria, Russia e Prussia. Essendo il periodo di tempo più “compresso” le campagne sono gestite con turni di due settimane, mentre la mappa copre solo il Vecchio Continente; in compenso è molto più vasta e dettagliata di quella di Empire. A completare il tutto vi sono numerose battaglie storiche, sia terrestri che navali (Napoleon “importa” da Empire un completo sistema di combattimento tra navi a vela), come Arcole, la Battaglia delle Piramidi, Austerlitz, Trafalgar e, naturalmente, Waterloo.
Il motore di gioco è lo stesso di Empire, ma Creative Assembly ha approfittato dell’anno trascorso dalla pubblicazione del titolo precedente per migliorarne ogni aspetto, introducendo al tempo stesso alcune novità molto interessanti. L’interfaccia utente che consente di gestire l’esercito durante le battaglie tattiche è molto più pulita e intuitiva, e ciò, unito all’ottimo sistema di controllo della telecamera, permette di comandare le proprie truppe in modo fluido e immediato. Spostamenti, cambiamenti di formazione e ordini di fuoco beneficiano inoltre di un’Intelligenza Artificiale tattica molto migliorata che, fortunatamente, non lascia più battaglioni “impigliati” in case o altri elementi del paesaggio come avveniva in Empire.
Ma, più in generale, è proprio nel cruciale aspetto dell’IA che Napoleon ha fatto passi da gigante, sia per la componente strategica che per quella tattica. Nelle campagne il computer sa mostrarsi aggressivo al punto giusto, usa le flotte per invasioni e blocchi navali, e ogni tanto sfoggia manovre di accerchiamento strategico (con conseguente interruzione delle linee di rifornimento nemiche) davvero notevoli. Tatticamente assistiamo a un buon uso della cavalleria, soprattutto nello sfruttamento di “varchi” nello schieramento avversario; questo talento, unito alla rapidità con cui l’IA si getta su unità deboli o isolate (come batterie di artiglieria lasciate improvvidamente sole) costringe il giocatore a restare costantemente all’erta anche nelle battaglie più squilibrate a suo favore.
Tutto ciò non significa che l’avversario computerizzato non continui a compiere, di tanto in tanto, qualche maccheronata. Ma a compensare ciò vi è un comparto multigiocatore completamente rinnovato. Con Napoleon per la prima volta nella serie Total War è possibile scontrarsi con un avversario umano non solo nelle battaglie tattiche, ma anche nelle campagne, con i giocatori al comando di imperi rivali. Forse ancora più interessante è la possibilità di “pubblicare” sui server internet di Napoleon (se si attiva una connessione mentre si gioca) le battaglie tattiche che stiamo conducendo contro l’IA. Chiunque potrà quindi dare un’occhiata alla lista degli scontri attualmente in atto e decidere di assumere il controllo delle truppe in uno di essi. Come risultato potremo improvvisamente accorgerci che “di là” ora c’è un giocatore vero e proprio!
Se vogliamo indicare, se non un difetto, un “dispiacere” è che questo titolo non è stato reso compatibile con Empire: ci sarebbe piaciuto poterli installare insieme, giocare la storia del mondo dal 1700 al congresso di Vienna, e, soprattutto, godere dei contenuti di Empire con i miglioramenti di Napoleon: il degno coronamento di un cammino durato dieci anni.