La pantera rosa 2

Ogni tanto le seconde puntate vengono meglio delle prime. E’ il caso di La pantera rosa 2, seconda episodio con il Clouseau del nuovo millennio, cioè Steve Martin, attore sempre simpatico e bene accet

Regia: Harald Zwart
Cast: Steve Martin, Emily Mortimer, John Cleese, Jean Reno, Andy Garcia
Distribuzione: Sony
Voto: 70

Ogni tanto le seconde puntate vengono meglio delle prime. E’ il caso di La pantera rosa 2, seconda episodio con il Clouseau del nuovo millennio, cioè Steve Martin, attore sempre simpatico e bene accetto, anche se il modello di riferimento è chiaramente insuperabile.

Mentre tre anni fa il primo “trattamento” della mitica serie aveva deluso le aspettative, nonostante la curiosità di vedere all’opera i successori di tanti personaggi tanto amati, questo secondo trattamento è molto più vivace, con parecchie gag divertenti che aiutano la narrazione a scorrere via veloce senza tempi morti, regalando 90 minuti mediamente divertenti, cosa mai deprecabile in questi mesti momenti. I film di Blake Edwards restano sempre insuperati e insuperabili, ma preso come prodotto a se stante, questa Pantera Rosa 2 merita la sufficienza e anche qualcosa di più. Il solito misterioso super-ladro (Tornado) ha rubato tutti i più grandi tesori rimasti nei musei, Sacra Sindone, Magna Carta, la Spade Imperiale del Giappone e il mitico diamante Pantera Rosa, quello collegato indissolubilmente all’Ispettore Clouseau. Il quale, vittima prediletta delle angherie (invidiose) del suo capo, il frustratissimo Ispettore Dreyfus, è finito a dare multe per divieto di sosta.

Ma l’emergenza lo fa richiamare in servizio, per indagare insieme ad un gruppo internazionale di super-esperti, che come nella tradizione delle migliori barzellette, sono un francese, un inglese, un italiano, un giapponese e pure un’indiana. Tutti personaggi a modo loro eccentrici e geniali, che però mai potranno sperare di superare in eccentricità e genialità l’ineffabile Ispettore. Coadiuvato dal sempre fido Ponton (Jean Reno) e dalla dolce Nicole, alla quale non ha mai il coraggio di dichiarare il suo amore, Clouseau, inanellando una serie incredibile di disastri , veleggiando indifferente su gaffes mostruose, figuracce abissali e incidenti catastrofici, arriverà per primo alla soluzione, dopo aver dovuto subire gli sbeffeggiamenti dei colleghi, che lo hanno sempre trattato con supponenza.

Clouseau è il campione assoluto di goffaggine e presunzione, un uomo dall’ego smisurato che non demorde mai, nel suo disperato tentativo di essere sempre all’altezza, anche quando la figura che sta facendo è terrificante, riuscendo così a restare nei cuori degli spettatori, anche per la sua costante, vana lotta con un mondo fatto di oggetti inanimati che sembrano rivoltarglisi contro. Cast nutrito di facce notissime: oltre al nucleo del film precedente, Martin, Mortimer e Reno, John Cleese sostituisce Kevin Kline nel ruolo del nevrotico Dreyfus (che ai tempi di Peter Sellers era l’attore Herbert Lom). Un ambiguo collezionista d’arte ha l’aplomb aristocratico di Jeremy Irons, il mitico ladro è l’invecchiato Johnny Halliday, famoso rocker francese. Il team di super-investigatori è composto da Alfred Molina, la bella star di Bollywood Aishwarya Rai Bachchan e Andy Garcia che fa proprio l’italiano ovviamente pomposo e sciupafemmine, in originale e anche nel doppiaggio dove però ha in più l’accento siculo. Si rivede con piacere, per quanto un po’ fuori ruolo, Lily Tomlin, mai dimenticata interprete di Nashville, classe 1939, già con Steve Martin nella commedia Ho sposato un fantasma, che qui interpreta un’addetta al “politicamente corretto”. Steve Martin ha collaborato alla sceneggiatura e ideato alcune gag e alcune sono davvero ben congegnate (quella al ristorante con le bottiglie di vino, il tragitto verso l’aeroporto al volante della Smart, tutta la sequenza degli “incidenti di percorso” ripresa dalle telecamere di sicurezza nella villa di un sospettato, oltre all’esilarante intermezzo al Vaticano, ricreato a Boston nella Biblioteca pubblica).

Lascia sempre perplessi la solita leggerezza degli sceneggiatori (ma mai nessuno che abbia fatto una vacanza da noi??) che piazzano a Roma un ristorante che si chiama La Plata de Nada con annessi balletti di flamenco. Come al solito si aspetta il dvd per sentire il lavoro fatto dagli attori sui vari accenti originali. Ricordiamo ancora una volta che, quando il primo film era stato ideato, la star era David Niven, mentre per il personaggio di Clouseau (secondario) si era pensato a Peter Ustinov. Ma Sellers voleva fortemente la parte e alla fine proprio la sua figura ha donato immortale gloria alla serie. Quando si dice il destino…