Tata Matilda e il Grande Botto

Mai come ai giorni nostri la figura della “tata” (in inglese nanny) è stata tanto popolare, grazie anche alla famosa serie tv, e agognata da tutti, specie quelli che non se la possono permettere…

Regia: Susanna White
Cast: Emma Thompson, Maggie Gyllenhaal, Rhys Ifans
Distribuzione: UIP
Voto: 70

Mai come ai giorni nostri la figura della “tata” (in inglese nanny) è stata tanto popolare, grazie anche alla famosa serie tv, e agognata da tutti, specie quelli che non se la possono permettere. Dopo quattro anni torna sugli schermi il personaggio di Nanny McPhee, ribattezzato in italiano Tata Matilda, nata circa quarant’anni fa dalla penna della scrittrice Christianna Brand, protagonista di ben tre libri. Nanny è una governante per genitori in emergenza acuta, che però non se ne accorgono, anzi negano, mentre al contrario annaspano sotto il carico di problemi che stanno diventando insolubili. Più strega che fata, poco Mary Poppins perché più politicamente scorretta e per niente caramellosa, oltre che proprio racchia, mentre nell’episodio precedente si era occupata dei tre figli di un mite vedovo un po’ imbranato, questa volta si materializza in una notte buia e tempestosa sulla soglia della fattoria di Isabel, giovane moglie con marito lontano a combattere per la patria (siamo in Inghilterra durante la Seconda Guerra Mondiale).

Per Isabel le cose stanno andando davvero male: tre figli litigiosi da gestire, un lavoro faticoso nel negozio della svampita Signora Docherty, gravi problemi finanziari che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza della bella fattoria, bisognosa di continue spese. Isabel inoltre subisce le pressioni del disonesto cognato Phil, in difficoltà per debiti di gioco, che vorrebbe convincerla a vendere tutto per recuperare un po’ di soldi. Ad appesantire la situazione, per sfuggire alle bombe (come in Narnia) arrivano da Londra due odiosi cuginetti con la puzza sotto il naso. Sarà benedetto l’arrivo imprevisto della misteriosa Nanny, che in un attimo prenderà in pugno la situazione: col suo solito con humor un po’sadico, coadiuvata dal nodoso bastone magico, insegnerà ai bambini una ad una le lezioni che si è prefissata, stimolandoli a riflettere e trovare soluzioni, invece che a creare solo problemi, contribuendo così a renderli tutti migliori.

Mentre la situazione della sfortunata ma legatissima famigliola lentamente migliora, anche l’aspetto della bizzarra tata cambia a vista d’occhio, spariscono i nei pelosi, le sopracciglia unite, il dentone sporgente, la panciona deforme. Ma è lei a cambiare o è il mondo a vederla con occhi diversi? Fare del bene migliora tutti. Dopo aver rimesso a posto le cose, potrà finalmente andarsene, sorda ai richiami di chi nel frattempo si è affezionato e non vorrebbe perderla. Ma questi sono i principi della magica Nanny: “quando avrete bisogno di me ma non mi vorrete, allora rimarrò. Quando mi vorrete, però non avrete più bisogno di me, allora dovrò andarmene”. Gradevolissima storiella fantasy, Tata Matilda e il Grande Botto (il botto si riferisce ad una enorme bomba inesplosa che si conficca nel terreno della fattoria) si guarda sorridendo, come una favola dei bei tempi andati, quando i buoni avevano sempre il loro premio e i cattivi pagavano il fio in proporzione alle loro colpe. E tutto è bene quel che finisce bene… Parliamo certo di un prodotto indirizzato ad un pubblico di ragazzini e bambini, ma che riuscirà gradevole anche per l’accompagnatore. Non dimentichiamo che in questo filone fiabesco-educativo-surreale gli anglosassoni sono maestri. La confezione del film infatti è impeccabile sia dal punto di vista formale, per quanto riguarda fotografia, effetti speciali, location, musiche, che per quanto riguarda il notevole cast dispiegato.

Nei ruoli principali troviamo la grande Emma Thompson, che ha scritto anche la sceneggiatura, come già nel primo episodio. Maggie Gyllenhaal è una deliziosa mammina in affanno e Rhys Ifans interpreta il viscido cognato, fatuo playboy di campagna con ricciolini biondi. L’anziana un po’ svanita è la mitica Maggie Smith, personaggio che nel finale farà da trait d’union con il precedente film, Ralph Fiennes si ritaglia un piccolo ma azzeccato ruolo (il rigido e intimidatorio padre dei cuginetti), quasi un cameo Ewan McGregor, il solare marito, da tutti rimpianto ed invocato. Il figlioletto maggiore è interpretato da Asa Butterfield , già visto nel tragico Il bambino con il pigiama a righe. Dirige con ritmo ed eleganza Susanna White, autrice di diverse serie tv, fra cui il recente Generation Kill, sulla guerra in Iraq.