Civilization V – Anteprima hands-on PC

Ore e ore di test sulla beta dello strategico/gestionale per eccellenza. Ecco com’รจ andata!

Ci sono persone che se la prendono comoda, come Sid Meier. Quando parecchi anni fa andammo a trovarlo a Baltimora ci trovammo di fronte una persona gradevole e pacata, quasi fuori dal contesto frenetico e vertiginoso che il mondo dei videogiochi ha in sรฉ. Una persona, perรฒ, dalle idee molto chiare. Eccoci quindi a parlare di Civilization V dopo aver speso parecchie ore sopra una versione preliminare che sembrerebbe dimostrare per l’ennesima volta come chi va piano possa andare sano e lontano, anche se si tratta di un videogioco.

La serie Civilization รจ stranota anche ai non addetti ai lavori. Anche chi non รจ mai stato appassionato di videogiochi ha almeno una volta fatto una partita a un capitolo della serie, per lo meno prima che il mercato fosse travolto da cloni e controcloni (alcuni, invero, ben riusciti) che col titolo originale spartivano la struttura ma mai il carisma. Civilization V ha il grande pregio di essere saldamente ancorato al tronco portante della serie, pur tagliando i rami secchi che col tempo si sono rivelati inutili o di secondaria importanza e aggiungendo, invece, alcune novitร  in grado di produrre nuovi frutti nel nome della continuitร .

Ad esempio, tanto per cominciare, il territorio รจ ora suddiviso a esagoni. Questo semplice cambiamento modifica di molto sia le strategie di movimento, sia quelle militari. In secondo luogo, ognuno di questi esagoni รจ capace di ospitare una e una sola unitร  militare. La combinazione di queste due novitร  ha cambiato quindi radicalmente il modo di organizzare le battaglie e gli assedi alle cittร  e costringe il giocatore a muovere le proprie pedine secondo una logica piรน consona a quella dei wargame. Ad esempio, una delle pecche del precedente capitolo risiedeva nel fatto che la possibilitร  di costruire pile di unitร  con la fanteria a difesa e un tank all’attacco portavano a una situazione di stallo che rendeva virtualmente impossibili le guerre oltre un certo periodo storico. La penuria (e il costo) delle unitร  in Civilization V, assieme al nuovo sistema a esagoni e all’esclusivitร  degli spazi riservati a una sola unitร , consentono di battagliare anche nel periodo moderno, spingendo il giocatore a testare varianti tattiche piuttosto che spendere tempo e risorse al mero accumulo delle milizie.

Un’altra novitร  apparentemente piccola ma assolutamente fondamentale ai fini del gameplay รจ l’introduzione delle cittร -stato. Si tratta di insediamenti locali che non tendono a espandere il loro controllo nel territorio ma hanno l’unico scopo di rendere fiorente l’unico agglomerato urbano che la caratterizza. Sebbene il primo pensiero che puรฒ venire in mente una volta che si viene a contatto con queste realtร  indipendenti sia di annetterle al proprio impero attraverso l’uso della forza, molto spesso รจ piรน conveniente utilizzare le arti diplomatiche e farsele amiche. Al di lร  dei vantaggi di tipo commerciale, le cittร -stato possono proporci delle missioni secondarie (come, ad esempio, eliminare in vece loro un insediamento barbarico eccessivamente vicino ai loro confini) che portano in dote diversi bonus, come nuove unitร  militari o un supporto militare in caso di guerra contro un nemico comune.

Dal punto di vista della gestione delle cittร  e dell’impero in generale, la struttura di molti aspetti (come l’albero delle costruzioni), sebbene risulti all’apparenza invariata, รจ stata invero ritoccata in profonditร , garantendo benefici notevoli a chi ha la pazienza di investire turni nello sviluppo e nell’edificazione delle meraviglie. Alcuni aspetti apparentemente secondari sono stati oggetto di modifiche sostanziali: ad esempio, la felicitร  dell’impero non รจ piรน la semplice somma dei punti generati dalle singole cittร , ma un valore assoluto a cui contribuiscono molti altri fattori.

Come รจ prassi nella serie, anche l’interfaccia รจ stata pesantemente ritoccata. Con una sola occhiata รจ possibile accedere a un sacco di informazioni utili e, a parte due menu separati per la diplomazia e per la gestione interna delle cittร , quasi tutti i comandi sono a portata di clic. Il restyling dell’interfaccia (proprio come tutto il gioco) รจ sรฌ evidente, ma consente ai giocatori di lungo corso di sentirsi comunque subito a casa.

Naturalmente, quanto vi abbiamo esposto finora sono solo piccole considerazioni su un titolo vastissimo, enorme, sontuoso e che farร  parlare gli amanti dei gestionali/strategici per gli anni a venire. A meno che i ragazzi di Firaxis non decidano di gettare alle ortiche cinque anni di attesa, stravolgendo al fotofinish la versione che abbiamo provato finora. Conoscendo Sid Meier, le probabilitร  che questo accada sono ridotte a un misero e insignificante lumicino.