Tom Clancy’s Splinter Cell: Blacklist – Recensione Single Player

splinter cell blacklist art

Era un po’ di tempo che Sam Fisher mancava dai nostri schermi. L’ultima volta lo avevamo visto in azione nel controverso Conviction, un episodio che non aveva convinto tutti. I motivi? A detta di molti erano tre, quelli principali: il primo riguardava le dinamiche stealth, più annacquate rispetto al passato e quindi ree di alto tradimento nei confronti dello spirito della saga. Il secondo aveva a che fare con l’introduzione dell’esecuzione, una specie di Easy Win per sbarazzarsi degli avversari più ostici con la semplice pressione di un pulsante. Terzo e buon ultimo, la durata della campagna, non propriamente lunga una vita. Al di lĆ  delle lamentele, Conviction era, a parere di chi scrive, un action divertente e parecchio caciarone, impreziosito da un paio di chicche niente male, come la segnalazione dell’ultima posizione nota di Sam, una sagoma trasparente utile per depistare i nemici e coglierli di sorpresa alle spalle, e una modalitĆ  cooperativa affascinante al punto giusto e divertente da giocare. Con Blacklist, lo scopo dei ragazzi di Ubisoft ĆØ semplice e ambizioso al tempo stesso: vogliono accontentare tutti. Come? Modificando qua, spostando lĆ , aggiustando qui, ridisegnando lƬ. Ci sono riusciti? Considerando che il voto qui sopra, relativo all’esperienza single player, non ĆØ stato deciso tirando un dado da venti, direi proprio di sƬ.

ARRIVANO I TERRORISTI
Tom Clancy’s Splinter Cell Blacklist ĆØ uno shooter in terza persona (eccezion fatta per una piccola sezione, giocata in soggettiva senza vestire i panni del protagonista) in cui si impersona un’icona dei videogiochi, Sam Fisher. Il primo giro di giostra con questo titolo comincia in modo abbastanza canonico, come abbiamo giĆ  visto succedere in dozzine di videogame. Sam sta per partire per una missione supersegreta, armato solo di un coltello e del filo interdentale. Cosa sono quelle facce lƬ? MacGiver ci ha dimostrato che si può vincere una guerra, con del buon filo interdentale! Sam, a bordo di un elicottero, sta per allontanarsi dalla base statunitense che lo ospita. Mentre ĆØ in volo, tuttavia, scoppia il finimondo. Era logico aspettarselo, perchĆ© altrimenti Blacklist sarebbe bello che finito e voi sareste giĆ  armati di forconi sotto la sede di Ubisoft. In realtĆ , presto si scopre che la base americana non ĆØ saltata in aria per sfortuna o perchĆ© vittima di un guasto. Semplicemente, ĆØ diventata il bersaglio di un’operazione terroristica di alto livello, che risponde al nome di Blacklist. In questa ā€œlista neraā€ trovano posto diversi altri attentati, previsti a distanza di sette giorni l’uno dall’altro, che avranno il compito di rovesciare il governo degli Stati Uniti d’America, ora presieduto da una donna. Il tragico assalto di cui sarete spettatori si trasformerĆ  quindi in un’emergenza su scala mondiale. Gli ultimi istanti di vita di numero imprecisato di soldati, diffusi via internet dai terroristi, e lo stato in cui versa Vic, amico di sempre, sono il pretesto che Sam aspettava per tornare in azione dalla parte del Governo, abbandonato con l’uscita da Third Echelon. La nuova squadra speciale, chiamata in modo decisamente originale Fourth Echelon, contiene solo prime scelte, le stesse che probabilmente avrebbe effettuato lo sceicco se non avesse comprato il PSG. Oltre al nostro Sam, trovano posto Anna ā€œGrimā€ Grimsdottir, occhi e orecchie del Presidente degli Stati Uniti e responsabile del coordinamento delle operazioni, Briggs, un operativo della CIA, Charlie Cole, il geek che non può mai mancare, e Kobin, una vecchia conoscenza di Fisher, lo stesso che finse di uccidere sua figlia per poterlo ā€œmanovrareā€ nel precedente episodio. Ora sono tutti a bordo del Paladin, l’enorme aereo che svolgerĆ  il ruolo di base operativa per l’intera durata del gioco. Su di esso sono ospitati i dispositivi che vi permetteranno di entrare in azione ed ĆØ sempre qui che potrete dialogare con i vostri compagni. Ognuno di loro ha informazioni importanti da darvi: Grim consente di potenziare l’aereo, Charlie dĆ  modo di personalizzare la propria dotazione e Briggs funziona da recap per quel che riguarda i punteggi delle missioni e le sfide Shadownet, un gioco nel gioco in cui vi verrĆ  richiesto di portare a termine una serie di compiti che coinvolgono l’uso delle armi e diverse abilitĆ  di Sam.

CENTRO DI CONTROLLO
Tutto, ma proprio tutto, passa però dall’IMS, un enorme touch screen che occupa la parte centrale della sala operativa. Immaginatevelo come uno di quegli schermi che usano a Sky per fare la rassegna stampa, solo grande dieci volte tanto e senza la possibilitĆ  di sottolineare gli articoli più interessanti. Dall’IMS potrete scegliere in quali missioni cimentarvi, tra le tre tipologie disponibili. Oltre a Spie Vs Mercenari, che ĆØ la parte multiplayer del gioco e su cui torneremo con un altro articolo dopo l’uscita di Blacklist nei negozi, ci sono missioni cooperative per ogni personaggio secondario (affrontabili in split screen, con un netto degrado della componente estetica, via internet o anche in solitaria) e quelle che portano avanti la campagna single player. Ognuna di esse ha una linea a sĆ© stante, il che significa che potrete concentrarvi su quelle che vi ispirano di più senza la paura di perdervi qualcosa per strada. Il fatto positivo ĆØ che sono tutte ben inserite all’interno di Blacklist, e questo crea un continuum narrativo che mi ĆØ proprio piaciuto.

PISTOLE, SILENZIATE, ALLA MANO
Una volta scesi sul campo, ci sono un paio di cose che saltano subito all’occhio. Il primo riguarda la rappresentazione estetica, realmente convincente. Sam ĆØ animato in modo stupendo e ci sono un sacco di piccoli tocchi di classe, come il visore che viene influenzato dalle condizioni meteorologiche, che strappano più di un applauso. Gli effetti di post-produzione sono usati con criterio, tanto da oscurare quelli visti in Tomb Raider in più di un’occasione. In più, il sistema di controllo si rivela sempre preciso, efficace e assolutamente semplice da utilizzare, donando una sensazione di controllo totale. La seconda cosa che salta all’occhio ĆØ come i ragazzi di Ubisoft abbiano provato ad accontentare ogni palato. Volete un Sam Fisher che si muova come un’ombra, mettendo fuori gioco i nemici senza mandarli a fare due chiacchiere con il Padreterno? Lo stile Fantasma ĆØ quello che fa per voi. Preferi
te entrare in ogni stanza con il fucile spianato, magari spedendo prima un SMS a ogni soldato per avvisarlo della vostra presenza? Assalto ĆØ l’ideale. Volete fare le cose senza che nessuno vi veda ma il vostro concetto di pietĆ  ĆØ più o meno quello di ā€œmassacro ogni cosa che non sposi la mia causaā€? Pantera ĆØ esattamente questo. Al termine del livello, ogni singola azione ed eliminazione verrĆ  ā€œgiudicataā€, restituendo un punteggio che vi consentirĆ  di entrare nelle classifiche mondiali. Sebbene ogni approccio sia consentito, tuttavia, ĆØ chiara la volontĆ  degli sviluppatori di indirizzare l’esperienza verso la parte stealth. Il punteggio necessario per dominare una missione ĆØ più alto, per i Fantasmi, ma ogni singola azione vale molto di più. Questo significa che ā€œdominareā€ la modalitĆ  Fantasma ĆØ più semplice? No, assolutamente. Ma arrivare a riempire l’indicatore di Assalto può rivelarsi un vero inferno. A ogni modo, quale che sia il vostro stile preferito, Sam potrĆ  essere equipaggiato a dovere per semplificarvi la vita. Esistono diversi tipi di tute, di potenza crescente, divise in due rami, dedicate alla furtivitĆ  o alla resistenza della corazza. Le armi, principali e secondarie, sono buone per tutte le occasioni, a patto che scegliate di montare un silenziatore se non volete che vi sentano anche negli atolli di Far Cry (alcune di esse sono ottenibili solamente passando dal Marketplace e questa cosa, probabilmente, indispettirĆ  più di un utente). I gadget, invece, tornano alla suddivisione originaria tra Fantasma e Assalto. GiĆ  che ci siamo, nessuno di voi pensa che lanciare una granata incendiaria sia considerabile come una cosa ā€œstealthā€, vero? Scherzi a parte, quel che posso dirvi ĆØ che in Splinter Cell Blacklist, più che in passato, i gadget di cui Sam dispone sono armi senza le quali arrivare in fondo al gioco può rivelarsi realmente più complicato. Non abbiate paura di usare le microcamere adesive per attirare e stordire i nemici, o, ancora, sparate i dardi del tricottero come se non ci fosse un domani. Tanto, se qualcosa dovesse andare storto, potrete sempre affidarvi alle care, vecchie granate o a una bella carica di gas soporifero, no?

PIƙ DIFFICILE, QUI SIGNIFICA PIƙ BELLO
Qualora scegliate di essere leggeri come gazzelle e armati giusto di un paio di fumogeni, ĆØ bene che sappiate che, giĆ  a livello ā€œnormaleā€, bastano un paio di colpi ben assestati per decretare un triste ā€œGame Overā€. In altre parole, se volete giocare stealth, e ve lo consiglio caldamente, non sarĆ  una passeggiata. Dovendo paragonare il livello di difficoltĆ  a quello del precedente capitolo, posso dirvi che la modalitĆ  ā€œdifficileā€ di Conviction si ĆØ rivelata un bel pezzo più semplice di quella ā€œnormaleā€ di Blacklist. Vi basta? A me sƬ.

UNA CAMPAGNA LUNGA IL DOPPIO. ANNUISCI SE HAI CAPITO.
Conviction mi aveva impegnato per quattro ore e mezza, e in diversi ci avevano messo addirittura meno. Blacklist, invece, mi ha portato via più o meno il doppio delle ore, ovviamente di gioco effettivo (cioĆØ escludendo le morti per imperizia o i vari filmati). A prescindere da ā€œquanto duraā€, però, quel che mi ha colpito ĆØ come sono stati realizzati gli stage che affronterete con lo scopo di fermare Sadiq e gli Ingegneri (le menti che hanno stilato la Blacklist e che stanno conducendo l’operazione terroristica). Ogni singolo livello ĆØ realizzato con perizia e grande maestria. Le ambientazioni spaziano dai desertici territori mediorientali a una fabbrica abbandonata in quel di Londra, passando per ā€œDallasā€ (le virgolette le capirete solo giocando) e un altro paio di location realmente suggestive. Ogni singolo anfratto si rivela molto curato e, soprattutto, spesso utile per dare opzioni di gioco in più. ƈ vero che ci si trova sempre all’interno di un grosso canalone, ma ĆØ altresƬ reale la sensazione di libertĆ  che si percepisce scegliendo una strada piuttosto che un’altra, il passaggio da una grata piuttosto che l’arrampicata su un tubo e via discorrendo. L’esplorazione, giĆ  godibile di per sĆ©, viene ulteriormente incentivata dalla ricerca di tre tipologie di oggetti (un VIP da consegnare alla giustizia, un portatile della Blacklist e un flashdrive), due dei quali utili a scoprire ulteriori dettagli sull’appassionante trama che vi vuole, come al solito, come ultimi baluardi del mondo conosciuto.

ESECUZIONE CARICA. NON PUOI FERMARE LA BLACKLIST.
Un’altra modifica sostanziale ha riguardato quello che in Conviction, come si diceva poco fa, pareva più che altro un Easy Win, ovvero l’esecuzione. Questa mossa speciale, da caricare con una singola uccisione/eliminazione silenziosa o con tre fucilate per i patiti del casino, consente a Sam di marchiare fino a tre suoi avversari, che verranno poi eliminati con la pressione di un singolo tasto a patto che siano a tiro. La presenza di soldati corazzati (immuni all’esecuzione, a meno che non li colpiate prima in testa, per fargli saltare l’elmetto), unita al nutrito numero di nemici e alla difficoltĆ  più elevata del gioco fa sƬ che l’esecuzione debba essere usata con parsimonia, perchĆ© si rivela indispensabile per uscire dalle situazioni più spinose, quando magari si ĆØ fatto qualche errore di valutazione. Non ĆØ più un Easy Win, insomma, ma ĆØ anzi un prezioso correttivo che può salvare chiunque da un immeritato Game Over. Parlo di ā€œimmeritatoā€ perchĆ© in alcune situazioni, e questo ĆØ invero un pochino fastidioso per l’esperienza nella sua complessitĆ , si ha la sensazione di dover procedere per tentativi o, come direbbero quelli che parlano bene, come se ci si trovasse in un ā€œtrial & errorā€. Considerando quanto bene ĆØ costruita l’atmosfera e quanto palpabile ĆØ la tensione in diverse fasi dell’avventura principale, ĆØ un po’ un peccato, perchĆ© la cosa rischia di minare la credibilitĆ  di Sam Fisher e della sua corsa per salvare il mondo. C’ĆØ da dire che, giocando stealth e facendo pratica, questi momenti si contano sulle dita di una mano, quindi niente per cui disperarsi.

TIRANDO LE SOMME: LA QUINTA LIBERTƀ
Devo ammettere che, pur essendo un fan di vecchia data di Sam e delle varie agenzie in cui ĆØ entrato, avevo più di un pregiudizio su questo nuovo episodio della serie. Tuttavia sono bastate le prime ore di gioco per convincermi che Blacklist probabilmente non sarĆ  un capolavoro assoluto, ma ĆØ sicuramente uno dei giochi più validi usciti nel corso dell’anno. L’atmosfera costruita un livello dopo l’altro ĆØ assolutamente convincente, cosƬ come ĆØ impagabile la soddisfazione che viene restituita da ogni azione andata a buon fine. Un giro ĆØ caldamente consigliato a ogni videogamer che si rispetti, mentre il rigiocare le missioni ĆØ altamente consigliato sia per i completisti, sia per chi ha voglia di affrontare un titolo stealth fatto come si deve.