“To be this good takes ages”, recitava una vecchia pubblicità SEGA degli anni ’90, ma per Street Fighter IV, a conti fatti, sono bastati cinque anni. Ultra è la terza espansione per la fenice Capcom (rinata assieme all’interesse per i picchiaduro competitivi un lustro fa) e offre una dose di contenuti supplementari adatta un po’ a tutti, dall’esperto che conta i fotogrammi di animazione già dalla selezione del personaggio al giocatore occasionale, che magari vuole solo collegare un secondo pad e riempire di botte gli amici, in memoria dei vecchi tempi, trascorsi su un Super Nintendo. Bussa al vostro portafogli come aggiornamento digitale, disponibile da qualche giorno per PS3 e Xbox 360 ma, se non possedete la precedente Arcade Edition, potrete mettere le mani sulla versione scatolata ad agosto. Diamo quindi uno sguardo a cosa c’è nel pacchetto…
- Street Fighter Trivia: Nello stage di Birdie, nel primissimo Street Fighter, un graffito decora la saracinesca del Block Heads Pub. Rappresenta Bill Cravens, leggenda nell’industria a gettone. Distribuì di tutto, a partire da Pong, risollevando il mercato arcade dopo il crash del 1983 e stringendo forti legami con firme quali Cinematronics e, appunto, Capcom. Ci ha lasciati nel 2007.
HERE COMES A NEW CHALLENGER
La prima cosa che spunta fuori è l’allargamento del roster, ora forte di ben quarantaquattro personaggi. Tra i “nuovi” arrivati, quattro lottatori giungono direttamente da Street Fighter X Tekken, con l’unico volto realmente inedito rappresentato da Decapre, “Doll” di Vega/Bison incontrata brevemente durante un intermezzo di SF Zero III e resa successivamente popolare dai fumetti della Udon. Bersaglio di critiche sin dal momento del suo annuncio per via del look un attimo “familiare” (beh sì, se crei un hype da paura e poi te ne esci con “Cammy mascherata” te la vai un po’ a cercare), si è rivelata alla prova dei fatti piuttosto interessante. Due Ultra dall’ottimo potenziale difensivo e offensivo si uniscono a un gioco incentrato principalmente su teletrasporti e successivi attacchi a sorpresa, fugando subito l’iniziale, atroce nonché legittimo sospetto di trovarci di fronte a un “headswap” di Cammy. Anche perché, va detto, Decapre è un personaggio “a caricamento”, il primo sfornato da Capcom dai tempi di Remy e Q in Third Strike, nel 1999. Gli altri quattro spaccaossa sono Rolento, Poison, Hugo e Elena, opportunamente adattati alle meccaniche di SFIV e integrati con il resto del cast. Ci sono anche sei fondali importati dal crossover di cui sopra, lievemente ritoccati e epurati dai riferimenti a Namco, come la sfida Ono Vs Harada.
- Street Fighter Trivia: Hugo fa la sua comparsa nella prima espansione di SFIII, Giant Attack, ma doveva apparire già nel “vanilla” e venne tagliato fuori per motivi di tempo. Attraverso un hack della CPS3 è possibile osservare prototipi del personaggio e relativo fondale. Sebbene non possegga mosse, lo sprite principale è estremamete simile a quello di Giant Attack, semplificato nelle sfumature e calcato da un pesante contorno nero.

BRAVE NEW WORD (WARRIOR)
Non si tratta solo di un’iniezione di volti vecchi e nuovi, ovviamente: Ultra offre un discreto numero di migliorie, apprezzabili dai giocatori di vario livello. I più dedicati torneranno sui vecchi personaggi per testare con mano I vari assestamenti apportati in seguito al continuo supporto fornito dai fan durante i tornei in giro per il mondo, anche se solo il dovuto tempo potrà confermare la bontà di queste modifiche, specialmente alla luce dei nuovi guerrieri che – nel bene o nel male – scombussoleranno l’ordine dei “tier” al quale siamo abituati.
Certo la modifica più eclatante è l’Ultra Combo Double, ovvero la possibilità di scegliere se usare entrambe le Ultra disponibili, al posto di portare in battaglia solo una: faranno meno male del solito, ma la flessibilità guadagnata non è da sottovalutare e permetterà di rivalutare diversi picchiatori. A questa si aggiunge una versione potenziata del Focus Attack (Red Focus) in grado di assorbire un numero illimitato di colpi sacrificando parte del Super Meter, permettendo di attaccare in situazioni semplicemente impensabili prima d’ora. Da non sottovalutare il Delayed Standing, ovvero la possibilità di restare al tappeto per undici fotogrammi in più, un espediente interessantissimo nei mind game, per mettere sottosopra il gioco dei più aggressivi. Vedremo se queste due tecniche riusciranno a portare una boccata d’aria fresca o si riveleranno un fuoco di paglia, a lungo andare; sicuramente gli amanti del gioco online saranno felici di combattere in una squadra affiatata con il Team Battle Mode, dove due team da tre membri l’uno si affrontano in una serie di sfide a eliminazione, in perfetto stile King of Fighters. E ameranno la possibilità di fare pratica con un compagno in carne e ossa, seppure separati da una fredda connessione, grazie all’Online Training Mode. Ce n’è per tutti, anche per chi non teme più nulla, grazie alla possibilità di scegliere, nelle sfide, la versione del proprio lottatore, attingendo alle varie edizioni di SFIV: pronti a ingoiare una sostanziosa dose di Tiger Uppercut, gentilmente servita dal Sagat originale?
- Street Fighter Trivia: La bella Poison che, per la cronaca, prende il nome dalla band di Bret Michaels (durante la creazione di Final Fight, Nishitani e Yasuda avevano relegato la ricerca dei nomi dei vari personaggi a una collega, che andava pazza per la musica occidentale), fu motivo di controversia. In occasione dell’adattamento occidentale di Final Fight, Capcom of America reputò impopolare il pestaggio di un personaggio femminile, trasformando la bella dominatrix in un transessuale (!!!) e sostituendo il suo sprite (e quello del doppelganger Roxy) con due punk chiamati Sid e Billy, nella conversione per Super Nintendo e GBA. Da allora la sessualità di Poison è un comune in-joke nel lore Capcom: provate a sconfiggerla usando Decapre…