Super Smash Bros. 3DS – Recensione

Nel complesso firmamento videoludico esistono, inevitabilmente, stelle ben più splendenti di altre: giochi capaci, insomma, di catalizzare su di sé l’attenzione della quasi totalità dei videogiocatori. La saga di Smash Bros. appartiene senza dubbio alcuno a questa categoria luminosa e, a ogni nuovo capitolo, l’intera comunità entra in uno strano stato di eccitamento misto a preoccupazione.
Dopo aver fantasticato per anni su di un’improbabile versione portatile, aver fissato con voracità ogni immagine pubblicata negli ultimi mesi e aver consumato la versione di prova, è giunto il momento di scendere finalmente in campo e affrontare la rissa Nintendo sul piccolo schermo del 3DS. Se vi siete avvicinati solo ora all’universo “della grande N”, sappiate che Smash Bros. non è il classico picchiaduro a incontri a cui tutti siamo abituati. La regola principe è sempre quella di “riempire di botte” una delle numerose stelle Nintendo presenti, ma nel farlo non si deve prestare attenzione al canonico azzeramento della barra energetica.

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Colpendo ripetutamente il nostro avversario si incrementa, di fatto, la percentuale del suo “dannometro” e quando quest’ultimo raggiunge il livello critico, si è pronti per scagliare il nemico, magari mediante un poderoso colpo Smash, fuori dallo scenario di gioco. Ogni personaggio, preso in prestito dalle tante storiche opere della casa di Kyoto e non solo (questa volta potremo correre ancora con il velocissimo porcospino Sonic, ma anche sferrare qualche pugno con il celebre Mega Man o inglobare nemici con il tondeggiante Pac-Man), dispone ovviamente di un peculiare set di mosse e di uno stile ben delineato.
[quotesx]sappiate che Smash Bros. non è il classico picchiaduro a incontri[/quotesx]
La sola pressione del tasto A garantisce i colpi normali, con B si eseguono, invece, quelli speciali, mentre abbinando con la giusta tempistica la pressione di uno dei due pulsanti con una direzione, ci si imbatte nell’efficace mossa Smash. La parata e la presa sono legate ai due grilletti dorsali, mentre le utilissime schivate richiedono la stessa tecnica del colpo smash, ma necessitano ovviamente della pressione del tasto adibito allo scudo. La possibilità di effettuare attacchi in corsa, uniti a quelli aerei e la presenza di innumerevoli oggetti all’interno del campo di battaglia garantiscono, infine, sfide sempre avvincenti e dall’esito incerto.

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I TEMPI CAMBIANO, I RICORDI RESTANO

Gli innumerevoli affezionati al gioco di Hal Laboratory (ma questa versione è sviluppata da Sora Ltd.) sanno perfettamente quanto può essere appagante e divertente sferrare qualche pugno in uno dei tanti livelli presenti e sanno ancor meglio che, nel corso degli scontri, non capiterà mai di assistere alla vittoria di un giocatore alle prime armi contro un avversario di indubbio valore.
Quello di Smash Bros. è un sistema di gioco capace sì di essere apprezzato da chiunque, ma è in grado anche di donare enormi soddisfazioni grazie a una buona profondità. Questo primo esperimento portatile, come facilmente intuibile, non rivoluziona in alcun modo la serie, ma riesce a centrare il difficile obiettivo di portare l’intera esperienza all’ombra di una quercia secolare, sui treni di mezzo mondo o, più semplicemente, in fila dal dottore. Gli scontri ora hanno perso un po’ della loro velocità: le prese, in favore di una maggiore dinamicità dei combattimenti, risultano più efficaci che in passato, mentre l’utilizzo corretto delle schivate mette in luce la bravura acquisita con il sudore dei polpastrelli.

Le varie star Nintendo passano su 3DS molto meno tempo in volo dopo aver spiccato un balzo, mentre la presenza di nuovi assistenti, pronti ad aiutarci nei momenti difficili e il ritorno della luccicante sfera Smash, creano una confusione semplicemente irresistibile. Proprio quest’ultimo aspetto, croce e delizia dell’opera legata all’estro creativo di Sakurai-san, mostra qui il fianco a qualche piccola ma significativa lamentela. Nonostante l’implementazione di un intelligente artificio grafico, che incrementa lo spessore del contorno dei personaggi, spesso l’azione racchiusa nel piccolo schermo superiore della console diviene illeggibile. Quando la telecamera zooma per far posto a qualche assistente, per esempio, è facile perdere di vista il proprio lottatore. Se in questo momento non riuscite a comprendere a pieno l’entità di tale “problema”, sappiate che nelle situazioni più concitate i vostri occhi potrebbero rifocalizzarsi sul personaggio controllato solo quando quest’ultimo si trova già fuori dall’arena di gioco, a un passo da una ingiusta e bruciante morte.

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TRENT’ANNI DI STORIA NINTENDO IN TASCA

Una delle peculiarità della serie è sempre stata quella di riunire sotto lo stesso cielo stellato tutte le celebrità Nintendo e, in questa nuova edizione, ci troviamo alle prese con un cast variegato di eroi e antieroi (in totale i personaggi sono ben 50), intenti a darsele di santa ragione in trenta scenari diversi e in una mezza infinità di modalità di gioco. Nonostante la sua natura portatile, Smash Bros. per 3DS si distingue quindi per un gran numero di contenuti e opzioni ludiche. Si parte con le canoniche sfide contro la fredda CPU, si passa al roccioso multiplayer online, si spende qualche pomeriggio nella modalità Classica (che ci permette sia di sbloccare personaggi e stage extra, sia di affrontare la malefica Master Hand) e si finisce per affinare la propria tecnica grazie all’immancabile tutorial.
[quotedx]L’aspetto che più colpisce di questo Smash in stereoscopia è l’enorme mole di citazioni[/quotedx]
Ovviamente il povero Sacco da malmenare e scagliare verso “l’infinito e oltre” non ha mancato l’appuntamento con la scheda di gioco, ma i giocatori solitari molto probabilmente saranno più colpiti dalla nuova Avventura Smash. Il meccanismo implementato per tale opzione è piuttosto semplice: in cinque miseri minuti di orologio si devono sconfiggere una mezza marea di nemici, sapientemente posizionati in un vasto labirinto ancorato allo scorrimento orizzontale, per poi sfidare tre avversari controllati dalla CPU. Ogni piccola minaccia debellata offre al giocatore un nuovo potenziamento (legato alle immancabili caratteristiche quali velocità, salto, attacco, speciale, strumenti e difesa), utilissimo per sconfiggere agevolmente il trio nemico che si presenta regolarmente allo scadere del tempo.

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L’aspetto che più colpisce di questo Smash in stereoscopia, comunque, è l’enorme mole di citazioni, rimandi e chicche varie, estrapolate da trent’anni di gloriosa storia Nintendo e stipate questa volta in una piccolissima scheda di plastica. I giocatori con qualche anno in più sulle spalle non potranno che rimanere stupiti dinnanzi a un piatto Mr. Game & Watch che combatte a colpi di padella nello schermo di un vecchio Game Boy scolorito dal tempo. Sarà impossibile rimanere freddi di fronte alla visione di un Link, in “versione Wind Waker”, intento ad affettare il simpatico cane di Duck Hunt, mentre le luci del tramonto illuminano di arancio le terre di Libera Mii. O ancora, non si potrà che sorridere dopo aver visto il Trainer di Wii Fit malmenare, a colpi di yoga, un preoccupato Little Mac.

I neofiti non hanno comunque di che preoccuparsi: anche non conoscendo perfettamente le varie serie, la totalità dei momenti di gioco risultano spettacolari, coloratissimi e capaci di creare la giusta tensione in battaglia. In più, grazie alla presenza di informazioni esaustive, inserite nell’apposita modalità trofei, tutti, ma proprio tutti, potranno informarsi su tantissimi protagonisti e saghe legate alla storica casa di sviluppo giapponese.