Assetto Corsa – Recensione

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Dopo una gestazione lunga ben 4 anni e dopo quasi 365 giorni di perfezionamento in forma di Early Access, Assetto Corsa arriva finalmente alla Release Candidate 1.0, e cosa altro dire se non che la magia è (quasi) compiuta? Il titolo di Kunos Simulazioni è un piccolo, grande, miracolo tutto italiano ed è contemporaneamente l’esaltazione del rapporto magico tra il nostro paese e i motori, un elogio del made in Italy e una produzione seria che, pur nei suoi limiti di budget e dimensioni del team, può guardare a testa alta tutti i suoi competitor e scendere in pista puntando alla pole.
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ARTIGIANATO VIDEOLUDICO

Assetto Corsa riflette, in maniera totalmente contemporanea e videoludica, l’attenzione artigianale dell’eccellenza storica del made in Italy: il titolo Kunos è un gioco fatto di dettagli, rifiniture, sensazione e sogni. Non scende in campo con cifre altisonanti, ma propone un numero relativamente esiguo di contenuti curati nei minimi particolari e ci invita a percorrere un lungo cammino che, nel corso dei mesi, diventerà sempre più ricco, grazie ad aggiunte gratuite che amplieranno un’offerta che punta decisamente sulla qualità. Al momento, infatti, se non ci si può lamentare del numero di auto presenti nel garage virtuale di Kunos (che spazia da dream car ad alcune vetture da strada, passando per modelli a ruote scoperte attuali e storici), i circuiti a disposizione sono pochini, e anche in questo caso esaltano il made in Italy, grazie alla presenza di Monza, anche in versione 1966, Imola, Vallelunga, Mugello e Magione. Oltre agli autodromi nostrani sono presenti anche Silverstone, Nürburgring e, soprattutto, SPA-Francorchamps.

Ecco, è proprio sul circuito belga che vorrei soffermarmi un attimo per descrivere, nel modo più istintivo possibile, cosa sia Assetto Corsa: esci dalla Source e vai, per una leggera salita e sei pronto per affrontare quello, che in anni di giochi di guida, è sempre stato un passaggio esaltante, ovvero la sequenza Eau-Rouge – Radillon, un destra sinistra in pendenza e contropendenza da affrontare più velocemente possibile. Assetto Corsa mi ha dimostrato che non si è mai pronti per vivere quel passaggio: per la prima volta, in circa 15-20 anni di guida virtuale, ho avuto i brividi nel sentire il dislivello di 24 metri; e continuo a esitare di brutto quando, dopo la prima curva a sinistra, sento la macchina uscire verso l’esterno, il volante vibrare in maniera inconsulta e il cordolo della curva verso destra avvicinarsi. In pochi secondi ti giochi un giro e, a volte, una gara intera e per la prima volta ho capito quanto sia difficile avere il fegato di tenere il piede giù a tavoletta in quella magnifica sequenza che, come dice gente che su quell’asfalto ci ha vinto davvero, rappresenta il test per laurearsi a pieni voti come pilota.

assetto corsa[quotedx]Assetto Corsa punta tutto sul feeling col mezzo[/quotedx]Assetto Corsa ci racconta il perché, facendoci sentire tutto quello che sente un pilota vero, vuoto nello stomaco escluso, purtroppo, e no, non lo fa solo grazie al Laserscan con cui sono stati riprodotti i circuiti e alla quasi perfezione del comportamento delle vetture; lo fa più che altro grazie all’approccio che ha scelto nel mettere insieme il suo prodotto. Il titolo Kunos, prima della competizione, prima della velocità, prima di tutto, mette la sensazione di guida e il feeling intimo del rapporto tra noi e il mezzo. E questo, in un’era ludica estremamente industriale, è commovente.

THE DRIVING PORN

Se molti racing game rappresentano pura pornografia visiva, grazie alla riproduzione minuziosa di tutto quello che c’è intorno alla guida, a scocche tirate a lucido e alla possibilità di possedere virtualmente la nostra auto dei sogni (o magari quella un po’ scassata dei ricordi), Kunos Simulazioni vuole farci sentire quella vibrazione lì, vuole darci la possibilità di battere noi stessi, più che gli altri, vuole confezionarci quell’open day al tracciato che non abbiamo mai potuto organizzare per mancanza di tempo, soldi, possibilità. Se affrontato con questo spirito, Assetto Corsa è praticamente perfetto, grazie a un modello di guida incredibilmente profondo, una ricostruzione maniacale della personalità delle singole vetture e una fisica che non si vedeva… pardon… sentiva, dai tempi di Papyrus.

L’apice di tutto è, ovviamente, riuscire a domare qualsiasi auto senza godere degli aiuti di guida. Il percorso da fare per arrivare a considerarci degni e riuscire a macinare giri importanti dipende da noi, dal nostro tempo, dai nostri mezzi (il volante, ovviamente, è quasi obbligatorio) e dalla nostra abilità, ma in ogni caso, l’esperienza di gioco può essere tarata completamente sul nostro livello, pur restando estremamente fedele ai suoi principi. Tutto è completamente configurabile, dalle condizioni del tracciato all’assetto della vettura, passando per l’interfaccia di gioco, funzionale ma non meravigliosa, composta da widget in grado di mostrarci quello che ci serve per vivere al meglio la nostra sessione di guida.

assetto corsa[quotesx]I modder sono già al lavoro[/quotesx]Il concetto di moddabilità, ovviamente, si estende anche ai contenuti e il titolo di Kunos si candida per essere il più che degno sostituto di rFactor nel cuore dei modder, già al lavoro per rendere l’universo espanso di Assetto Corsa una vera e propria miniera d’oro di possibilità. E sì… io già sto sperando caldamente in un mod di F1 per correre su SPA con una vettura del circus. In ogni caso, dovessi riassumere in uno slogan, direi che Assetto Corsa è il miglior simulatore di sedere virtuale di un pilota, anche senza una seduta in grado di restituire le vibrazioni. Per verificarlo, basta affrontare un qualsiasi cordolo o qualsiasi asperità del tracciato per assistere e per sentire la magia. E scusate se è poco.

MEGLIO SOLI…

In ogni caso, Assetto Corsa è ancora un gioco imperfetto, o più che altro, da prodotto artigianale qual è, è ancora incompleto, per quanto Kunos stia lavorando sodo per implementare tutto ciò che manca. Alla già citata assenza di contenuti, che dovrebbe essere arginata in questi giorni con il primo DLC (che aggiungerà, tra le altre cose, la prima Nordschleife passata a Laserscan nella storia dei racing game su PC), si aggiunge una modalità carriera che sì, è il miglior percorso possibile per approcciare al meglio e gradualmente Assetto Corsa secondo una logica di miglioramento lento e costante, ma che manca di verve.

Inoltre, se l’IA dei piloti avversari è grintosa e impegnativa dal punto di vista dei tempi e delle battaglie in gara, ho avuto la sensazione, soprattutto durante le gare a ruote scoperte, che a volte i piloti manovrati dalla CPU leggano male alcune situazioni, arrogandosi il diritto di non alzare il piede per strane ragioni, finendo per urtarci in malo modo. L’idea che mi son fatto è che l’IA sia tarata principalmente per le vetture da turismo, dove le toccatine sono decisamente più tollerabili, ma in alcune situazioni qui si esagera. In multiplayer va decisamente meglio, grazie a un netcode brillante e granitico (tranne in partenza con più di 16 auto in pista) e un ping generalmente buono anche con connessioni di media qualità.

assetto corsaCerto, la sezione online è ancora in beta e non è che si possa fare granché, ma come base è più che ottima. La sensazione è che al momento Assetto Corsa dia davvero il meglio contro il cronometro o, semplicemente, nell’organizzarsi una sessione privata su misura sul proprio circuito preferito. Le attuali mancanze di condizione atmosferiche variabili e l’impossibilità di fare gare più lunghe di 10 giri per via del sistema dei box ancora in via di sviluppo, infatti, rendono l’esperienza di gara valida, ma non ancora pienamente soddisfacente, anche perché non si riescono ad apprezzare pienamente tutte le variazioni che giri e giri di gara possono portare alle gomme e alla vettura stessa. Insomma, Assetto Corsa è partito bene, benissimo, ma la strada per vincere il Mondiale è ancora lunga.