La premessa di Civilization: Beyond Earth è devastante: la Terra è ormai un pianeta morente, completamente prosciugato dalla razza umana. L’ultima speranza per evitare l’estinzione è trovare un posto nuovo da chiamare casa. Pochi (s)fortunati sono stati spediti nello spazio, in cerca di un luogo abitabile da colonizzare. Contro ogni probabilità atterrano e, innanzi alle creature indigene dall’aspetto di enormi insetti, vengono sopraffatti da una triste verità: si sono tutti dimenticati di portare il Flit (sarà stata sicuramente colpa di mia moglie, ndAlias).
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Va bene, la storia introduttiva dell’ultimo titolo partorito da quel genio di Sid Meier non è -esattamente- questa, ma i concetti ci sono! Prima di buttarci a capofitto nella conquista di un nuovo pianeta in cui vivere, però, concediamoci un brevissimo ripasso: correva il 1991 quando, sotto l’etichetta MicroProse, comparve sui nostri schermi Civilization, vera e propria pietra miliare dei giochi di strategia nonché capostipite del genere 4X (“eXplore, eXpand, eXploit, and eXterminate”, che in italiano si può riassumere in “esplora, espanditi, picchia tutti e vinci la partita”). In vent’anni abbiamo imparato ad amare tutti i capitoli, in grado di offrirci la stessa tipologia di gioco, tuttavia condita di volta in volta da succose novità. Alla domanda “qual è il tuo preferito?”, spesso e volentieri la risposta era sempre la stessa: Alpha Centauri. Insomma, si sentiva veramente il bisogno di tornare nello spazio. Per fortuna siamo stati accontentati!
VERSO L’INFINITO E OLTRE!
Se avete già messo le vostre manacce su qualche capitolo precedente, o ancora meglio su Civilization V, vi sentirete a casa sin dal primo minuto di Civilization: Beyond Earth. La struttura di base, difatti, è rimasta pressoché immutata dalla penultima fatica di Firaxis: gestiamo le nostre unità e infrastrutture, rigorosamente a turni, grazie a una scacchiera composta da esagoni. Andiamo però con calma e cominciamo dall’inizio di una ipotetica partita!
[quotedx]Chi ha giocato a Civ5 si troverà subito a casa[/quotedx]Per affrontare un viaggio verso l’ignoto, in Civilization: Beyond Earth dobbiamo prima creare il nostro personalissimo gruppo di esploratori spaziali scegliendo lo sponsor, ovvero il nostro paese di origine, che tipo di coloni avere con noi, la classe di nave spaziale e, infine, il nostro carico iniziale. Ognuna di queste voci ci garantisce bonus differenti, e vien da sé che le combinazioni sono davvero tantissime. Una volta scelto il luogo in cui atterrare e fondare la nostra capitale, comincia finalmente una delle spirali di esplorazione, ricerca scientifica, conflitti territoriali e conquista del nuovo mondo più belle di sempre.
SI LAVORA E SI FATICA…
In Civilization: Beyond Earth per allargare il nostro impero dobbiamo costantemente fare i conti con qualche importante variabile: la scienza, grazie alla quale possiamo compiere importantissime ricerche per migliorare le nostre unità e i nostri possedimenti; l’energia, ovvero la valuta tramite cui commerciare e mantenere attive le infrastrutture; la salute, che sostituisce la felicità del vecchio capitolo; e infine la cultura, grazie alla quale possiamo sbloccare le virtù.
Le virtù di Civilization: Beyond Earth prendono il posto delle forme di governo conosciute su Civilization V, e garantiscono alla nostra popolazioni diversi bonus a seconda se dedicheremo le nostre fatiche alla forza, alla prosperità, alla conoscenza o all’industria. Non siamo ovviamente obbligati a seguire solo una di queste quattro vie, e anche qui le combinazioni sono così tante da garantire strategie per ogni stile di gioco.
[quotesx]il tech tree non è più lineare[/quotesx]Parlando invece di ricerca, troveremo una delle più grandi novità rispetto al passato: il tech tree non è più lineare, ma a forma di ragnatela: al centro troviamo le tecnologie più semplici da studiare e esternamente quelle in grado di farci vincere la partita. Anche qui le modalità d’approccio sono veramente tantissime, e sarà veramente interessante vedere giocatori sfidarsi optando per tecnologie, e quindi unità e strutture, completamente diverse. Scusate se è poco.
MANDA UN SMS CON SCRITTO “AFFINITÀ”
Per donare ancora più varietà alle partite, conseguentemente ai nostri studi e a qualche scelta che siamo chiamati a compiere di tanto in tanto (per fare un veloce esempio: se scopriamo un manufatto terrestre dentro ad un nido alieno, preferiamo sterminare la razza nativa e recuperare il tesoro oppure non disturbare i felici abitanti?) la nostra popolazione svilupperà delle affinità per tre diversi cammini: la Purezza ha lo scopo di preservare la razza umana per come ce la ricordiamo, modificando anzi l’ambiente alieno per farlo somigliare alla nostra tanto amata Terra; la Supremazia mira ad un miglioramento della fisiologia umana grazie ad innesti robotici e cibernetici, tanto da dare alla luce ibridi uomo-macchina dalla forza devastante; infine l’Armonia punta ad una unione tra i terrestri e gli alieni, creando una nuova razza capace di sopravvivere al meglio nel nuovo habitat.
Anche in questo caso, a seconda del cammino intrapreso, i coloni di Civilization: Beyond Earth guadagnano bonus completamente diversi tra loro, oltre a poter costruire strutture e unità militari assolutamente uniche, ma che prima necessiteranno comunque di essere studiate grazie alla ricerca. Infine, per non farci mancare nulla, personalizzeremo sia le caratteristiche sia l’aspetto dei nostri eserciti e delle nostre città. E, sì, se ve lo state domandando, potreste tranquillamente vedere robottoni attaccare ibridi uomo-alieno. Vado ad asciugarmi la bava e torno.
A WINNER IS YOU
Per portare a casa la vittoria di Civilization: Beyond Earth, oltre a prendere a ceffoni in faccia tutti gli altri abitanti del felice pianeta alieno conquistandone la capitale, possiamo optare anche per altre quattro scelte che non prevedono l’uso della forza (nulla toglie che faccia bene avere un paio di lanciamissili in difesa dei nostri confini): la prima, ovvero la vittoria per contatto alieno, non ha particolari requisiti, e per essere portata a termine bisogna aver sviluppato una buona economia capace di sostenere le spese di costruzione e gestione di un enorme radiofaro, il cui scopo è quello di cercare un antico messaggio di origini sconosciute; le altre tre invece richiedono il raggiungimento del massimo livello d’affinità in una particolare via, un buon lavoro di ricerca e tanta pazienza. La cosa più importante, comunque, è l’ottimo bilanciamento offerto dalle varie scelte, e anche se la supremazia militare è sicuramente il metodo più immediato, non è affatto detto che sia anche quello più facile da portare concretamente a termine.
[quotedx]alpha centauri ha finalmente un degno erede[/quotedx]Se non riusciamo a combinare nulla di buono durante la nostra partita, una volta raggiunto il cinquecentesimo turno si chiuderà baracca e burattini e si tireranno le somme: chi avrà un punteggio più alto, grazie ai propri possedimenti, punti virtù, ricerche e chi più ne ha più ne metta, ovviamente vincerà la partita. Tranquilli, possiamo comunque continuare fino allo sfinimento, anche se il punteggio non verrà più modificato.
WELCOME TO THE NEW WORLD
Gli insettoni alieni presenti in Civilization: Beyond Earth non si limiteranno a vivere nei loro nidi, ma attaccheranno le nostre unità e i nostri avamposti se si sentiranno minacciati. Non saranno comunque mai nemici da sottovalutare, soprattutto all’inizio quando ci daranno non poco filo da torcere, grazie anche a enormi unità capaci di spazzare via le nostre forze con un sol colpo. Ovviamente, possiamo decidere di ignorare le povere bestiole, sfruttando tecnologie alternative per difenderci e magari abbracciando la via dell’Armonia.
Mi avvio verso la chiusura della recensione di Civilization: Beyond Earth togliendo dal cilindro un altro paio di succose novità interessanti! Innanzitutto diamo il benvenuto ai satelliti, unità di supporto che possono essere lanciati in orbita sui nostri territori e ci garantiscono diversi vantaggi, il tutto ben gestibile grazie ad una nuova visuale orbitale comodamente selezionabile con un solo click. Gli esploratori, oltre a girare in lungo e in largo per i primi turni, continueranno ad essere fondamentali anche nelle fasi più avanzate, perché capaci di esaminare manufatti e altri luoghi di interesse, continuando a portarci non pochi vantaggi. Buona anche la gestione delle attività di spionaggio, capace di mettere quel pizzico di pepe in più nelle magagne tra stati.
[quotesx]trovare difetti a Beyond earth non è affatto semplice[/quotesx]Infine, faremo la conoscenza con il miasma, uno strano gas verdognolo che occupa moltissime caselle e che danneggia notevolmente le unità che vi stazionano sopra. Anche qui i colpi di genio si sprecano: possiamo sviluppare tecnologie per ripulire i nostri possedimenti da tali gas, aumentare le resistenze delle nostre unità o, addirittura, avendo grandi affinità con l’Armonia, permettere ai nostri soldati di rigenerarsi grazie a esso. Vi dirò di più: i nostri lavoratori potranno addirittura spargere il miasma sui nostri territori. Immaginate quante strategie si possono creare!
Siamo arrivati alla fine, coraggio! Trovare difetti a Civilization: Beyond Earth non è affatto semplice: per qualsiasi dubbio è presente un’ottima guida in grado di rispondere ai nostri quesiti; la gestione delle risorse è semplice da comprendere, ma richiede comunque impegno per essere sfruttata al meglio; infine, sarà davvero impossibile trovare due partite simili tra loro, garantendoci mesi e mesi di gioco, a cui si aggiungeranno anche i mod creati dalla comunità. Unica lieve delusione: mi sarei aspettato una IA e una diplomazia leggermente più curate, e anche se il modo in cui ci comporteremo avrà ripercussioni sulle nostre relazioni sociali (se vogliamo farci amico un popolo dedito all’Armonia non è una buona idea organizzare una battuta di caccia), saremo sempre limitati ai soliti “dichiara guerra”, “fai la pace”, “denuncia pubblicamente tizio e caio”. Ora scusatemi, ma sto entrando in crisi d’astinenza e torno a farmi una dose di miasma!