Eccoci dunque arrivati alla nostra recensione finale, stilata al netto dei problemi coi salvataggi che sono apparsi in questi giorni (e che si spera vengano prontamente sistemati… vero Turtle Rock?). Prima di leggervi il testo del nostro ineffabile Alessandro Pisati, perรฒ, il consiglio รจ quello di dare un’occhiata al diario di viaggio che abbiamo stilato durante la settimana, laddove la redazione, firma dopo firma, vi ha raccontato le sue peripezie con Evolve. Buona lettura!
Ivan “AliasGV” Conte
Il mondo dei videogiochi รจ senza dubbio lastricato di tante buone intenzioni. Sรฌ, come la strada per l’Inferno, o almeno cosรฌ si suol dire. Mi ricordo che anni fa il controverso rocker Marilyn Manson pubblicรฒ una distruttiva autobiografia che si intitolava proprio The Long Hard Road Out of Hell, che poi era anche il titolo di un suo brano. Il fatto รจ che quando lavori a un qualsiasi prodotto videoludico, che tu sia il ragazzino che spera di svoltare con il nuovo Flappy Bird o la multinazionale che sforna serie annuali con un ritmo degno di un farmer cinese, sai benissimo che il rischio di prendere una sonora cantonata รจ sempre dietro l’angolo. Certo, in mezzo ci passano milioni e milioni di euro, ma la sostanza รจ che, proprio come su Shear, che tu sia mostro o cacciatore dovrai prepararti sempre al peggio.
L’UOMO ร CACCIATORE
Con un preambolo cosรฌ, scommetto che molti di voi si staranno giustamente chiedendo come siamo arrivati a quel voto lร in fondo. Non fraintendente, il maledetto numero decimale, ultimamente tanto contestato e persino abbandonato da un ben noto sito inglese (ma non dalla controparte italiana, sintomo di quanto sia controversa la questione), ha un suo senso, cosรฌ come lo hanno le scorribande su Shear. Quel che ci troviamo fra le mani รจ un titolo quantomeno singolare, quasi unico nell’attuale panorama, il che certamente lo rende piuttosto difficile da incasellare, quasi fosse un bersaglio mobile. Oh, sia chiaro, questo non รจ Destiny e dubitiamo che gli sviluppatori avessero anche solo lontanamente l’idea di voler fare concorrenza al tanto discusso titolo Bungie. Titolo che per inciso continua a essere giocato da milioni di persone in tutto il mondo a distanza di mesi dalla sua uscita e qualcosa vorrร pur dire. Magari avrร vinto il marketing o magari il grande pubblico era davvero alla ricerca di una valida alternativa a un concetto di multiplayer ormai piantato, quasi paralizzato, nella fondamenta di Call of Duty. Quindi ben venga il nostro Evolve, con la sua formula del 4vs1, evoluzione di quanto visto e approvato (praticamente all’unanimitร ) con i due Left 4 Dead.
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Come gira sul nostro PC
Il traguardo della leggerezza, che Evolve ha raggiunto giร in fase beta, non era nemmeno cosรฌ scontato. Le ultime build (alpha) di Star Citizen dimostrano che il CryEngine 4 puรฒ diventare un discreto macigno, se lasciato sfogare in troppe direzioni. Il gioco di Turtle Rock, invece, รจ rimasto costantemente fra i 70 e i 90 FPS, su un PC dotato di i5 4670K, GTX 780 e 8 GB di memoria di sistema, al massimo del dettaglio (4 livelli per texture, shader, personaggi, ombre e particelle), in Full HD e con filtro SMAA attivo. Chi ha comprato un pannello 4K ma non ha pensato a una scheda di ultimissima generazione, dunque, puรฒ trovare in Evolve un gioco bello da vedere e non eccessivamente pesante in ultra-definizione. Con i prossimi AAA potrebbe andare peggio.[/box_articoli]
La base insomma รจ forte, solida, potente. L’ambientazione รจ quella di un pianeta lontano chissร quanti anni luce dalla nostra mai troppa amata palla azzurra, un luogo ostile, colonizzato a forza da un’umanitร che, fin dalla nascita del genere sci-fi, ha sempre amato soggiornare nei recessi piรน oscuri e pericolosi dell’universo. Che giร dopo quel fattaccio su LV-426 avremo dovuto capire la lezione e invece no, siamo andati a rompere le scatole a un mucchio di feroci alieni mutanti, come dei novelli jackass spaziali. Per fortuna che la galassia รจ piena zeppa di mercenari che non vedono l’ora di riempirsi le tasche di crediti da spendere in Elite, massacrando nel contempo ogni forma di vita anche solo vagamente ostile. Diciamo che se non so cosa sei, ho tutto il diritto di ammazzarti, o almeno cosรฌ dovrebbe essere scritto sulla costituzione intergalattica. Sempre che ne esista una, ma a noi in fondo interessa poco.
Quindi abbiamo questo gioco dove per la prima volta viene proposta una tipologia di gameplay che pone sulla stessa mappa non due o piรน fazioni ostili, ma quattro cacciatori e unaโฆ no, preda non รจ il termine esatto. Trattasi infatti di una creatura, ma non una qualsiasi, bensรฌ un essere in grado di evolversi, di crescere in forza e dimensioni e diventare una micidiale macchina di morte. Geniale, non c’รจ nulla da dire sul concept. Il problema รจ che basterebbe sedersi intorno a un tavolo in una lunga sessione di brainstorming, per rendersi conto della quantitร smodata di complicazioni che un tale gameplay comporta. Il difficile bilanciamento, il riuscire a far collaborare i vari cacciatori, trovare la formula esatta per convincere il pubblico a scegliere il ruolo di mostro… Tutta robetta che deve aver tolto il sonno a ben piรน di un game designer dalle parti di Lake Forest. E voi direte โma che ci frega, l’importante รจ che sia una roba divertente e fatta beneโ. E avete ragione, perchรฉ il punto รจ proprio quello: cercare di divertire i giocatori. Perchรฉ quando produci un qualcosa che vive di online, che respira competizione e che trasuda sfida da tutti i pori, devi riuscire con tutti i mezzi a coinvolgere il tuo pubblico.
SBATTI IL MOSTRO IN PRIMA PAGINA
Anzitutto la ricerca della formula perfetta passa quasi sempre per la creazione di personaggi e classi adeguate alla tipologia di gioco richiesta. Nel nostro caso ne abbiamo quattro, suddivise in Assaltatore, Medico, Trapper e Supporto. Se li pensiamo come a un gruppo musicale, l’Assaltatore non puรฒ che essere il cantante, la voce solista che decide le sorti del successo della band e quello a cui lanceranno i reggiseni durante il concerto. Sรฌ… chi vi scrive ha una visione della musica un po’ antiquata, ma che ci volete fare, non sono mica piรน un giovincello. Nonostante questo perรฒ, posso dirvi senza paura di essere smentito che senza Assaltatore la partite finisce. Non c’รจ verso che il resto del gruppo possa riuscire a fermare il mostro, ma lo stesso dicasi del contrario. Sarai anche una fantastica voce solista, ma senza batteria, basso e chitarre elettrica puoi al massimo ambire a una performance al compleanno del tuo cuginetto. Quindi sรฌ, quello lรฌ รจ il tank e gli altri tre devono dargli tutto l’appoggio del mondo, curandolo, proteggendolo e magari sganciando intelligentemente qualche bomba dall’alto come รจ solito fare, un po’ alla carlona, il nostro Claudio Todeschini.
[quotesx]le prime statistiche parlano di un fattore vittorie-sconfitte intorno al 50%[/quotesx]
Non a caso, se provenite da un’esperienza multiplayer competitivo classico dovrete fare un po’ a pugni con il resto del mondo per conquistarvi il ruolo di Assaltatore. Il matchmaking infatti prevede di farvi passare in altri ruoli, la cui prioritร , mostro compreso, รจ l’unica cosa che vi viene concessa. Quindi insomma, sperare di specializzarsi in una classe e portarsela dietro per centinaia di partite potrebbe non essere possibile, e anzi, allo stato attuale delle cose, non lo รจ proprio. Si puรฒ perรฒ decidere di portare avanti tanto un combattente quanto una creatura, in modo da alternare due stili di gioco che a tutti gli effetti si presentano quasi in antitesi. Una scelta di design decisamente interessante quanto azzeccata, che diversifica l’esperienza in modo talmente profondo da risultare quasi disorientante durante le prime ore. Il mostro, che all’inizio รจ rappresentato dal Golia, non ha nulla in comune con i suoi antagonisti. La visuale passa in terza persona, l’hud cambia per mostrarci l’enorme barra di energia (e l’eventuale scudo residuo), mentre a quattro simboli sono associate le altrettante forme di attacco disponibili. Ma รจ il gameplay quello che muta quasi brutalmente.
I primi minuti sono quelli piรน cruciali, dobbiamo stare lontani dai cacciatori, muoverci in fretta e silenziosamente, per quanto possa essere discreta una bestia che al primo stadio รจ giร alta tre metri e mezzo. Uccidiamo le altre creature e ce ne nutriamo, famelici e voraci, perchรฉ quello รจ l’unico modo che abbiamo per evolverci e quindi diventare piรน grossi, forti e potenti. Quasi mai si riesce ad arrivare al terzo stadio senza incappare nei nostri inseguitori, ma con un po’ di perseveranza e un pizzico di fortuna possiamo sperare di liberarcene e allontanarci, rifocillandoci a dovere fino a raggiungere la nostra forma definitiva. Ma anche lรฌ, il risultato non รจ mai scontato. Ecco, in questo Evolve ha tanto da insegnare, perchรฉ per una volta si ha quasi la certezza di trovarsi sempre in un perfetto equilibrio fra le parti. Lo hanno dimostrato anche le prime statistiche di gioco diffuse da Turtle Rock, che parlano di un fattore vittorie-sconfitte intorno al 50% per entrambe le fazioni. Qualcosa vorrร pur dire. Ciรฒ nonostante ci sentiamo di consigliare a Turtle Rock di tarare meglio lo Spettro, che onestamente al momento risulta un po’ troppo โsgravoโ.
HO UN PANINO NELLA BARBA
Fin qui tutto bene, come recitava Vincent Cassel nell’Odio, ma come sempre il problema non รจ il volo, ma l’impatto. Perchรฉ se Evolve convince nel momento in cui si impugna il controller e si apre la caccia, allora dobbiamo chiederci come mai Turtle Rock abbia trascurato altri aspetti di non poco conto in questa loro ultima fatica. Prima di tutto le modalitร di gioco. Alla fine della fiera sono solo quattro: abbiamo la caccia al mostro, il salvataggio di svariati coloni sparsi per la mappa, la distruzione di un tot di uova e la difesa di alcune strutture. Davvero pochino per un titolo che, ricordiamo, viene venduto al prezzo di un tripla-A, con tanto di season pass a parte. Alcune missioni poi avrebbero bisogno di una calibrazione piรน corretta, dato che tendono ad avvantaggiare un po’ troppo una parte piuttosto che l’altra, sbilanciando il gameplay. Alquanto apprezzabile invece la modalitร Estrazione: divisa in cinque round, รจ caratterizzata da malus/bonus che riescono ad aggiungere un fattore di imprevedibilitร talmente sensato che viene da chiedersi perchรฉ non ci abbia pensato nessuno prima. O magari qualcuno lo ha fatto, ma senza altrettanta convinzione.
[quotedx]Alcune missioni avrebbero bisogno di una calibrazione piรน corretta[/quotedx]
All’atto pratico i combattimenti possono essere tanto divertenti, quanto ammorbanti e purtroppo questo dipende moltissimo da chi ci si ritrova in squadra. Se avete un gruppo di amici fidati, lo spasso รจ assicurato, ma se vi affidate al caso il rischio di finire in una pessima partita, dove ognuno pensa a se stesso e manca ogni forma di coordinazioneโฆ beh, il risultato potete immaginarvelo da soli. In tutto questo ringraziamo chi ha avuto il buon senso di inserire un selettore per il volume dei dialoghi, dato che bastano una manciata di partite per iniziare a sentire sempre le stesse identiche battute. Quella del panino nella barba mi รจ letteralmente uscita dalle orecchie!
CRESCI BENE CHE RIPASSO
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Mostri e topolini
Mouse e tastiera rimangono comandi estremamente naturali anche per Evolve. ร vero che ci sono abilitร o strumenti (poteri dei mostri, dispositivi di schermatura degli umani) che non hanno alcun bisogno di precisione, ma sarebbe addirittura insensato rinunciare alla maggiore sensibilitร del topolino per le armi dei cacciatori. La disposizione dei tasti รจ decisamente buona, anche se รจ possibile migliorare la prestazione della creatura: se fate come me, ad esempio, e puntate innanzitutto su due abilitร , รจ meglio bindarle su โQโ e โRโ (tasti altrimenti inattivi, nel caso del mostro), cosรฌ da caricare/detonare le skill con maggiore tempismo.[/box_articoli]
Altro aspetto un filo controverso รจ quello relativo alla crescita dei personaggi. Turtle Rock ha suddiviso in due comparti stagni tutto ciรฒ che concerne perk e potenziamento delle armi. I primi, che qui prendono il nome di Benefici, si sbloccano mano a mano che si โlivellaโ a furia di XP. Ve ne sono nove in tutto, sia per i cacciatori che per i mostri, ognuno dei quali potenziabile e caratterizzato da un valore che va da 1 a 3 stelle. Il level cap รจ a 40 e pertanto arrivare ad avere tutti i perk a cannone non sarร una passeggiata. Da notare che in ogni caso nessun personaggio puรฒ utilizzare piรน di un Beneficio per partita, sebbene eliminando alcune particolari creature, dette albini, sia possibile disporre di un benefit aggiuntivo, seppur a tempo.
Fin qua nulla di particolarmente strano. Quel che lascia piรน perplessi รจ il potenziamento di armi e attrezzature, la cui crescita รจ legata al costante utilizzo in gioco. Attenzione perรฒ, ogni colpo sparato sarร conteggiato solo se colpirร il mostro; le altre creature sparse per la mappa, anche le piรน aggressive, non contano nulla. La frustrazione deriva dal fatto che alcuni oggetti, come le mine elettriche o le granate tossiche, vanno a segno cosรฌ raramente da decretarne una crescita risibile, che oltretutto impedisce il miglioramento delle altre armi. Non possiamo avere un lanciafiamme a tre stelle una minigun a due, tanto per fare un esempio. Scelta di design, certo, ma non per questo condivisibile, mentre al contrario si fa apprezzare la diversificazione operata fra i personaggi di una stessa classe, che non solo dispongono di un equip differente, ma anche di abilitร peculiari, che aggiungono una notevole profonditร al gameplay.
CI GIRA CRYSIS?
Il CryEngine ben di rado รจ uscito dagli studi di Crytek, nonostante sia ormai un SDK disponibile a chiunque, oltretutto in grado di fare la vera differenza quando si parla di potenza bruta. Libero dalle restrizioni delle vecchia generazione di console, Turtle Rock ha utilizzato il potente motore grafico per dar vita a tutta una serie di mappe caratterizzate da un ambiente prettamente boschivo e impervio, pur con diverse varianti ambientali, che possono rendere la vita dei cacciatori e del mostro piรน semplice o piรน complicata a seconda delle situazioni. Nonostante tutti gli sforzi operati dai grafici, perรฒ, si fa una gran fatica a distinguere una mappa dall’altra e per certi versi si assomigliano un po’ troppo in quanto a design.
[quotesx]il frame rate rimane quasi sempre fisso sui 30 fps[/quotesx]
Il CryEngine non ha colpa in questo, comportandosi egregiamente su PS4: sulla console Sony si nota giusto qualche raro fenomeno di pop-in e un LoD di tanto in tanto un po’ troppo aggressivo, ma quel che piรน conta รจ che il frame rate rimane quasi sempre fisso sui 30 fps. Cali eccessivi non ve ne sono, se non quando su schermo iniziano a esserci tonnellate di effetti ed esplosioni, ma nulla che precluda la giocabilitร in alcun modo. Al contrario abbiamo verificato uno strano fenomeno che porta il gioco a mostrare dei piccoli freeze nel momento in cui vi sono due o piรน mostri nella stessa area. A occhio e croce sembrerebbe che l’IA saturi la CPU in maniera eccessiva. Della versione PC invece parliamo in un apposito box, quindi vi rimandiamo lรฌ per tutti i dettagli del caso. Due parole infine sul netcode, che fino a questo momento si รจ rivelato piuttosto solido: al di lร di un matchmaking a tratti un po’ lento, quando si gioca non si vede l’ombra di lag e questo anche su una normalissima ADSL base. Un risultato lodevole e non certo scontato di questi tempi.