Questo nuovo DLC di Far Cry 4 (qua la nostra recensione del titolo base) è decisamente il primo della serie a estendere in qualche modo la trama principale. Sebbene non sia chiaro dove si ponga a livello di storyline, il protagonista è sempre il buon Ajay Ghale, che si troverà suo malgrado a dover sopravvivere fra le gelide distese nevose dell’Himalaya. Purtroppo per lui, un guasto all’elicottero sul quale viaggiava lo ha fatto schiantare in questa misteriosa valle, dove Yuma aveva spedito alcuni soldati alla ricerca di una reliquia che… beh, non vi possiamo mica dire tutto! Una cosa è certa, però: non solo le milizie non sono più tornate a casa, ma hanno anche fondato un culto basato sull’assunzione di alcune particolari spore, che alterano la percezione delle realtà, con influenze mentali e fisiche praticamente incontrollabili. Insomma, avremo a che fare con un gruppo di pazzi fanatici, con una forte dipendenza da droghe psicotrope. Ottimo incipit, non c’è che dire.
SURVIVALISMO
I primi passi nella valle ci vedranno piuttosto spaesati, con il pilota dell’elicottero sparito nel nulla e nessuna arma a disposizione. Raccolto qualche coltello da lancio, potremo iniziare l’esplorazione, mantenendo un profilo basso, almeno per i primi minuti. Ciò detto, appena entreremo in possesso del mai troppo lodato arco e di un’arma da fuoco decente, le cose cambieranno molto in fretta. Dopo una breve fase iniziale, giungeremo infatti a una postazione radio, per fortuna senza la solita torre da scalare. Dovremo quindi conquistare questo avamposto, liberandolo dalla presenza nemica, in modo da trasformarlo nella nostra base di appoggio.
Ma non è finita, dato che questo luogo diventerà parte effettiva di una nuova modalità di gioco. In quella che appare come una classica “orda”, dovremo difendere la stazione dall’assalto di numerose ondate nemiche, in una serie di scontri che si dipaneranno nel corso di sei notti. Gli attacchi avverranno sui più fronti e si faranno via via sempre più pericolosi e difficili da respingere, ma in compenso potremo fortificare la zona con barili esplosivi, campi minati, postazioni per mitra e lanciagranate, nonché bancali di munizioni e medikit, ove rifornirci fra un assalto e l’altro. Questi upgrade ambientali potranno essere sbloccati portando a termine tutta una serie di missioni secondarie, che ci porteranno a esplorare la nuova mappa himalayana.
LO YETI, QUESTO SCONOSCIUTO
Il più delle volte si tratterà di rubare dei camion merci per poi portarli al nostro campo: nulla di particolarmente complicato, insomma. Vi sono comunque alcune eccezioni, che ci costringeranno a scalare vette impervie a suon di rampino, ma in ogni caso è consigliabile portare a termine tutti questi obiettivi, in modo da disporre fin da subito delle migliori difese possibili. La storia principale invece si dipana per sei missioni, che ci vedranno impegnati in confronti poco amichevoli con i fanatici di cui parlavamo prima e, particolare non da poco, con alcuni ferocissimi Yeti. Questi assomigliano a degli enormi scimmioni, dotati di forza e resistenza oltremodo incredibili, tanto che con un paio di pestoni sono in grado di mandare il povero Ghale all’altro mondo. L’unico sistema per abbatterli velocemente consiste nel colpirli in testa e, nel momento in cui si trovano in uno stato confusionale, saltargli in groppa e quindi finirli con numerose coltellate. La sequenza in questione non è poi così complicata, giacché la parte più difficile è riuscire a evitare le cariche di questi bestioni.
[quotedx]siamo di fronte a un Kyrat super compresso[/quotedx]Per il resto ci sono alcune differenze sostanziali rispetto a Far Cry 4 in termini di upgrade e crescita del personaggio. Tanto per cominciare non c’è il Karma, anche perché non avrebbe molto senso, mentre le abilità della Tigre e dell’Elefante sono ancora lì (quasi tutte almeno), ma completamente azzerate. Recuperarle comunque è questione di poco, infatti l’indicatore dei PX sale a velocità warp ed è assolutamente fattibile completare il DLC sbloccando ogni potenziamento. Le armi invece sono sparse per la mappa e ben indicate da un’icona a forma di pistola, mentre per quanto riguarda la caccia, non dovrete preoccuparvene un granché: anche se la fauna non manca, comprese le odiatissime aquile, il più delle volte per recuperare le varie pelli sarà sufficiente aprire le apposite casse sparse in giro, indicate anch’esse attraverso un eloquente simbolo. Insomma, siamo di fronte a un Kyrat super compresso, che comunque riesce a garantire una longevità valutabile intorno alle 6/7 ore totali.