The Evil Within – The Assignment – Recensione

SPOILER ALERT: la recensione che state per leggere contiene numerosi riferimenti alla trama principale di The Evil Within (qui la nostra recensione, nel caso). Se non ci avete mai giocato o siete ancora alle prese con le turbe mentali di Mikami, forse è il caso che passiate oltre, almeno per il momento.

E così pensavate di essere finalmente usciti dalla testa di Ruben Victoriano, alias Rubik, vero? Purtroppo per voi ci dovrete ritornare, anche perché la trama principale ha lasciato dietro di sé un bel po’ di domande, buchi narrativi e altre questioni che indubbiamente meritavano una risposta. Dubitiamo di cuore che troveremo una spiegazione valida a tutti gli eventi che hanno caratterizzato il survival horror di Tango Gameworks, ma almeno potremo conoscere un po’ più da vicino la misteriosa Juli Kidman. Il ruolo della giovane detective è stato piuttosto ambiguo per tutto l’evolversi del gioco e, sebbene a tratti abbia supportato Sebastian e Joshep, il più delle volte è sembrata più interessata ad aiutare Leslie che non i suoi compagni di squadra. Il perché lo scopriremo proprio in questo primo DLC.
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GIURAMENTO

Quando si parla di contenuti aggiuntivi, il rischio è sempre quello di ritrovarsi con gli scarti del gioco principale, riciclati per dare un senso agli ormai onnipresenti season pass. Con The Evil Within per fortuna le cose sono andate diversamente, poiché il team di Mikami ha pensato bene di riprendere uno dei personaggi secondari e raccontarne i retroscena. Il problema semmai sono stati i tempi di sviluppo, dato che fra l’uscita del titolo principale e quella di The Assignment sono passati ben cinque mesi, che nel nostro settore sono quasi un’eternità. Dobbiamo anche considerare che non ci sono ancora date certe per la pubblicazione dei prossimi due episodi, che dovrebbero arrivare in Primavera, ma vai a capire se all’inizio o alla fine. Quel che più importa però è che il DLC in questione sia stato realizzato con tutti i crismi e in effetti, a ben vedere, non ci si può lamentare affatto.

[quotedx]Juli si troverà completamente disarmata per tutta la sua avventura[/quotedx]
Come sottolineato in precedenza, la protagonista assoluta è la bella Juli Kidman, a quanto pare un agente segreto sotto copertura, affiliata a una misteriosa organizzazione nota come Mobius. Chi sono costoro è difficile dirlo, ma è comodo intravedere un parallelo con la celebre Umbrella di Resident Evil. In tutto questo non manca un inquietante G-Man in puro stile Half-Life (che non può mai mancare), di cui però non riusciamo mai a vedere chiaramente il viso. La nostra missione, una volta infilati nello STEM, sarà quella di recuperare Leslie Withers, l’albino paziente utilizzato dal dottor Jimenez per tutta una serie di esperimenti decisamente poco piacevoli. Compito tutt’altro che semplice, dato che al contrario di Sebastian, Juli si troverà completamente disarmata per tutta la sua avventura. Non aspettatevi quindi robette come la Balestra Agonia, ma nemmeno un coltellino pelapatate. Tutto quello di cui potrete disporre è una misera torcia elettrica per illuminare l’ambiente e qualche rarissima ascia usa e getta. Insomma ci troviamo al cospetto di un survival duro e puro, in stile Alien Isolation ci verrebbe da dire.
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DESTINI INCROCIATI

Scordatevi quindi di affrontare i nemici a viso aperto, dato che bastano un paio di colpi per spedirvi al Creatore e, sebbene l’energia vitale si rigeneri in automatico, bisogna stare fermi per trarne beneficio. Tocca quindi muoversi con discrezione, cercando di evitare qualsiasi scontro diretto e sfruttando le classiche meccaniche del genere. Distrarre gli Spiritati, lanciando una bottiglia o attirandoli con la voce, rappresenterà l’unico sistema per riuscire a passare indenni attraverso le varie location. In questo contesto dobbiamo segnalare il non sempre perfetto sistema di copertura, che di tanto in tanto sembra remare contro. Ciò detto, un gameplay del genere non rende certo la vita facile (e infatti si muore a profusione), ma ha il pregio di aumentare la tensione generale e non di poco. Interessante anche l’utilizzo della torcia per aprire passaggi e svelare oggetti, mentre risultano quasi del tutto assenti gli enigmi ambientali. Ci sono solo alcune casseforti nascoste (del tutto opzionali), dotate di una serrature a tastiera, la cui combinazione andrà individuata di volta in volta.

Sappiate comunque che la longevità si attesta intorno alle due ore e mezza, sebbene sia previsto il “new game plus”, che di fatto sblocca una modalità detta Kurayami, nella quale l’unica fonte di luce sarà rappresentata dalla torcia elettrica. Insomma, ci si muoverà nel buio più totale, roba da far accapponare la pelle a tutti nictofobici. Due parole infine sull’aspetto tecnico, che su PC si avvantaggia della corposa patch pubblicata da Bethesda poco prima di Natale. Un ottimo upgrade che ha portato in dote un frame rate finalmente piantato sui 60 fps (scheda video permettendo) e la possibilità di eliminare le bande nere durante il gameplay. Vi consigliamo solo di abilitare l’FXAA invece dell’SMAA/MLAA, dato che l’aliasing si fa vedere parecchio in questo DLC e le due soluzioni di Nvidia e AMD non sembrano proprio riuscire a limitarne gli infausti effetti.