The Sims 4 continua il suo lento e inesorabile processo di crescita e di ristrutturazione della saga. Se già il titolo “liscio”, infatti, ha rappresentato un nuovo inizio e una reinterpretazione dei pilastri portanti di ciò che fu il secondo episodio del simulatore di vita per eccellenza, attraverso gli aggiornamenti e le espansioni la strada intrapresa EA/Maxis appare sempre più chiara: esplorare e approfondire le dinamiche più apprezzate dei precedenti capitoli. Se All’Aria Aperta non differiva molto dalle Travel Adventures di The Sims 3, Al Lavoro! riprende alcuni elementi caratteristici di due tra le espansioni più famose del franchise, ovvero Funky Business e Ambitions. L’universo lavorativo dei simmini, in pratica, viene finalmente slegato dal concetto di “rabbit hole” visto in The Sims 4, grazie alla possibilità di aprire un’attività commerciale o intraprendere una delle tre carriere interattive: detective, scienziato o medico. Sì, un po’ pochine rispetto alle ambizioni del terzo episodio, ma torniamo al concetto basilare della filosofia di The Sims 4: un titolo più piccolo e più profondo.
E.R: BIG C.S.I. THEORY
Le tre carriere interattive sono ovviamente il fulcro della nuova espansione e rappresentano un enorme passo avanti nella serie nell’ottica della simulazione del lavoro, visto che se in Ambitions le professioni davano la possibilità di muoversi nel quartiere per delle attività da freelance (o di servizi di emergenza nel caso del vigile del fuoco), Al Lavoro! ci fa seguire il nostro sim in un nuovo ambiente. La stazione di polizia, il laboratorio scientifico e l’ospedale sono i nuovi lotti lavorativi e benché non siano disponibili al di fuori dell’orario di servizio, rappresentano tre microcosmi relazionali e professionali, in cui tutte le novità emotive del gioco trovano un inedito livello di profondità.
Le attività sul luogo di lavoro, infatti, non sono per niente meccaniche e fini a se stesse, ma contribuiscono a creare nuove sfaccettature nei rapporti interpersonali, anche solo attraverso gli elementi di discussione “work-related” all’interno dei dialoghi, favorendo così la dimensione umana che caratterizza profondamente The Sims 4. È proprio dal sistema degli appuntamenti che, tra l’altro, prende forma lo strumento che costituisce il nostro benchmark lavorativo: ogni giornata, infatti, è caratterizzata da una serie di achievement dinamici da completare per migliorare il nostro rendimento. Ovviamente, non c’è tempo di fare tutto e dobbiamo sempre mediare tra le emergenze, le necessità e le relazioni interpersonali. Se, quindi, nella carriera da detective la routine di archiviare scartoffie e aggiornare il database della polizia viene sistematicamente interrotta da casi da seguire, ispezioni sulla scena del crimine e meravigliosi interrogatori da sostenere (dove c’è pure l’opzione poliziotto buono, poliziotto cattivo!), in quella medica si alternano visite in corsia a discussioni con i colleghi, ma all’improvviso tutto può cambiare a causa di emergenze in cui sangue freddo e capacità di scelta possono fare la differenza tra la vita e la morte di un paziente.
Le tre carriere offrono una quantità di opzioni davvero enorme e, per la prima volta, il lavoro non è solo un mezzo di sostentamento, ma uno strumento attraverso cui esprimere bisogni, aspirazioni e volontà dei nostri sim. È un passo importante ed estremamente maturo per la saga, che si discosta un po’ dalla sua indole da parco giochi per mostrare nuovi interessanti risvolti della vita reale. Il tutto, però, sempre in un’ottica ironica, con tocchi di classe che rendono The Sims 4 un bellissimo incrocio tra una sit-com demenziale e una serie tv emotivamente di spessore. In questo senso, anche gli arresti, il parto o l’esplorazione di un mondo alieno diventano parte di una narrazione unica e memorabile, mentre gli episodi più drammatici vengono trattati con una delicatezza e una leggerezza tali da non appesantire mai l’esperienza, pur senza rinunciare alla profondità della simulazione. L’aspetto lavorativo, infatti, è da gestire nell’ottica dell’intera esistenza del nostro sim e, come nella realtà, intraprendere una professione del genere può mettere a repentaglio la vita privata, la famiglia e il tempo da dedicare a se stessi. Il tasto “resta fino a tardi” è una tentazione costante per estendere di due ore l’orario lavorativo e raggiungere le vette più alte della carriera scelta, ma bisogna sempre fare i conti con la casa, i figli e la stanchezza post lavoro.
GRANDI MAGAZZINI
Se la vita piena di responsabilità delle tre carriere interattive non fa per voi, però, Al Lavoro! dà la possibilità di aprire un’attività commerciale in piena regola, che ci permette di vendere più o meno la qualunque. Essere un negoziante è un’attività che comporta, di fatto, tre aspetti: il primo è quello della pianificazione finanziaria, dall’investimento in termini edilizi alla scelta della politica del prezzo; il secondo riguarda la gestione diretta dell’attività, fra dipendenti e forniture; il terzo, infine, coinvolge soltanto alcune tipologie di negozi, legate strettamente alla produzione di beni dipendenti dalle abilità del nostro sim, che tra l’altro vedono ben due new entry, su cui ci soffermeremo tra poco.
[quotedx]al lavoro! dà per la prima volta la sensazione di un’esperienza completa e appagante sul lungo periodo[/quotedx]Gli aspetti di gestione dell’attività commerciale familiare sono un po’ complessi inizialmente, ma l’interfaccia di gioco fa di tutto per venirci in contro, semplificare i passaggi più tediosi e consegnarci un sistema di business agile, ancora più completo e creativamente stimolante di Funky Business, da cui mutua comunque ogni aspetto ludico e lo sfruttamento interessante delle abilità del nostro sim. A questo proposito, grazie alla nuova espansione i nostri sim da oggi possono diventare dei fotografi provetti, con un’abilità che si basa essenzialmente sulla pratica, sul gusto estetico e sulla più o meno costosa attrezzatura disponibile in modalità “Costruisci”, oppure dei veri e propri boss delle torte grazie all’abilità di cottura al forno, che ci può lanciare nel fruttuosissimo mondo fatto di cupcake e torte nuziali. Se decidete, invece, per la galleria fotografica, le possibilità sono essenzialmente due: fare foto in studio comprando luci e allestendo un set, oppure darvi al reportage e alla street photography, andando in giro a immortalare momenti particolari della vita dei sim. In questo senso, l’abilità fotografia ovviamente dà il meglio di sé anche in combinazione con il DLC All’Aria Aperta, soprattutto se abbiamo aspirazioni naturalistiche. In ogni caso le opzioni commerciali sono davvero tante e aumentano a dismisura la vita di un titolo che, nella sua versione base, appariva un po’ castrato.
Alle attività commerciali sono strettamente connesse anche le due novità relative agli scenari: la prima riguarda la possibilità di poter convertire qualunque lotto del quartiere in attività commerciale o lotto comunitario, e rappresenta un piccolo ma fondamentale cambiamento; la seconda è l’introduzione di un piccolo distretto puramente commerciale, ovvero Magnolia Promenade, che però a conti fatti si rivela un quartiere inutile e abbastanza anonimo visti i soli quattro lotti presenti. Per il resto, Al Lavoro! completa l’offerta di The Sims 4 con la solita pletora di oggetti, vestiti e aggiunte cosmetiche che vanno a popolare il già ricchissimo editor, ma soprattutto ci dà per la prima volta la sensazione di un’esperienza completa e appagante sul lungo periodo. Certo, il tutto alla “modica” cifra di 120€ (gioco base + DLC + espansione), ma anche questo è un dato caratteristico della saga e, più che influire sul giudizio qualitativo, rappresenta un dato da valutare in fase d’acquisto.