Mario Party 10 – Anteprima

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Aspettavo con ansia il momento in cui avrei messo le mani su Mario Party 10. Non per altro, ma ho sempre ritenuto la serie una delle migliori scuse per passare una serata in serena compagnia con famigliari e amici, a prescindere dal fatto che non tutti gli episodi siano riusciti perfettamente, pur rimanendo sempre nell’ambito dell’eccellenza quando si parla di party game. La cosa bella di Mario Party è che è fruibile con soddisfazione tanto dai grandi quanto dai piccini, e perfino da un gruppo misto, come dimostra peraltro la prima dozzina di ore che ho passato su questo decimo capitolo, sfruttando biecamente moglie e figli a solo scopo lavorativo. Che gran bel papà che sono, nevvero?

TIRA IL DADO E INCROCIA LE DITA

Mario Party 10 prende in prestito molte cose dal titolo che lo ha preceduto, ma le rivede e le declina a modo suo. Come nel predecessore, anche in questo caso i quattro giocatori non possono muoversi liberamente, ma condividono un veicolo che si sposta lungo un tabellone à la Gioco dell’Oca, tirando alternativamente il tipico dado da 6. Ogni giocatore parte con sei stelle nel paniere, ma ogni casella del tabellone attiva eventi di diverso tipo che modificano costantemente la situazione. Ad esempio, alcuni spazi donano dadi speciali al giocatore che sta guidando il veicolo in quel momento e che permettono di avere un maggior controllo sulla casualità del tiro; altri, invece, sparigliano le carte grazie a bonus o malus (tipicamente le caselle Bowser Junior, ma non solo); infine, sono presenti un sacco di caselle che attivano i classici minigiochi competitivi (a squadre di due, tutti contro tutti o 1 vs 3), in cui si vincono e perdono stelle come se non ci fosse un domani.

mario party 10[quotedx]Mario Party offre il solito paniere di spensierato divertimento[/quotedx]La modalità Mario Party, quindi, offre il solito paniere di divertimento, spalmato su tabelloni tematici che possono essere scelti prima della partita e che si sviluppano in modo sobriamente lineare fino al minigioco dedicato al boss finale, fatta salva la possibilità di sfruttare alcuni bivi che possono essere imboccati in una direzione o nell’altra a discrezione di chi ha in mano il volante in quel determinato istante. Il GamePad, in questa modalità, non viene sfruttato in alcun modo (tutti i giocatori devono tenere in mano un Wiimote), se non per mostrare un Browser in gabbia che viene liberato dopo che sono usciti tutti e sei i numeri ai dadi: in quel momento il cattivissimo antagonista di Mario aggiunge al tabellone una serie di caselle malus che possono ribaltare le sorti della tenzone, soprattutto nella parte finale della partita.

BOWSER, AMICO MIO!

A margine della classica modalità Mario Party, in Mario Party 10 fanno capolino altre due varianti assai interessanti, una dedicata agli Amiibo e l’altra fantasiosamente chiamata Bowser Party. La prima contempla un uso intensivo delle celebri statuette che da qualche settimana fanno capolino nei negozi di mezzo mondo, grazie all’interazione tra le stesse e il lettore NFC collocato sul lato sinistro del GamePad. In questo caso si tratta di correre attorno a tabelloni di forma quadrata in un match limitato a dieci turni, nei quali bisogna recuperare il maggior numero di stelle tra quelle posizionate in determinate caselle. Anche in questo frangente i minigiochi fanno la parte del leone, con la differenza che il premio distribuito è in monete sonanti, utili ad acquistare le stelle al momento di incrociarle sul tabellone. Il GamePad si usa in comune e viene sfruttato per compiere qualsiasi operazione che esuli dai minigiochi veri e propri, sempre poggiando l’Amiibo di proprietà del giocatore sul lettore NFC.

mario party 10La modalità Bowser Party, invece, è l’unica che contempla la presenza di cinque giocatori attivi al posto dei classici quattro. In sostanza, chi gioca con Bowser utilizza il GamePad, mentre gli altri quattro non sono in competizione tra loro, ma anzi devono collaborare per giungere alla fine del tabellone prima che l’infame tartarugone abbia cancellato i loro cuori (che sostituiscono a tutti gli effetti le stelle delle altre sfide). Mentre i giocatori tirano quattro dadi ciascuno, l’inseguitore ha la possibilità di lanciarne quattro in contemporanea: se il quartetto viene raggiunto, parte un minigioco in cui Bowser può fare mattanza dei cuori degli avversari. Va da sé che il tabellone è pregno come non mai di caselle speciali che consentono al gruppo di recuperare energia, ma anche a Bowser di attivare eventi capaci di ribaltare le sorti della partita in un amen.

[quotesx]a prescindere dalla modalità, i minigiochi fanno la parte del leone[/quotesx]Proprio ieri sera, per dire, stavo giocando nei panni del cattivo e, a poche caselle dalla fine, il resto della mia famiglia aveva tanti di quei cuori in saccoccia da concedergli la ragionevole certezza di aver vinto in scioltezza: purtroppo per il gruppo, una serie di tiri sfortunati ai dadi e la mia super abilità nei minigiochi (vabbuò… chiamiamola accidentalità favorevole, in tutta onestà), mi hanno permesso di avere la meglio a sole due caselle dall’arrivo! Manco a dirlo, dopo che mi sono bullato della mia professionalità per mezz’ora abbondante, a cena mi guardavano tutti storto: dopotutto, il bello di Mario Party sta proprio nella competizione sana che viene a crearsi e nella genuina soddisfazione del vincitore che si contrappone all’altrettanta spontanea amarezza di chi è rimasto con un pugno di mosche in mano. Per la cronaca, in quanto a partite vinte le statistiche famigliari vedono in testa mia figlia (ma solo per il momento… sia chiaro!), il che la dice lunga sulla capacità di Mario Party 10 di garantire appagamento anche a chi non sia un super espertone uber-skillato.

mario party 10In attesa di darvi un quadro completo e definitivo in sede di recensione, in chiusura di anteprima vi segnalo la presenza di tre menu secondari, che campeggiano nella home di Mario Party 10. La prima si chiama Bonus Amiibo e consente di aggiungere quotidianamente dei premi per le controparti digitali delle nostre statuette; la seconda è una raccolta di alcuni minigiochi extra, perfetta per partite veloci e senza l’assillo dei dadi; la terza, infine, è la Sala di Toad, che racchiude un negozio dal quale sbloccare un botto di extra e un player grazie al quale godere delle musiche del gioco, oltre a contemplare un piccolo studio fotografico dove immortalare i nostri Amiibo in tutta la loro bellezza.