È Natale: buoni propositi, allegria, regali e sentimenti positivi. Non propriamente quello che ha voluto riservarci lo sceneggiatore e showrunner Steven Moffat con quest’ultimo speciale di Natale, Doctor Who: The Husbands of River Song, appena andato in onda in UK sul canale BBC One, che va a concludere le (straordinarie) avventure del Dottore per quest’anno.
Se pensate di vedere uno di quegli speciali a cavallo di due stagioni, fondamentalmente senza nessuno sconvolgimento nella trama, vi sbagliate. Ma se siete coraggiosi e desiderosi di conoscere il destino della coppia Doctor Who – River Song, mettetevi comodi, prendete i fazzoletti e preparatevi per un viaggio nel tempo che vi porterà a rivivere l’intera timeline di River Song.
Attenzione, però, perché, come direbbe la Professoressa, da questo momento… spoiler! Proseguite quindi con la lettura a vostro rischio e pericolo. Noi vi abbiamo avvertito!
Dopo aver chiuso con un finale molto intenso e commovente la nona stagione (forse la migliore in assoluto di Doctor Who) con la perdita di quasi tutti i ricordi della sua companion Clara, il Dottore apre questo nuovo episodio con una spiccata ironia, che vediamo già nelle prime sequenza nell’incontro con la sua River. L’archeologa, infatti, non sembra riconoscerlo, scambiandolo invece per il chirurgo che deve salvare la vita a… suo marito!
Peter Capaldi ancora una volta e ancora di più è protagonista di una performance indimenticabile, alternando momenti di pura ironia a un finale drammatico e ricco di emozioni. La sua mimica facciale, nei momenti in cui cerca di far capire a River che in realtà sta parlando con la nuova rigenerazione del Dottore, è ricca di umorismo ma, a tratti, è anche terribilmente commovente… ci prova in tutti i modi, il nostro Dottore, ma, quando River gli rivela che la cabina blu è in realtà una macchina del tempo, la sua reazione è davvero esilarante. Vediamo per la prima volta il Dottore (come da sua stessa ammissione prima di entrare) soddisfatto nel poter essere finalmente lui a dire: “Ehi, ma è più grande all’interno!”.
Anche l’alternanza dei ruoli, con le battute che finora erano state pronunciate proprio da River, ci fa godere nel vedere insieme il duo Capaldi/Kingston nei panni di una delle più belle coppie dello schermo. L’archeologa continua a non riconoscere il Dottore e sarà proprio lui, in un cambio di registro quasi inaspettato, a rivelarsi a lei con le parole: “Hello, sweetie”. Minacciata da King Hydroflax, River confessa di non sapere dove sia in realtà il Dottore, e che lui in realtà non l’ha mai amata; la dimostrazione che lui non sia lì con lei dovrebbe avvalorare la sua ipotesi. Ma, proprio in questo sfogo inaspettato per il carattere temerario e indipendente dell’Archeologa, il Dottore si rivelerà con quelle parole: è sempre stato lì, accanto a lei, e questa è la più bella dichiarazione d’amore che un Signore del Tempo possa fare.
Così, dopo aver affrontato il nemico di turno, che mai come in questo episodio passa in secondo piano per lasciare il posto all’avvincente storia tra i protagonisti, il Dottore e River Song si trovano in un luogo che il Signore Del Tempo ha evitato per molto tempo: le Torri Cantanti di Darillum. È proprio qui, in questo posto desolato, che il Dottore suggerisce di costruire un bel ristorante, che diventerà il migliore della Galassia… ed è in questo romantico luogo che River avrà l’ultimo appuntamento con suo marito prima della fine. Qui, infatti, egli le regalerà quel cacciavite sonico che abbiamo visto nelle mani dell’Archeologa nelle puntate precedenti con il decimo e undicesimo Dottore (Tennant e Smith, per i profani).
Il finale comincia a delinearsi, i fili si uniscono, lei ha già capito in quale momento della loro timeline si trovano, senza bisogno di consultare il suo diario. River non è la stessa che vediamo nella Biblioteca con Tenth (il Decimo), è triste, debole, e ha perso la sua spensieratezza. E perché no? Ha vissuto, come il Dottore, del resto, avventure nel Tempo e nello Spazio, secondo una linea temporale che purtroppo non coincideva con i suoi sentimenti verso il Dottore. Ma noi spettatori sappiamo… sappiamo tutto. E le lacrime salgono agli occhi, prepotentemente, mentre un nodo ci serra la gola. Semplicemente geniale, Moffat. Come sempre non sbaglia un colpo, nonostante questa volta il carico emotivo dell’episodio ci abbia lasciato quasi stesi davanti allo schermo.
Si chiude (forse) l’arco narrativo di River Song, che ha accompagnato i fan della nuova era di Doctor Who da molti anni, ma ciò avviene con un finale a dir poco emozionante e indubbiamente commovente. Nel dirsi addio, il Dottore e la Professoressa sanno di poter passare insieme un’ultima notte, lunga ben 24 anni e, nonostante non ci sia dato il privilegio di assistere al bacio finale, noi vogliamo credere che ci sia, immutabile, come un evento fisso nel Tempo e nello Spazio!