Tra qualche giorno, più precisamente il prossimo 8 settembre di quest’anno, gli alieni torneranno a minacciare la Terra in Independence Day: Rigenerazione, il sequel del film cult uscito nel 1996 e diretto ancora una volta da Roland Emmerich, specialista in disaster movie. Perché l’umanità – e gli spettatori – hanno sempre saputo che gli extraterrestri sarebbero tornati. E sono più arrabbiati di prima.
Ad ogni modo, la storia del cinema recente è piena zeppa di “invasioni aliene” più o meno celebri, molte delle quali riproposte in remake o riavvii in epoca moderna, la cui riuscita è stata spesso direttamente proporzionale alla qualità dei film stessi. Ecco, quindi, la classifica dei cinque peggiori film a tema extraterrestre, in cui la cara e vecchia razza umana se l’è vista brutta. Ed anche lo spettatore:
LA GUERRA DEI MONDI (Steven Spielberg, 2005)
War of the Worlds è un film di fantascienza del 2005, diretto da sua maestà Spielberg e interpretato da sua bassezza Tom Cruise. Il film, basato sull’omonimo romanzo del 1897 di H. G. Wells e sull’adattamento radiofonico del 1938 di Orson Welles, pone tutto il suo appeal sugli spaventosi mezzi di locomozione degli alieni, i tripodi, capaci di sprigionare questa pianta rampicante rossastra al fine di succhiare l’energia del pianeta e trasformalo così in una landa cremisi. L’odissea di Ray e i suoi figli non sarebbe neppure così male, se a rovinare tutto non intervenisse la terribile interpretazione di Dakota “Urlo sempre” Fanning e quel finale così dannatamente buonista a cui Spielberg proprio non riesce a dire no in praticamente nessuna delle sue opere. Perlomeno, almeno in questo caso, non ci sono i nazisti.
MARS ATTACKS! (Tim Burton, 1996)
Si, lo so cosa state pensando: Mars Attacks! è prima di tutto una parodia nera, coi toni macabri della fantascienza delle pellicole di serie B degli anni cinquanta. Fatto sta che, considerando appunto le fonti di ispirazione e il regista (un certo Tim Burton), non ci troviamo tra le mani una perla senza tempo, bensì uno dei film meno incisivi del regista di Big Fish. I duemila cammei di attori superstar, da Jack Nicholson, a Danny DeVito, Michael J. Fox (in una delle sue ultime apparizioni sul grande schermo), Glenn Close, Jack Black, Pierce Brosnan, Sarah Jessica Parker e Natalie Portman, non salvano lo spettatore da questo fracasso psichedelico della durata di 101 minuti.
SKYLINE (Strause Bros., 2010)
Una serie di raggi di luce azzurra scendono dal cielo sulla città di Los Angeles e attirano i suoi abitanti a sé, come le luci di una lampada al neon attirano gli insetti più maldestri e incauti. Attenzione però: questo è solo il preludio all’invasione aliena più goffa di sempre, a cui un gruppo di amici deve sopravvivere a tutti i costi. Nonostante i fratelli Strause siano stati supervisori di film come Terminator 3, L’alba del giorno dopo e 300, questo probabilmente non è bastato a frenare la lavorazione di questo scempio fantascientifico, una roba a metà strada tra Independence Day e una pubblicità di un profumo Channel. Da vedere e dimenticare pochi minuti dopo.
BATTLESHIP (Peter Berg, 2012)
Chi di voi ha giocato al celebre boardgame di Battaglia Navale? Sicuramente non Taylor Kitsch, Alexander Skarsgård, Liam Neeson, Brooklyn Decker e la cantante Rihanna, qui al suo esordio sul grande schermo (e così brava da assicurarsi un Razzie Award come peggiore attrice nel 2012). Gli alieni questa volta provengono dal Pianeta G e sono giunti sulla Terra con una flotta esplorativa, così da pianificare per bene una futura invasione su larga scala. Peter Berg, con i fratelli Hoeber alla sceneggiatura, realizzano una battaglia navale che è un giocattolo senza senso, per 80 minuti che scimmiottano (male) la saga dei Transformers e G.I. Joe, “casualmente” altri due franchise della Hasbro.
WORLD INVASION – BATTLE LOS ANGELES (Jonathan Liebesman, 2011)
Nell’agosto del 2011 alcuni enormi oggetti misteriosi impattano negli oceani della Terra, sospettosamente vicino ad alcune delle principali città del mondo. Colpo di scena: non si tratta di meteoriti come sperato dall’intera razza umana, bensì di astronavi che contengono una gran quantità di alieni intenzionati a farci la pelle. Ecco quindi che un plotone di soldati parte in missione per salvare alcuni civili da una stazione di polizia di Los Angeles. Liberamente ispirato alla cosiddetta “battaglia di Los Angeles”, ossia l’allarme causato da un presunto attacco aereo nemico su Los Angeles nel 1942, il film di Jonathan Liebesman vuole fare il war movie senza esserlo veramente, con tutti i cliché del caso. E poi, diciamolo, Aaron Eckhart come soldato americano è credibile come una polpetta piovuta dallo spazio.