Cinema e Videogiochi – The Wizard (1989)

Ogni settimana parliamo di un film legato al mondo dei videogame. Raccontiamo passioni, sfide e curiosità su un genere che, fra alti e bassi, ha segnato l’inizio del nuovo millennio.

Bentornati nella rubrica Cinema e Videogiochi che oggi parla di un film molto particolare, che segue un iter diverso dal consueto. Siamo del resto nel 1989 e, in realtà, non sono mai stati ancora girati dei film con veri attori dedicati ai videogiochi. FIlm in “live action” si direbbe in gergo tecnico. Eppure quelle poche opere tratte da un videogame, in genere cortometraggi o lungometraggi d’animazione, quasi del tutto limitati a Giappone e Stati Uniti, avevano avuto un gran successo di pubblico. Perchè non provare a girare un vero e proprio film sull’argomento? L’idea arriva negli States e coinvolge una grande casa del settore, la Nintendo, che decide di diventare uno dei grandi sponsor della pellicola, a patto che nella stessa si parli in maniera molto marcata specificatamente dei propri prodotti. In questo caso, visti gli anni, parliamo del Nintendo Entertainment System, dei suoi accessori e dei titoli che su di esso girano in quel momento, o gireranno, come vedremo seguendo il film. Un altro grande sponsor dell’opera è la catena di abbigliamento statunitense Vision Street Wear, da noi poco nota ma un vero e proprio big dell’industria fashion all’epoca del film in territorio americano. Ispirato dal look degli skater californiani, il marchio viene fondato nel 1986, ed in soli tre anni aveva ormai conquistato l’universo giovanile degli 80s.

Lucas, il campione dei videogiochi che partecipa al torneo di Los Angeles e la sua piccola cricca di amici vestono da capo a piedi abbigliamento Vision Street Wear!

Prima di iniziare l’analisi è bene mettere subito in chiaro le cose, il film nasce sicuramente come un grande spot pubblicitario ai prodotti della celebre azienda Nintendo of America, ma non perde comunque una sua ben delineata dignità artistica. Un’opera di intrattenimento per ragazzi dedicata alla principale forma di intrattenimento degli stessi, ovvero i videogiochi. Un titolo che, sulla falsariga dei Road Movie statunitensi mette in scena una bella avventura con protagonisti quelli che potrebbero essere dei ragazzi qualunque ed anzi, riscattando dalla ghettizzazione un bambino che nasconde un grande trauma famigliare dietro la sua storia personale.

Tra le ispirazioni del film parecchia critica specializzata ha individuato una commovente pellicola dell’anno precedente, Rain Man, diretto da Barry Levinson ed interpretato da Tom Cruise e Dustin Hoffman. Tra le due opere cinematografiche ci sono più di una analogia, di fatto, Jimmy Woods, il ragazzino protagonista del film, dell’età di soli nove anni, si comporta come un autistico, anche se non per nascita ma in seguito ad un trauma infantile, ovvero la morte della piccola sorellina , morta affogata in un drammatico incidente davanti agli occhi della famiglia impotente. Pur figli di genitori diversi, la famiglia è infatti allargata, e dopo l’evento non sarà più la stessa. Il piccolo si chiuderà per sempre in se stesso e verrà definito da tutti “mezzo matto”. Il fratello più grande, di tredici anni, gli fa letteralmente da tutore durante il film ed a loro si unisce una simpatica e tosta ragazzina che, battuta per la prima volta ad un videogioco in una scommessa per racimolare soldi, non li lascerà certo andare da soli a Los Angeles. Cruise ed Hoffman che sbancavano i casinò grazie all’abilità di contare le carte, in fondo, non sono tanto diversi da questo bizzarro trio di teen-ager.

I due iconici fratelli che cercano di sbancare il casinò grazie alla capacità segreta di contare le carte di uno dei due sono considerati tra le ispirazioni per il film The Wizard

Il divertente, ma a tratti fin troppo serio, Road Movie diretto da Todd Holland ha ovviamente un cast di teen-ager esordienti, ma alcuni di loro, proprio grazie alla partecipazione in questo film faranno una discreta carriera. Lo stesso regista proviene dal campo televisivo, dove è un vero veterano, ed è principalmente noto, almeno negli States, per le serie The Larry Sanders Show (1992) e Malcom in the middle (2000).  Luke Edwards, l’interprete di Jimmy Woods, era apparso in un film TV sconosciuto ed in due episodi del telefilm comico su una coppia obesa, Pappa e Ciccia (1988) con l’attrice BBW Roseanne Barr, ed anche lui, dopo questo, girerà oltre venti film, con una buona carriera. Fred Savage, interprete di Corey Woods era apparso nei due anni precedenti già in diversi telefilm, tra cui Ai Confini della realtà – nuova serie (1985) e diventando in seguito un affermato autore e regista televisivo e cinematografico. Indimenticabile il suo ruolo nei panni di Numero 3 nel film cult Austin Powers: Goldmember (2002). Christian Slater, che nel film ricopre il ruolo di uno dei fratelli maggiorenni, Nick Woods, ha avuto una buona carriera successiva, ma del resto già prima di The Wizard aveva ricoperto un ruolo da protagonista ne Il nome della Rosa (1986). Tra le opere successive ricordiamo Robin Hood: Prince of Thieves (1991) il piccolo cameo in Star Trek VI: The Undiscovered Country (1991), da lui stesso voluto in quanto fan sfegatato della saga e, per restare in tema videogiochi, Alone in the Dark, film controverso diretto da Uwe Boll (2005). Anche la ragazzina Jenny Lewis era apparsa nei due telefilm già citati, ovvero Ai confini della realtà e Pappa e Ciccia e, dopo il film, ha preferito iniziare una carriera musicale, diventando leader del gruppo rock Riko Kiley e successivamente solista. Tobey Maguire è quello che ha avuto forse la carriera più importante, ed è oggi il membro più conosciuto del cast. Maguire nel film fa una piccola parte nel ruolo di un amico del campione Lucas ma, paradossalmente, è quello che ha avuto, tra i membri del cast, maggior fortuna artistica, proprio dopo l’esordio in questo film. Tobey ha interpretato oltre venti film hollywoodiani di prim’ordine, tra cui Harry a pezzi (1997) di Woody Allen e diventando anche molto celebre come protagonista della trilogia di Spider Man (2002) di Sam Raimi. Un film, The Wizard, che ha letteralmente portato una gran fortuna ai suoi giovani interpreti. Oggi trovate questo film anche visibile gratuitamente sul più celebre canale video del web, ma, se siete appassionati del controverso rapporto CVG, ovvero  tra Cinema e Videogiochi, vi invitiamo a recuperarlo sul DVD  edito da Universal Studios.

In patria The Wizard ha ottenuto parecchio successo commerciale. Costato circa sei milioni di dollari, in gran parte forniti dai due sponsor tecnici, alla fine ha incassato, nei soli Stati Uniti, ben quattordici milioni di dollari. Questo successo è stato possibile anche grazie alla spinta di Nintendo stessa che lo ha fatto conoscere presso tutti gli appassionati di videogiochi. Il film è stato doppiato e localizzato in diversi altri paesi del mondo, arrivando persino in Giappone nel solo 1992, col nome Sweet Road che riprende l’ambientazione Road Movie scelta dal regista. In Italia il film è stato chiamato Il piccolo grande mago dei videogames, rispettando quello originale, ma in altri posti ha avuto titoli ben più bizzarri, come ad esempio Gameboy  in Finlandia, nonostante il Game Boy non sia assolutamente protagonista del film, ma facilmente il riferimento è proprio al ragazzino stesso. In Germania il titolo scelto è dedicato agli eroi del joystick, l’evocativo Joystick Heroes mentre in Svezia un più generico ed anonimo Game Over. 

Una carrellata dei protagonisti di The Wizard, diversi e spesso in contrasto tra loro, ma tutti uniti per il profondo amore per i videogiochi… specie quelli targati Nintendo!

Tutto il film è un’eroica corsa verso l’assolata California, terra di sogni e di videogiochi, ed in particolare la città di Los Angeles, un vero mito per tutti, anche per chi abita dall’altra parte degli Stati Uniti. L’ingenuità dei protagonisti, che raccolgono soldi grazie alle abilità del piccolo Jimmy ai videogiochi, sfidando avventori casuali che vengono tratti in inganno dal suo aspetto tranquillo e fin troppo da “bimbo stupidotto”.  In realtà la rincorsa disperata da parte degli adulti riporta un po alla realtà, i due ragazzini con la loro amichetta potrebbero essere in pericolo. Il fatto che la persona assoldata per recuperarli chiami Jimmy handicappato è sicuramente molto triste e svilente ma figlio dei tempi, del resto siamo alla fine degli anni ottanta ed il politicamente corretto è di molto lontano dall’arrivare. Anche alcune trovate del film sono di cattivo gusto, ma giustificate dal clima ingenuo del tutto. E del resto sono idee dei ragazzini stessi. La piccola Haley Brooks urla che il loro cacciatore le ha toccato il petto, spacciandolo per un pedofilo, cosa che, in un film per ragazzi, è decisamente fuori luogo, eppure, narrativamente, salva il gruppo dalla cattura. L’urlo del nome ZELDAAAAAA da parte del ragazzino Corey per baciarla, invece, è uno dei momenti cult del film e, la cosa bella, è che funziona! Se una ragazza appassionata di videogiochi vi piace, provateci… magari funzionerà anche per voi! Del resto il solo nominare le opere di Shigeru Miyamoto pare faccia miracoli. Per gran parte del suo svolgimento il film è un vero Road Movie avvincente e veloce, con diverse fermate, protagonisti in strada e tantissimi scenari davvero evocativi da ricordare. Visivamente il film è l’opposto di quello che ci si sarebbe aspettato, con location all’aria aperta in piena antitesi con il tema videoludico. Solo negli ultimi minuti la pellicola ritrova la sua ambientazione claustrofobica, quando l’azione si sposta all’interno del torneo Video Armaggedon di Los Angeles. Il torneo “casualmente” si svolge negli Universal Studios, di proprietà della casa cinematografica produttrice sul film.

Ragazzini, videogiochi ed un viaggio verso la California, terra di speranze e sogni! Ecco il trailer originale di The Wizard:

Videogiochi si diceva, The Wizard “ufficialmente” parla di un campionato di videogiochi, ma questo campionato di fatto è un po monotematico, presentando solo videogiochi del Nintendo Entertainment System, tra cui l’inedito Super Mario Bros. 3 che per la prima volta appare al pubblico proprio in questo film. Ebbene si, l’intera pellicola altro non era che finalizzata a questo. Non solo far vedere tutti i giochi già esistenti come The Legend of Zelda, il suo seguito Zelda II The Adventure of Link, TMNT Teenage Mutant Ninja TurtlesSuper Mario Bros. 2, giocato in casa su un bel tubo catodico, Mega Man 2, il primo grandioso Metroid, R.C. Pro AmContra ed altri titoli, ma anche, e soprattutto il gioco del tutto nuovo che stava per uscire sul mercato statunitense! Il terzo capitolo della saga più importante, ovvero Super Mario Bros. 3! Il fatto che bisogni giocare a punti, totalizzando il punteggio più alto e che invece Jimmy vinca solo perchè trova la zona Warp grazie al flauto, che oltretutto in teoria non dovrebbe conoscere, essendo un gioco inedito, poco conta. Persino il padre e il suo perfido compare si commuovono vedendo che i bimbi stanno partecipando ad un campionato. Questo è “Amore Nintendo” allo stato puro! I videogiochi sono in grado di unire anche una famiglia allargata ed ormai disastrata. Nel film si cita persino la leggendaria Hot Line Nintendo, no non si tratta di una linea erotica, anche se con una compagnia che ha gestito una catena di Love Hotel non era sbagliato sospettarne, ma di un servizio statunitense a pagamento per aiutare telefonicamente chi si bloccasse nei videogiochi! Per tutto il film, inoltre si vedono diversi prodotti Nintendo, tra cui il leggendario Power Glove, all’epoca considerato la massima tecnologia videoludica, che nel film viene chiamato semplicemente il Guanto Magico, ed usato dal campione Lucas, che si vanta anche di avere tutta la ludografia del NES, ovvero i novantasette titoli disponibili in U.S.A. nel 1989. Una piccola curiosità, i giochi giocati in sala giochi da Jimmy provengono in realtà dal catalogo NES, ma non sono messi li a caso, come molti pensano, al posto dei veri arcade, poichè all’epoca Nintendo distribuiva in sale giochi e semplici locali per l’intrattenimento, anche uno speciale cabinato basato proprio sui titoli NES, chiamato Nintendo Playchoice 10.

Un passaggio casuale su un fuoristrada per andare via lontano, verso la sognata California. L’essenza del Road Movie, in fondo è tutta qui.

Una importante citazione è necessaria per l’assurda scelta di tradurre diversi titoli in italiano, nonostante, anche ai giorni nostri, le opere originali non siano mai state tradotte dalla loro localizzazione inglese, unica per tutto il mondo occidentale. Questo, come facile immaginarsi, è dovuto principalmente alla scarsa conoscenza del settore da parte degli addetti italiani alla localizzazione, ma del resto, in quegli anni, in Italia, il film era arrivato come una pellicola di intrattenimento per ragazzi, e non c’era certo il rispetto filologico per le opere citate. I videogiochi, ricordiamolo, arrivavano principalmente in edicola con cassette dati stampate in Italia e titoli italianizzati totalmente inventati. Se Tomb Raider fosse uscito in quell’epoca, per capirsi, si sarebbe chiamato forse Le avventure dell’Archeologa Maggiorata… Troviamo dunque citati nel film giochi che in realtà mai da nessuno sono stati chiamati in quel modo…Ninja Gaiden diventa Ninja all’assaltoDouble Dragon cambia nome in Doppio Drago!

Un film con diversi meriti, dunque, che sfrutta l’idea dei videogiochi solo per mettere in scena un Road Movie emozionale in cui tutti, anche quelli che tra loro erano in conflitto, alla fine, proprio grazie a questo medium, riescono a riappacificarsi tra loro. E la California stessa, senza volervi fare lo “spoilerone della morte” sul finale, è ben più di una location, è un luogo simbolico che da senso a tutto il film. Come diceva Gene Roddenberry, creatore di Star Trek, “quello che conta non è la destinazione, è il viaggio”.