La piaga del nuovo millennio sono i MOBA. No, non uccidetemi: io li adoro! Ho mosso i primi passi in questo difficile mondo quasi dieci anni fa grazie a DotA, papà spirituale del genere. L’inizio è stato a dir poco traumatico e non è assolutamente nato nessun amore a prima vista. Pian pianino, però, dopo aver compreso le meccaniche di gioco, non ho potuto più farne a meno. Negli ultimi anni, poi, con l’avvento di League of Legends, c’è stato uno sdoganamento di proporzioni epiche verso il grande pubblico, mentre titoli con meccaniche più complicate come Heroes of Newerth e DotA 2 hanno cominciato ad attirare migliaia di utenti in cerca di sfida. Ormai i MOBA sono considerati un vero e proprio sport virtuale (ricordate di prestare attenzione al guerriero con la superspada!), ed è impossibile non citare gli enormi tornei mondiali con cifre da capogiro annesse, tra cui spicca The International, evento dedicato a DotA 2 il cui montepremi attuale supera i dodici milioni di dollari.
Ebbene, mi sono dilungato fin troppo semplicemente perché, visto il grandioso successo del genere, ormai ci troviamo innanzi a una giungla caotica con decine e decine di titoli che soffrono di un enorme problema: si somigliano tutti. Fin troppo. Con già League of Legends e DotA 2 sul podio, è veramente difficile che un ennesimo titolo riesca a offrire una fresca ventata di novità, eppure ormai dovremo saperlo che Blizzard è abituata a compiere l’impossibile. Diamo quindi ufficialmente il benvenuto a Heroes of the Storm, il NON-MOBA della casa americana che da inizio giugno ha deciso di conquistare i nostri PC!
MENARSI IN COMPAGNIA
Cominciamo con un’infarinata sul genere. In un’arena virtuale ci sono due squadre, composte da cinque elementi l’una, che si picchiano fino alla morte con lo scopo di distruggere la base avversaria; i quartier generali sono uniti da strade in cui marciano soldati pronti ad assediare le strutture nemiche, mentre tutt’attorno sono presenti accampamenti di mostri neutrali sempre pronti a offrire tesori ed esperienza. Sì… detta così sembra la cosa più stupida del mondo (e forse lo è), ma grazie a eroi dalle capacità uniche, strategie di gruppo e abilità con mouse e tastiera il tutto si trasforma in una droga virtuale da cui è davvero difficile uscirne. Heroes of the Storm si discosta poco dal genere, se non per qualche piccola/grande differenza che lo rende davvero unico. La principale? Niente soldi da guadagnare uccidendo nemici e niente equipaggiamento da comprare.
[quotesx]HOTS è un MOBA decisamente accessibile[/quotesx]Non svenite, coraggio! Anche l’avanzamento di livello è completamente diverso: qui i punti esperienza sono sempre suddivisi con tutta la squadra, abbandonando così il concetto di “uomo di punta” e dando la possibilità anche a chi non sta dando il meglio di sé di poter rientrare in partita. Queste meccaniche rendono Heroes of the Storm decisamente più accessibile rispetto ai suoi lontani cugini, soprattutto da chi non si è mai avvicinato al genere e ha paura di trovarsi davanti a una folla inferocita; nello stesso modo, però, viene a mancare un po’ quella “competitività” che ha caratterizzato il genere fino a oggi.
Blizzard ha pensato a un ottimo metodo per sopperire alla mancanza di equipaggiamenti da comprare: avanzando di livello è possibile sbloccare di tanto in tanto un talento su quattro disponibili, in modo da rendere il personaggio più versatile e adattarlo alla partita in corso, rendendolo ad esempio più resistente alle ferite, garantendogli più danni o offrendogli la possibilità di curare gli alleati, riparare le strutture danneggiate o controllare parti di mappa. Per garantire una migliore organizzazione delle squadre, i vari campioni disponibili sono classificati secondo quattro ruoli: assassini, capaci di uccidere in pochi colpi ma poco resistenti; guerrieri, ideali per tenere botta a lungo in mezzo ai combattimenti; supporti, in grado di aiutare gli alleati e rallentare i nemici; specialisti, elementi a dir poco eclettici dalle abilità più disparate. Un buon equilibrio è fondamentale per portare a casa la vittoria, e giocando con altri quattro amici risulta facile creare una buona squadra: lo stesso però non è vero per le partite casuali, dove capita sin troppo spesso di ritrovarsi in team non omogenei.
NON SOLO BOTTE
Altra grande meccanica che caratterizza Heroes of the Storm è la presenza di obiettivi secondari, diversi per ognuna delle sette mappe attuali, che possono cambiare drasticamente l’esito della partita se portati a termine: dobloni da guadagnare con cui pagare un pirata artigliere, altari da conquistare, antichi mostri da risvegliare e chi più ne ha più ne metta. Questi obiettivi sono una vera e propria ventata di novità: le partite sono decisamente meno statiche ed è impossibile che un giocatore si fossilizzi in un posto a “farmare” (uccidere mostri come se non ci fosse un domani) mentre il team avversario sta raccogliendo teschi per evocare un enorme golem d’ossa, in grado di spaccare con pochi colpi le strutture difensive. Idea davvero meravigliosa.
[quotedx]il titolo Blizzard è dannatamente divertente, facile da comprendere e giocabile da chiunque[/quotedx]Come ormai avrete capito, il titolo Blizzard è dannatamente divertente, facile da comprendere e giocabile da chiunque, dai meno portati ai più navigati. Probabilmente, però, Heroes of the Storm è sin troppo elementare, e chi cerca sfide più impegnative rischierà di annoiarsi presto. L’unica nota dolente sono le microtransizioni: per godersi Heroes of the Storm non è necessario scucire nemmeno un euro, a patto di avere tanta pazienza e tempo. Ovviamente, la casa americana non campa d’aria, e come di consueto è possibile acquistare skin, cavalcature e nuovi campioni mettendo mano al portafogli. Purtroppo il prezzo degli eroi è decisamente alto (si parla anche di dieci euro a botta): è sì possibile comprarli con la valuta di gioco, ma servono davvero interi giorni per racimolare la cifra richiesta. A parte questa “piccolezza”, è impossibile non consigliare almeno un giro su Heroes of the Storm a tutti, soprattutto – lo ripeto – a chi conosce poco il mondo dei MOBA ed è curioso di scoprirne la magia. Non temete, e ricordatevi solo di scrivere “GGWP” a fine partita!