Deception IV: The Nightmare Princess – Recensione

Perseverare è diabolico; un aforisma, questo, perfettamente in grado di descrivere Deception IV: The Nightmare Princess. Se già possedete Blood Ties, ovvero il quarto capitolo della serie Deception, uscito un annetto fa su PS3 e PS Vita, ritroverete in questa versione la stessa avventura della demoniaca Laegrinna, arricchita però di una modalità completamente nuova, che vede protagonista un’altra affascinante diavolessa. Ciò rende questo pacchetto la versione definitiva del gioco, per giunta nello splendore del Full HD, se deciderete di comprarlo su PS4. Non c’è mai stato un momento migliore per farsi tentare dal male, insomma.

SHOUT AT THE DEVIL

Velguirie è la principessa dell’incubo del titolo, un personaggio nuovo di zecca nella serie Tecmo Koei più amata dai giocatori sadici. Per i neofiti, Deception è un RPG strategico con enfasi sull’azione, caratterizzato dal combattimento passivo a base di trappole. Uno stage tipo del gioco consiste nell’attirare i nemici in una serie di trabocchetti abilmente disposti per scatenare reazioni a catena, massimizzando il danno ed evitando nel contempo di rimanere uccisi. Velguirie è diversa dai precedenti protagonisti in quanto capace di farsi valere di persona, prendendo a calci gli avversari troppo insistenti. Non immaginatevi una Chun-Li fantasy, però; i danni inflitti sono ridicoli, ma un calcione ben piazzato è spesso quel poco che serve a far indietreggiare un cavaliere quanto basta per fargli innescare una combo di trappole micidiali.[quotedx]Deception è un titolo che mostra la sua vera personalità ai giocatori più pazienti[/quotedx] Queste riprendono appieno il “campionario” già apprezzato nella versione giocata un anno fa, aggiungendo nel frattempo alcuni strumenti di tortura particolarmente popolari, presi dagli episodi passati. Vanno però guadagnati mostrando inventiva, bravura e perseveranza, perché Deception è un titolo che mostra la sua vera personalità ai giocatori più pazienti, specialmente ora. L’avventura di Velguirie è infatti suddivisa in cento missioni, selezionabili superando determinati prerequisiti. Questo vuol dire che non basterà sterminare ladri e paladini usando allo stremo la solita falce a pendolo, perché in questo modo buona parte delle missioni resterà bloccata. Allo stesso modo, ognuna vanta tre obiettivi, che vanno dall’utilizzo di una certa trappola al raggiungimento di un punteggio fisso. Le ricompense ottenibili sono abbastanza gustose, perché rappresentano il fulcro di un’altra, nuovissima modalità.
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SYMPATHY FOR THE DEVIL

Il Deception Studio è dove nascono gli incubi: completando gli obiettivi di cui sopra si sbloccheranno trappole, personaggi e livelli da usare per creare la sala delle torture che avete sempre sognato, ma mai osato chiedere perché, altrimenti, i vostri amici avrebbero chiamato la neuro. È possibile personalizzare ogni aspetto, come le caratteristiche e l’abbigliamento dei nemici o la dotazione di trappole e abilità (Demonica) a disposizione del giocatore, senza dimenticare il protagonista da impersonare (presi dai precedenti episodi, come la popolarissima Millennia di Deception 2) e le condizioni di vittoria, più o meno sadiche. Una volta finito, potrete caricare online il vostro capolavoro, scaricando nel frattempo le missioni create dagli altri utenti, magari scegliendole in base ai voti ricevuti dalla community.

È una sorta di certificazione, se vogliamo: i giocatori più bravi riescono a mettere le mani sugli elementi più rari, riuscendo in questo modo a creare prove sempre più difficili e stuzzicanti. Se l’idea vi piace, tra la creazione e un catalogo di contenuti scaricabili in costante crescita, c’è davvero di che giocare per decine di ore anche trascurando la missione di Laegrinna, come già detto alla base del quarto capitolo “liscio”. Per dovere di cronaca, questa ruota attorno alla ricerca dei Versi Sacri, usati in passato per sconfiggere il diavolo e ora strumenti necessari al suo ritorno. Laegrinna, figlia del re del male nonché principessa degli inferi, è accompagnata da Caelea, Veruza e Lilia, tre diavolesse che fungeranno inizialmente da tutorial, per poi diventare dispensatrici di sfide extra durante gli stage che compongono la lineare campagna. Se questa è la prima volta che vi avvicinate a Deception IV, insomma, sarete soverchiati dai contenuti e potrete passare tantissimo tempo immersi in diaboliche elucubrazioni. A patto che il gioco vi piaccia, ovviamente.
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LEXICON DEVIL

Su PS4, che è poi la versione provata in questa sede, Deception IV: The Nightmare Princess si gioca assai fluidamente, il che è un fatto quasi scontato, dato che parliamo pur sempre di un titolo con un annetto sul groppone, nato su hardware di scorsa generazione e portato sull’ammiraglia SONY senza particolari accorgimenti. Ma va bene così: la pulizia visiva è essenziale per predisporre le insidie in maniera efficace, attivando la pausa strategica per soppesare i punti di forza dei nemici e predisporre adeguate contromisure, magari coinvolgendo gli elementi scenici nella furia omicida. Ce ne sono parecchi, tutti forieri di macabro piacere, come le colonne da far precipitare addosso agli allocchi o statue animate e pesantemente armate, arrivando a scomodare il mitico Toro di Falaride, fuoriclasse assoluto nonché presenza fissa sul podio nelle classifiche degli strumenti di tortura più malati di sempre. È un gioco che premia pazienza e pianificazione, non disdegnando un po’ di trial & error, vuoi perché vedere gli avversari macinati da una combo particolarmente elaborata ti riempie di orgoglio, vuoi perché le trovate più complesse equivalgono a più Ark, la valuta del gioco da spendere nell’acquisto di ulteriori trappole e abilità.