PREMESSA: questa settimana, più precisamente il 13 settembre, il platform più famoso della storia compirà la bellezza di trent’anni. Un traguardo importante nella vita di chiunque, da celebrare con tutti i crismi del caso. Noi di GamesVillage abbiamo voluto farlo ripercorrendo la storia di Super Mario attraverso i titoli più rappresentativi, recensendoli proprio come se ci trovassimo nel periodo della loro uscita. Non perdetevi quindi questo meraviglioso viaggio nel passato, insieme alla serie che ha segnato radicalmente la storia dei videogiochi.
Wow, la mia fede vacilla. Super Mario Bros è il primo titolo che ho provato sul nuovissimo Nintendo Entertainment System e, se il resto della ludoteca si manterrà su questi livelli, potrei mettere il mio Commodore 64 in pensione anticipata! Super Mario Bros è un gioco di piattaforme rivoluzionario, una vera rinascita per una Nintendo che sembrava scomparsa nel nulla, almeno qui in occidente. Un profilo basso, forse dettato dalla lungimiranza zen dei samurai di Kyoto: dopo il tracollo del mercato dei videogiochi americano, pensare di proporre una nuova console è una scelta rischiosa e impopolare. Il panorama dopotutto lo avete sotto gli occhi, con gli home computer che da mesi monopolizzano le nostre recensioni e la chiusura degli amici di Electronic Games, probabilmente una delle riviste (nonché fonte d’informazione) d’oltreoceano preferite dalla nostra redazione. Tuttavia, incredibile dictu, Super Mario Bros potrebbe convincervi a far rientrare uno di quegli scatolotti senza tastiera in casa. È un gioco di piattaforme rivoluzionario anche per i veterani di Nintendo, che riprende la formula già apprezzata in Pitfall! di David Crane o in Pac Land di Namco.
Finalmente Mario e Luigi (ahimé, niente gioco cooperativo come in Mario Bros stavolta) possono avventurarsi in un mondo a scorrimento orizzontale, slegati finalmente dagli schermi fissi che il gioco di piattaforme griffato Nintendo ha occupato sin dai tempi di Donkey Kong. Una nuova avventura significa anche un nuovo mondo, e qui la coppia Shigeru Miyamoto (sempre lui) e Takashi Tezuka ha dato il meglio di sé, con quell’inventiva vulcanica tipica dei geniacci del Sol Levante. Super Mario Bros è favoloso, e non solo perché è bellissimo da giocare. Il regno dei funghi in cui i fratelli vivono un’avventura lunga otto mondi, a loro volta divisi in quattro livelli, è un lavoro di dedizione e arte, una fiaba elettronica dove si corre, salta e nuota (!) tra nemici coloratissimi, segreti e poteri. Mario non è più il personaggio gracilino di una volta, quando perdeva una vita anche solo cadendo da una piccola altezza, tutt’altro! Raccogliendo un fungo diventa un gigante in grado di demolire i blocchi a testate, mentre un fiore gli permetterà addirittura di sparare palle di fuoco rimbalzanti con una fluidità e un dettaglio grafico che mostrano appieno quello che il NES è in grado di fare. Il tutto grazie al comodissimo joypad del NES, con quella bizzarra croce direzionale che abbiamo potuto apprezzare nei vecchi Game&Watch, un’invenzione di Gunpei Yokoi, qui affiancata da due pulsanti con cui correre, saltare e sparare.
Un sistema di controllo perfetto, capacissimo di farmi ripudiare il fedele Competition Pro e che lascia ben sperare riguardo le future conversioni da sala giochi per questa nuova macchina. Il tutto sotto le note di un accompagnamento sonoro fantastico: il compositore Koji Kondo ha creato delle tracce di assoluta bellezza, dalle frizzanti tonalità jazz suonate nei livelli in superficie all’idillico valzer quando Mario si troverà a mollo, tra pesci e calamari! Super Mario Bros va provato, perché le parole sono un mezzo eccessivamente riduttivo per descrivere lo stupore che deriva dalla scoperta dei segreti celati nel gioco. Passaggi segreti in grado di farvi saltare mondi interi, livelli bonus sopra le nuvole e vite extra nascoste da blocchi invisibili sono solo alcune delle chicche che il gioco ha in serbo per voi; anche una volta finito, il desiderio di scoprire tutti i bonus nascosti sarà sufficiente a riviere l’avventura tante altre volte. Anche perché la console sarà anche arrivata in redazione adesso, ma al di là dell’oceano è già un mito da parecchio, proprio grazie al fascino di Super Mario Bros, oramai un’icona culturale a tutti gli effetti come Donkey Kong o Pac-Man prima di lui, con pubblicazioni che spiegano come battere il fuoco e pubblicità martellanti nei negozi e alla televisione. Sarà curioso vedere se e come il NES riuscirà a fare presa da noi, nel vecchio continente, dove la cultura dei micro è oramai dominante. Anche perché non esiste al momento una succursale europea di Nintendo e la distribuzione della macchina è in mano a diverse ditte, con Mattel che si occuperà di diffonderla nel Belpaese. Dovreste davvero considerare l’acquisto del NES, anche perché Super Mario Bros è compreso nella confezione: se questo è solo l’antipasto, prevedo un futuro radioso per il ritorno delle console.