La saga di Final Fantasy è una delle più popolari esistenti, ed ogni nuovo titolo che si fregia di questo nome attira schiere di appassionati. Final Fantasy Explorers non fa ovviamente eccezione: gli amanti della serie di RPG saranno senza dubbio incuriositi dal nuovo videogioco per Nintendo 3DS, nato come tentativo di portare su console portatile un dungeon crawler giocabile senza impegno e pensato per il multiplayer. Paragonarlo a Monster Hunter, una delle punte di diamante della piccola console Nintendo, può venire spontaneo, ma in realtà le differenze tra i due titoli sono corpose ed il nuovo esperimento Square Enix si differenzia da tutto il resto.
NELLE TERRE SELVAGGE
Senza introduzioni massicce, né promettendo una trama particolarmente sviluppata, Final Fantasy Explorers ci lancia direttamente nell’azione: iniziamo come Freelancer, esploratori tutto-fare con un intero mondo a nostra disposizione per organizzare spedizioni di esplorazione e raccogliere materiali, nell’attesa di impadronirci dei potenti cristalli che governano la natura. All’inizio equipaggiamenti, abilità e lavori sono ridotti all’osso, ed il gioco man mano introduce novità e meccaniche aggiuntive, caratterizzandosi come una sorta di immenso tutorial che occupa diverse ore e che riesce adeguatamente nell’impresa di non farci sentire disorientati, nonostante ci sia parecchio a cui abituarsi. Il sistema di scelta delle classi di Final Fantasy Explorers è davvero basilare ed intuitivo, è infatti sufficiente scegliere quale mestiere vogliamo portare avanti ed imparare le corrispondenti abilità a nostra disposizione, selezionabili da un grande cristallo al centro dell’hub della cittadina, ma sbloccare le classi stesse è tutto un altro discorso: alcune appaiono svolgendo missioni specifiche, ma altre sembrano rivelarsi con misteriose condizioni, che il gioco non spiega in alcuna maniera. Non esiste nessun albero di abilità o di classi, ed è possibile decidere con grande libertà quali magie ed attacchi imparare, anche combinandole con quelle riservate ad altri mestieri compatibili.
[quotesx]Il nuovo esperimento Square Enix si differenzia da tutto il resto[/quotesx]
Quando combattiamo aumentiamo il nostro valore di Risonanza, attivando ulteriori potenziamenti (chiamati Flussi Cristallini), che se combinati con le abilità da noi apprese possono modificarle: mutare il nostro arsenale per aggiungere danno elementale o altre caratteristiche è forse una delle idee più interessanti e promettenti del titolo. Proseguendo nella storia potremo anche creare dei mostri nostri alleati, scegliendone fino a tre per farci accompagnare, o potenziarci con i potenti Eidolon nemici, copiando le loro signature move più potenti per utilizzarle in battaglia. Tutti questi elementi sembrerebbero caratterizzare un titolo dal gameplay profondo e complesso, adatto per giocatori coriacei ed esperti del genere, ma così non è: Final Fantasy Explorers si presenta in realtà come un gioco dalla difficoltà tarata verso il basso, anche se aumentabile selezionando sfide aggiuntive da combinare con le varie missioni, pensato principalmente per divertenti partite in multiplayer con gli amici. Si può tranquillamente proseguire nel gioco senza pensare ad alcuna strategia particolare, limitandosi semplicemente ad attaccare a tutta forza e a cercare di evitare i colpi dei nemici, e solamente alcuni boss o alcune missioni molto avanzate possono davvero impensierirci. Nonostante sia sufficientemente gradevole anche in single player, il titolo è infatti pensato per l’online: il multiplayer funziona bene e non ho notato per ora alcun problema generale di connessione con gli altri giocatori, anche se schermate con numerosi nemici o con effetti ambientali portano a cali di frame rate e rallentamenti francamente imbarazzanti, ed in alcuni frangenti il mio personaggio si è trovato del tutto fermo per qualche secondo.È possibile completare qualsiasi scontro o esplorazione in multiplayer, ed ogni drop viene equamente diviso tra tutti i partecipanti, evitando situazioni in cui giocatori estranei possano ostacolarci volontariamente, e si può comunicare mediante alcuni messaggi pre-definiti, ma non tramite chat vocale.
LUCI ED OMBRE
Final Fantasy Explorers è un piccolo regalo per i fan: tutto il gioco è strapieno di riferimenti ai titoli storici della saga, a partire dalla possibilità di indossare i completi simbolo dei personaggi famosi, arrivando alla presenza degli Eidolon (vi dicono niente Shiva, Ifrit e Alexander?) e dei nemici più conosciuti, come i chocobo e i tonberry. Musiche -notevoli- ed ambientazioni forniscono lo stesso senso di déjà vu, e faranno sicuramente sospirare di nostalgia i vecchi giocatori. Se siamo un po’ meno appassionati di Final Fantasy, però, di sostanza ne rimane abbastanza poca: le missioni sono davvero ripetitive – ci ritroviamo ad affrontare lo stesso identico boss con qualche variazione numerose volte, le zone da esplorare spesso si somigliano e, soprattutto, sono immense, costringendoci a macinare a piedi kilometri e kilometri prima di raggiungere il nostro obiettivo. I mondi ampi e sconfinati sono sempre piacevoli da esplorare, ma costringere il giocatore a muoversi a piedi per minuti e minuti non è una grande decisione, soprattutto considerando che correre consuma i nostri punti azione, necessari per utilizzare qualsiasi abilità e dunque difenderci dai mostri che possiamo incrociare, e che ogni missione ha un limite di tempo.
[quotedx]Final Fantasy Explorers è un piccolo regalo per i fan[/quotedx]
La grafica, dal canto suo, non è davvero niente di che, ed oltre a mostrare rallentamenti quando sono presenti molti mostri a schermo, manca del tutto dell’effetto 3D. Non è certo tutto da buttare, perché Final Fantasy Explorers riesce nell’intento di offrire ore di divertimento senza troppo impegno, e riuscirà probabilmente a coinvolgere fortemente giocatori completisti che vorranno portare a termine ogni sfida e raccogliere ogni singolo materiale e drop esistente (davvero parecchi, va detto). Nonostante ciò, stento a voler definire questo gioco un emulo di Monster Hunter, perché manca fortemente della complessità della saga di caccia tanto amata in Giappone: che sia ciò un bene o un male è fortemente soggettivo, poiché se siete alla ricerca di un intrattenimento più rilassante e leggero, preferirete ampiamente questo titolo. La presenza di una modalità streetpass per reclutare alleati e la possibilità di spendere Monete di gioco della console per acquistare oggetti, sono gradite aggiunte che sfruttano in maniera intelligente le caratteristiche “social” del Nintendo 3DS. Da segnalare infine la totale assenza della lingua italiana, presente solo sulla custodia e nel manuale cartaceo – una pagina – di istruzioni. Sta a voi decidere se questo sia o no un difetto rilevante, considerate che l’inglese presente nel gioco non è di facile e basilare comprensione come quello di altri titoli, ma è comunque più che possibile giocare Explorers anche se non si conosce perfettamente la lingua. Un plauso finale ad uno dei (due) nuovi Eidolon presenti, davvero meraviglioso.