Il primo Plants Vs. Zombies: Garden Warfare è stato un progetto nel quale Electronic Arts e PopCap hanno riposto moltissima fiducia. Si trattava di uno sparatutto in terza persona costruito intorno all’ormai celebre motore grafico Frostbite Engine, forte di una modalità cooperativa a quattro giocatori e multiplayer con mosse speciali, classi e varie modalità di fuoco, ambientato in uno dei tower defense più noti degli ultimi anni per varie piattaforme mobile. Gli utenti PC, Xbox 360 ed Xbox One ebbero quindi modo di mettere le mani su un prodotto che sprizzava originalità e divertimento da tutti i pori, cosa che il team si è promesso di ripetere col sequel ufficiale, Plants vs Zombies: Garden Warfare 2. Quanto e come questo seguito riesce a ripetere (ed ampliare) le divertenti intuizioni del capitolo originale, ve lo spiego poche righe più in basso.
UNA SFIDA… PETALOSA
Una volta partiti, prenderemo subito confidenza con la prima caratteristica principe del delirante titolo PopCap, che in molti sparatutto moderni (come ad esempio il recente Splatoon di Nintendo) sembra ormai non dover mancare assolutamente: la presenza di un hub centrale, rappresentato dal Cortile. Da lì parte infatti l’esperienza sparacchina di Plants vs Zombies: Garden Warfare 2, con una modalità per giocatore singolo che ci darà modo di scegliere tra sei eroi disponibili, attraverso una serie di missioni ed obiettivi che fungeranno solo come “pratico allenamento” in vista del debutto nella corposa modalità multigiocatore presente. Se ciò scoraggerà i giocatori solitari, è altrettanto vero che chiunque si avvicini a un titolo del genere è perfettamente cosciente che il massimo del divertimento è dato anche e soprattutto dalla possibilità di affrontare altri utenti in rete. Il fulcro del gioco, esattamente come visto ed apprezzato nel predecessore, è infatti proprio quello di consentire a 12 giocatori di sfidarsi attraverso 12 mappe, con ben 8 classi a disposizione a cui vanno ad aggiungersi sei nuovi eroi da sbloccare, tre per ogni fazione disponibile. Lecito pensare che sia i personaggi che le arene saranno ampliate con i consueti DLC scaricabili, in arrivo da qui alle prossime settimane.
[quotedx]Plants vs Zombies: Garden Warfare 2 è a tutti gli effetti un videogame in grado di creare dipendenza[/quotedx]
Il giardino è diviso in due aree controllate rispettivamente dalle due fazioni in lotta per il controllo completo del territorio. Da questi presupposti partono le nostre gesta, atte a conquistare quel terreno conteso nel centro delle rispettive basi per avvantaggiarsi sul gruppo rivale. Tra i soldati selezionabili sono state aggiunte tre unità per parte: per quanto riguarda le piante troviamo stavolta anche Cedro, Rosa e Pannocchia, in grado di sparare raggi laser, stordire o sparare missili in direzione del nemico. I non-morti avranno invece tra le loro fila le nuove classi denominate Capitan Barbamorta, Super Zomb e Zombolino, utili se desideriamo bombardare il campo utilizzando un pappagallo robotizzato oppure per scagliare in aria gli avversari. La cosa incredibile, specie quando si ha a che fare con un gioco in cui coesistono numerose classi, è che non vi è alcun sbilanciamento tra di esse, rendendo ogni partita coerente e mai sbilanciata, sia che si opti per le Piante o che si decida di impersonare i famelici Zombie. Le modalità multiplayer vanno dal classico ed onnipresente Team Deathmatch seguita da Tombe e Giardini, oltre ad un’opzione di gioco focalizzata sui turni di attacco e difesa, il cui scopo è quello conquistare o difendere degli avamposti, in mappe non pre-impostate e in grado di veder cambiare improvvisamente gli elementi al suo interno. Ciò rende frenetiche ed assolutamente imprevedibili le varie sfide all’interno delle arene di gioco, che match dopo match vi faranno capire quanto e perché Plants vs Zombies: Garden Warfare 2 sia a tutti gli effetti un videogame in grado di creare dipendenza.
Nel corso delle varie partite il netcode si è rivelato sempre solido e stabile, (grazie anche all’always online) con la possibilità per gli altri giocatori di apparire a sorpresa all’interno delle nostre sessioni di gioco. Inoltre, è importante sottolineare che esattamente come il primo capitolo anche Plants vs Zombies: Garden Warfare 2 dice sì ad una modalità split-screen, abbandonata (non senza un pizzico di rammarico) ormai dalla stragrande maggioranza dei titoli che hanno abbracciato l’online tout court. La modalità cooperativa è inoltre identica a quella vista nel primo Garden Warfare, con Operazione Giardino e la nuova Operazione Tomba, in cui dovremo sconfiggere dieci ondate di nemici (più il consueto boss di fine livello), giocando assieme ad altri tre giocatori o con la possibilità di giocare in co-op anche nella fazione Zombie. Tecnicamente, infine, il lavoro dei grafici di PopCap è egregio e funzionale al contesto, specie per la caratterizzazione dei numerosi personaggi presenti: avremo infatti zombie che si muovono a bordo di mech o vegetali che si crederanno veri e propri faraoni d’Egitto, senza contare il Capitan Barbamorta, un simpatico pirata Zombie con tanto di pappagallo al seguito. Il risultato a schermo è realmente esilarante in numerosi frangenti, e sono certo che una risata riusciranno a strapparvela, grazie anche e soprattutto quel tocco di sana follia che in un gioco del genere non guasta mai.