Potrebbe bastare la prima missione per rendersene conto. Watch Dogs 2 è tutto quello che, in linea generale, un seguito dovrebbe davvero essere. Ereditando la struttura e la filosofia di base del gioco originale, il seguito del free roaming sviluppato da Ubisoft Montreal espande l’intero universo di gioco con un gameplay più raffinato, personaggi meglio caratterizzati e una storia assolutamente divertente. Ed anche con un protagonista nuovo di zecca, visto che Aiden Pearce, tutto sommato, era l’hacker più noioso del mondo.
FRISCO HACKING!
Abbandonate le atmosfere autunnali della grigia Chicago, la saga sbarca nella solare San Francisco per mettere il giocatore nei panni di Marcus Holloway, giovane hacker desideroso di farsi valere all’interno della DedSec, cricca di pirati informatici già conosciuta nel primo episodio. Watch Dogs 2 mette in chiaro le cose sin dai primi minuti di gioco, presentando un gameplay più snello ed efficace. Le enormi possibilità di hacking, punto forte della produzione, sono evidentemente maggiori eppure, anche grazie ad un hub di gioco dinamico e intelligente, facilmente a portata di pad. Primi minuti, pochi minuti che servono ad introdurre un nuovo universo e lo stesso grande nemico. Ovvero, la Blume Corporation e, idealmente, la rete ctOS nella sua versione 2.0. Un sistema capace di governare praticamente ogni tipo di comunicazione e, anche, di spiare chiunque in qualunque momento in qualunque modo. Abbastanza per attirare le ire rivoluzionarie della crew dove Marcus approda dopo una sorta di iniziazione.
[quotedx]Watch Dogs 2 mette in chiaro le cose sin dai primi minuti di gioco[/quotedx]
Da qui, attraverso le 15 missioni principali incorniciate in numerose missioni secondarie, si sviluppa una storia divertente e ricca di colpi di scena. Si tratta di numeri riduttivi perché, in realtà, ogni missione è poi frazionata in diverse sottosezioni. Abbastanza, tra sparatorie e fasi stealth, per un monte di ore di gioco importante e, soprattutto, assolutamente divertente. Piuttosto che costringere il giocatore ad una lunga serie di passeggiate tra il punto A e il punto B, la struttura di Watch Dogs 2 è piuttosto variegata, stupendo per la ricchezza di situazioni ludiche ottimamente integrate con la trama di gioco. Dimostrando di aver compreso la dura lezione impartita da Rockstar, Ubisoft ha lasciato da parte l’esasperata drammaticità degli eventi del predecessore per abbracciare, piuttosto, toni più leggeri e grotteschi, ma non per questo poco profondi. La richiesta dei produttori di non lanciarsi in particolari spoiler in fase di review appare come sensata proprio alla luce di alcune dinamiche narrative piuttosto interessanti e che sarebbe davvero un peccato rivelare. Basti sapere, in questa sede, che Marcus appare come personaggio sicuramente meno problematico di Aiden e, soprattutto, meglio integrato in quell’immaginario collettivo di cultura pop e, perché no, nerd che tiene incollata la sceneggiatura. In realtà, la ricerca e l’ostentazione della particolare filosofia di vita alla base della narrazione viene bissata anche nell’interfaccia di gioco. Dall’uso dello smartphone, con tanto di app da scaricare, sino alle schermate di caricamento e i murales dipinti sui muri della Bay Area, è evidente l’incredibile sforzo produttivo e artistico messo in campo dagli sviluppatori, abili nel richiamare, a suon di citazionismo e originalità, un interno Universo fatto di codici, colori e icone. E proprio la scelta di San Francisco appare particolarmente intelligente. Sicuramente più iconica della fredda Chicago, la Città dell’Amore gode di una discreta riproduzione nei dettagli e nelle strutture.
La ricchezza di situazioni ludiche ottimamente integrate con la trama di gioco
Tanto per dire che, da un punta di vista visivo, Watch Dogs 2 convince, nonostante un frame rate ballerino durante le sezioni di guida. Un vero peccato, che cozza con la qualità fotorealistica di texture e shader e, pure, con un modello di guida evidentemente migliorato e più vicino ad un GTA che al discusso primo capitolo. Dal gioco originale, il titolo eredita ed espande anche il gameplay. Le missioni possono essere affrontate tanto in modalità Rambo quanto in stile ninja, lasciando al giocatore libertà di scelta e di approccio. Un approccio, per altro, sempre vario e strategico. Le possibilità di infiltrazione offerte dall’hacking sono state sviluppate in direzioni diverse, indispensabili per avere la meglio su un’IA avversaria non sempre convincente. Ad ogni modo, non sfociando mai nella frustrazione e, neppure, nella banalità, Watch Dogs 2 offre una buona sfida. A chiudere il cerchio, una modalità online che promette, tra co – op, invasioni hacker e inseguimenti, un multiplayer corposo. Le problematiche legate alla manutenzione dei server in vista del day one non avevano consentito un vero e proprio test del comparto. Problemi di cui gli sviluppatori erano a conoscenza e che, al netto di qualche problematica legata a lag e velocità di connessione, sono stati risolti in tempo per il lancio. Watch Dogs 2, così, presenta aspetti tanto cooperativi quanto competitivi legati al multiplayer. Si tratta di un approccio molto interessante perché, al netto di qualche problema di connessione e lag comunque ancorato ai prossimi aggiornamenti, il multi è ben integrato all’interno del gioco in single player. La campagna co – op permette di unirsi ad altri giocatori per portare a termine missioni ad elevata difficoltà, chiedendo collaborazione, coordinazione e particolare approccio strategico. Divertente, specie con un amico. In Body Hunter, probabilmente la modalità più strutturata del pacchetto online, 3 giocatori, appunto i cacciatori, si lanciano in sorta di caccia alla taglia con obiettivo il target, ovvero un quarto giocatore. Una sorta di guardie e ladri che, per altro, sfrutta in maniera convincente le possibilità ludiche legate al gameplay. Chiude la rassegna il più classico Hacking Invasion dove è possibile invadere, letteralmente, la partita di un altro giocare per rubare dati e risorse. Al contempo, è possibile essere invasi e,quindi, difendersi coi pugni, coi denti e pure con il cervello. L’ingresso nelle partite è “indolore”, diciamo così, grazie al semplice utilizzo del proprio smartphone. Si tratta di sezioni divertenti, non particolarmente complesse. Resta inteso che, con o senza online, dovrebbe davvero bastare poco per rendersene conto. Watch Dogs 2 è un gioco nettamente migliore, rifinito e curato del primo capitolo.