Wolfenstein II: The New Colossus – Recensione

Wolfenstein II: The New Colossus è stato un titolo davvero curioso da analizzare. Sarà che gli ultimi avvenimenti hanno polarizzato il giudizio critico del pubblico, eppure il secondo capitolo firmato dai ragazzi di MachineGames ha avuto un sapore diverso. Se il leggendario Wolfenstein 3D poteva rappresentare una visione goliardica ed estremizzata del vetusto regime, e quindi distante dagli anni ‘80, quella immaginata dal team svedese ha assimilato, volontariamente o meno, le nuove idee politiche ed alcuni fatti di cronaca nella storia di William Joseph Blazkowicz, protagonista storico ed indiscusso della saga. E lo fa in maniera apparente, dando inoltre spazio ad un sistema di gioco allineato allo stato dell’arte e ad idee stranamente inaspettate.

La chiusura decisa di MachineGames al multigiocatore è infine una scelta che farà sicuramente discutere nelle prossime settimane, soprattutto quando verranno tirati in ballo alcuni casi recenti del medium videoludico. Insomma, Wolfenstein II: The New Colossus non è soltanto un titolo uniforme, ma racchiude al suo interno una serie di temi che andremo lentamente a sviscerare, pezzo dopo pezzo. Quel che è certo, senza ombra di alcun dubbio, è il ritorno di un eroe maturo e sfaccettato, in grado di accompagnare una narrazione straordinaria ed un gameplay stimolante in un titolo che lascia spazio a pochissime criticità. Siete pronti ad accompagnare William J. Blazkowicz nella più grande rivoluzione di sempre? È tempo di tornare negli Stati Uniti d’America.

Nelle puntate precedenti…

Wolfenstein II: The New Colossus ritorna nello stesso luogo dove avevamo lasciato Blazkowicz qualche anno or sono, lasciandoci in un completo stato di choc. Quello che ci troveremo davanti sarà infatti un eroe infiacchito e devastato dagli orrori del regime, che rimarrà legato ad un esile filo tra la vita e la morte. Il viaggio introspettivo di William si farà quindi sentire a più riprese durante la narrazione delle vicende, definendo quelli che sono ormai dei legami consolidati con le varie figure storiche del primo capitolo. Volenti o nolenti, riesumare The New Order si rivelerà un passo essenziale per abbracciare fino in fondo la nuova epopea di Blazkowicz. Certo, avremo modo di guardare uno sketch televisivo che cercherà di riassumerci tutte le vicende cardini dello scorso conflitto, ma la realtà dei fatti è che un mero riepilogo servirà a poco in un titolo che esprime tutta la sua potenzialità nella narrazione degli eventi. Considerando tutte le mancanze del caso, la trama di Wolfenstein II: The New Colossus sarà davvero riuscita a farsi valere?

Il secondo capitolo è arrivato ad esprimersi senza mezzi termini sulla minaccia nazista, mutando e dando nuova linfa vitale alle situazioni che ci troveremo ad affrontare. La comicità bizzarra e fuori dagli schemi del titolo continuerà a farsi sentire, ed alcuni esponenti storici del malfamato partito verranno introdotti proprio per sfruttare lo spirito umoristico di MachineGames. Torneranno inoltre alcuni antagonisti di The New Order, tra cui la terribile Frau Engel, che si ritroverà a cacciare Blazkowicz in una ricerca volta a trasformarsi in un fenomeno globale, oltre ad un vero e proprio spettacolo. Verremo infatti riconosciuti a livello mondiale come Terror-Billy: lo spirito terroristico che riesce a riaccendere gli animi rivoltosi dei cittadini. Saremo ancor più pericolosi nel secondo capitolo, e ciò ci renderà automaticamente delle minacce atroci da fronteggiare, con la trama che riuscirà a legare la vita passata del protagonista per svelare quelle che poi saranno le sue attuali motivazioni. Alla fine dei conti, l’intreccio narrativo è destinato a farvi provare una vasta gamma di sentimenti allo stesso momento. Parlare ulteriormente della trama rivelerebbe troppi elementi di ciò che vi stupirà in The New Colossus, ma vi basterà sapere che, rispetto a The New Order, la nuova lotta di Blazkowicz vi lascerà letteralmente a bocca aperta.

Duro a morire

Uno degli elementi più sorprendenti della serie targata MachineGames veniva rappresentata dal suo distinto sistema di gioco, che richiamava con prepotenza gli esponenti degli anni ‘90. Questa commistione serviva per dare vita ad uno sparatutto duro e punitivo, che non permetteva errori e non si fermava ad aspettare i novizi del genere. Ebbene, The New Colossus non è soltanto rimasto sui suoi passi, ma è arrivato a migliorarsi, introducendo delle nuove meccaniche nel corso della narrazione. Tra queste, troviamo il kit di potenziamento, il sistema delle doppie armi ed altri tre strumenti nel corso della partita. Ognuno di questi potrà essere utilizzato a piacimento, fornendo dei vantaggi peculiari tra una battaglia e l’altra. Per esempio, il sistema delle doppie armi ci consentirà di sfruttare entrambe le bocche da fuoco allo stesso momento, causando una devastazione inaudita sulle zone dove concentreremo le nostre raffiche.

Questa caratteristica era già presente in The New Order, ma la novità in questo capitolo non si concentra tanto sul loro utilizzo, quanto sulla loro combinazione. Avremo infatti la possibilità di impugnare una pistola silenziata nella mano destra ed un fucile a pompa in quella sinistra, dandoci la possibilità di prepararci ad ogni evenienza. La paura che potesse rivelarsi un elemento in grado di sbilanciare il sistema di gioco si è infine rivelato sbagliato, e ci ha anzi aiutato a sopravvivere in svariate occasioni, stratificando ulteriormente quello che era già di per sé una straordinaria esperienza di gioco. Parlando della cruda sopravvivenza, The New Colossus introduce anche un nuovo sistema della salute, cambiando lo stile di gioco che dovremo adottare nel corso della campagna. Blazkowicz avrà infatti la barra della salute massima dimezzata e quella della corazza raddoppiata, lasciandoci in uno stato constante di vulnerabilità agli attacchi dei nemici. Lo stealth prenderà quindi il sopravvento in molte fasi di gioco, senza però lasciare la mano ai conflitti più frenetici e devastanti. La libertà sarà infatti nostra, e questa sensazione si diffonderà velocemente nelle altre componenti del gameplay.

L’unico limite è il cielo

Se nel sistema delle doppie armi si nascondeva una semplice modifica di uno strumento già noto dai tempi di The New Order, è con novità del calibro dei kit di potenziamento che abbiamo notato i guizzi geniali di MachineGames. Questi oggetti andranno infatti ricercati nelle varie aree di gioco, e serviranno essenzialmente per contraddistinguere le nostre bocche da fuoco, migliorandole nei loro punti di forza e dandogli quindi un ruolo ben specifico tra un conflitto e l’altro. Potremo quindi aggiungere un silenziatore alla nostra mitragliatrice, la quale potrà essere sfruttata nelle situazioni dove saremo obbligati a trovare il temibile Kommandant della zona, che in questo capitolo tornerà gloriosamente sotto una nuova luce! Basterà infatti un rumore molesto o un semplice incontro con una truppa nazista per dare il via ad un allarme continuo del comandante, che da quel momento aprirà le porte ad un numero esorbitante di soldati. Bloccare il segnale sarà pressoché impossibile, perciò dovremo fronteggiare tutti gli avversari che si porranno tra noi ed il capitano, che nel frattempo cercherà di seminarci nella zona dalla quale aveva lanciato l’allarme. Una scelta bizzarra, ma che riesce comunque a darci una libertà ben specifica e a migliorare in maniera consistente una fetta del gameplay.

E parlando degli altri tre strumenti? Non vogliamo rovinarvi certe sorprese, ma avremo la possibilità di sceglierne soltanto uno durante la nostra partita, ed ognuno di questi si legherà poi in maniera diretta alle ambientazioni del gioco che, rispetto a The New Order, sono state ampliate e rese maggiormente verticali. In questo modo, ogni luogo potrà essere setacciato in maniera dinamica, con zone e vie inedite che andranno esplorate a fondo. I ragazzi di MachineGames sono quindi riusciti a far maturare il titolo anche dal punto di vista del level design, che in questo capitolo risulta pulito e, in generale, ancor più aperto.

Milkshake alla fragola

Tra una novità e l’altra, va però fatta una menzione d’onore alla cura riposta per la realizzazione degli armamenti, nel vestiario dei personaggi e nelle ambientazioni di questa particolare ucronia. Il motore grafico del titolo, il nuovo id Tech 6, riesce a portare avanti le bontà dello stile visivo adottato da The New Order, migliorandolo nel caricamento delle texture e nella fluidità generale dell’azione. Dal punto di vista grafico non sono stati apportati dei miglioramenti evidenti, ma va detto che su una classica PlayStation 4 non abbiamo mai osservato un numero al di sotto dei 50fps durante le fasi più concitate dei conflitti, giustificando in toto ogni carenza di questo tipo. Dal punto di vista artistico, poi, MachineGames è riuscita a rimanere coerente fino all’ultimo, mostrando prima degli Stati Uniti d’America inghiottiti dal nazismo, poi una sala lussuriosa e soffocante del regime. Ogni missione si discosta quindi dall’altra per svariati motivi, che possono sia concentrarsi sull’azione nuda e cruda, sia basarsi sulla semplice esplorazione.

Parlando di perlustrazioni, una fetta essenziale del gioco verrà occupata dal nostro nuovo HUB centrale, il Martello di Eva, che anche in questo caso servirà per dialogare con alcuni ribelli o per partecipare ad altrettante missioni secondarie. Saranno poi presenti degli oggetti con i quali potremo interagire, ma la maggior parte degli eventi partirà tramite i ribelli. Le curiosità non finiscono però qui! Come nello scorso capitolo, in The New Colossus potremo trovare circa 170 documenti tramite la semplice esplorazione. Parliamo di bozzetti, documenti storici della realtà alternativa e, infine, di brani completamente originali e ispirati al periodo degli anni ‘60. La cura riposta in ogni particolare è così sorprendente che ripetere le vicende della modalità storia si rivelerà un piacere, soprattutto quando potrete liberamente affrontare gli altri bivi della narrazione ed eliminare gli Uberkommandanten rimasti negli Stati Uniti, che andranno cercati tramite le Chiavi Enigma dei Kommandanten e scovati nelle varie aree del gioco, rimpolpando l’esperienza di gioco con una buona dose di missioni ed attività secondarie.