ELEX – Recensione

Piranha Bytes è un nome quasi mistico per tutti quei giocatori che non sono esattamente neofiti del genere ruolistico occidentale. E, soprattutto, l’alone “sacro” che circonda il suddetto nome, deriva da un altro grande nome del panorama ludico, Gothic. Per molto tempo antagonista di alcuni fra i più grandi titoli ruolistici della storia, Gothic uscì nel 2001 e fu uno dei primissimi titoli GDR a sperimentare una struttura open world matura e più vicino alla sua attuale declinazione, la quale ben si sposava con una trama avvincente e molto curata. Accanto a questi elementi, ben si accostava nelle produzioni anche un focus notevole sulla creazione di universi di gioco vivi e originali, seppur negli ultimi anni, con la pubblicazione degli ultimi episodi delle saghe di Gothic e Risen, il team teutonico non sia esattamente riuscito a dirompere nell’affollato mondo RPG come un tempo.

ELEX è a tutti gli effetti un discendente spirituale della suddetta saga, con tutti i pregi e i difetti che l’affermazione può contenere. E, nonostante la frenesia che sembra dominare gran parte dei titoli moderni, sempre più invasi da “trucchi da prestigiatore” e con ben poca carne all’osso, il titolo Piranha Bytes trasla a piè pari un sapore antico da tempo perduto, seppur un pò più amaro e meno digeribile nei confronti dell’audience moderna, sempre più vorace di titoli rapidi e che arrivano dritti al punto in poche ore di sviluppo narrativo. Perchè, parliamoci chiaro sin da subito: il prodotto che esamineremo è sicuramente valido ed un buon esponente dell’affollato (e spesso desertico) panorama RPG, che al contempo presenta i classici limiti delle produzioni low/medium budget.

Per chi non lo conoscesse, ELEX è un misto di tante cose ma che sembra fare del passato e della mescolanza il suo perno fondamentale. E’ un gioco fantasy ma con vivi elementi sci-fi, si muove visibilmente nel mondo degli open world RPG seppur non disegna elementi survival e action di derivazione più moderna. Per i player familiari con la succitata saga di Gothic, persino il sistema di combattimento di ELEX rispecchierà pedissequamente gli insegnamenti del passato: avremo infatti un attacco pesante e leggero con cui rispondere al fuoco nemico, un attacco speciale, un meccanismo di blocco ed una capriola che fungerà da schivata. Tutto questo sarà inestricabilmente legato alla nostra barra della stamina, la quale andrà via via esaurendosi man mano che compiremo il nostro destino.

E già qui, alcuni dei giocatori più recenti, magari assuefatti al gaming moderno che per la maggiore sembra “cullare” il player più che metterlo alla prova, potrebbero storcere il naso: ELEX è fin dalle battute iniziali piuttosto impegnativo, non solo per un sistema di combattimento legato ad un epoca totalmente diversa della scena gaming, legnoso e al tempo stesso crudele, ma anche per tutta una serie di aspetti secondari che lo rendono (così come resero a suo tempo Gothic) piuttosto personale, anche se parzialmente discutibili. Ad esempio, una volta avviata l’animazione del colpo inferto sarà impossibile bloccare l’azione, con buona pace di chi adora il moderno corso dei giochi action in terza persona. Se questa scelta permea in un ambito di puro gusto stilistico, altri aspetti del fighting system risentono di alcune pecche notevoli, come una certa imprecisione dell’hitbox che sfocerà, piuttosto spesso, in combattimenti estenuanti e piuttosto lunghi anche con nemici tecnicamente innocui.

In linea di massima, anche il livello di difficoltà sembra pescare a man bassa dai “vecchi sistemi”: i nemici di ELEX non brilleranno particolarmente a livello di acume tattico e intelligenza, ma si dimostreranno spesso letali grazie ad un potere d’attacco notevole. Sin troppo, per certi versi, visto che anche l’incontrare nemici di livello nettamente inferiore si tradurrà abbastanza spesso in un defeat senza scuse. Accanto ad un sistema di combattimento non particolarmente brillante, troviamo una sezione esplorativa sicuramente più curata e dettagliata, positivamente accompagnata dall’utilizzo di un Jetpack, che ci consentirà di ammirare la vastità ed il discreto dettaglio delle mappe di gioco create ad hoc dagli sviluppatori.

Ma veniamo all’intreccio narrativo! Il protagonista del gioco sarà un appartenente alla razza dell’Alba chiamato Jax che, per una serie di eventi, si ritroverà esiliato dalla propria potente fazione e abbandonato al suo destino in un mondo vasto e pericoloso, sconvolto tempo prima da un cataclisma di proporzioni apocalittiche. L’universo devastato in cui muoveremo i nostri passi è al contempo dominato da tre fazioni (Berserker, Clerics e Outlaw) i quali cercheranno, ognuno inseguendo la propria visione del mondo, di diventarne i padroni assoluti. Al contempo, ogni fazione del gioco cercherà più o meno visibilmente di appropriarsi dell’ELEX, una forma di energia aliena che dona enormi poteri a chi riesce a dominarla ed a sfruttarne le sue preziose proprietà.

Già dalle battute iniziali, la scelta dei programmatori è molto chiara: ELEX è un gioco completamente libero ed esplorabile, il quale dona al giocatore un ventaglio piuttosto ampio di scelte e possibilità oltre ad un lore molto ricco e particolareggiato, quest’ultimo da sempre marchio di fabbrica delle produzioni Piranha Bytes. Scelte e possibilità che, data la già citata difficoltà del gioco, avremo facoltà di intraprendere, ma che ci daranno più di qualche grattacapo nell’intento di completarle. Ad esempio, spesso e volentieri saremo lasciati un po’ in balia degli eventi, poiché le missioni non saranno dettagliate da informazioni extra come la difficoltà od il livello di sfida che saremo chiamati ad intraprendere. Com’è lecito aspettarsi, l’intera macchina di gioco sarà poggiata sul mai troppo vetusto sistema di Quest, il quale coinvolgerà un discreto numero di NPC e di missioni, spesso di buona fattura e che ci porteranno a conoscere personaggi secondari piuttosto curati ed originali. Quest’ultimi saranno la nostra effettiva fonte di missioni primarie e secondarie, le quali si presenteranno in quantità notevoli, pensando anche al fatto che talune missioni saranno esclusive di una o l’altra fazione.

Da un punto di vista tecnico, ELEX mostra sin da subito alcuni evidenti limiti tecnici, soprattutto inerenti al frame rate di gioco ed alla generale qualità dell’aspetto estetico. Per quanto riguarda il primo, la versione PS4 testata è apparsa afflitta da continui cali di FPS, endemicamente diffusi anche nelle cut-scene di gioco e non solo nelle sezioni più intense a livello poligonale. Da un punto di vista estetico, le cose non migliorano sensibilmente, seppur l’impianto grafico generale si presenti di livello più che sufficiente. Accanto a modelli discreti, una certa cura e varietà degli ambienti, scoveremo spesso texture in bassa risoluzione, volti statici, animazioni spesso legnose ed un generale senso di “pesantezza” che pervade l’esperienza ludica. Il comparto audio, invece, si dimostra piuttosto azzeccato e vario, in grado di ben interpretare le varie atmosfere e i look differenti che scoveremo nel corso del gioco.