Sicuramente Aloy è una delle nuove eroine della nostra epoca, perlomeno parlando dell’ambiente videoludico. La rossa Nora è riuscita ad entrare nei cuori di tutti (o quasi: ne parlammo poco tempo fa proprio qui) coloro che hanno avuto la possibilità di provare con mano Horizon: Zero Dawn. Nel monumentale esperimento di Guerrilla che, all’alba del 2017, ha tentato di proporre ai giocatori una nuova visione di un titolo open world abbiamo affrontato macchine letali, aiutato i Carja a ricucire i rapporti con le altre tribù autoctone del mondo di gioco dopo anni di sanguinose faide, abbiamo pianto Elizabeth Sobek e maledetto Ted Faro. Ora è il momento di partire per nuove avventure e di scoprire nuovi limiti in questo primo DLC, The Frozen Wilds.
Nel nostro peregrinare, ed è il termine giusto data la missione di Aloy nel mondo di Horizon, abbiamo incontrato ogni sorta di personaggio. Dagli inventivi Oseram, in grado di trasformare parti di macchina e rottami delle stesse in piccole meraviglie tecnologiche ai guerrafondai e indottrinati Carja, fino ai temibili banditi e agli intransigenti Nora. Finora il popolo più misterioso, esclusi i predecessori, sono i Banuk. Abitanti delle lande gelide, sopravvissuti tra neve, ghiaccio e macchine decisamente letali questi duri coloni del nord sono tra i popoli più affascinanti mai incontrati in un’opera di fantasia. In questo Guerrilla è stata magistrale: la caratterizzazione delle usanze, dei riti e del credo dei Banuk è resa in modo vivo e approfondito, coinvolge sapientemente il giocatore e lo fa ruggire di gioia selvaggia ogni volta che vendicherà un cacciatore caduto sotto i colpi delle nuove e possenti macchine. Caratterizzati da una profonda fede e da un rispetto senza pari per la natura e le mortifere macchine, l’esistenza per i Banuk è facilmente riassumibile in “vivere, vincere, cos’altro conta?”; prendetene nota e affiduciatevi perchè nelle ore che trascorrerete aldilà dello Squarcio, l’area in cui si svolgono le nuove avventure di Aloy, questo mantra sarà una fonte di calore in un mondo gelido e dominato dalla natura spietata.
La nostra avventura comincia nei dintorni di Meridiana, dove verremo a conoscenza di alcuni problemi nello Squarcio. I Banuk stanno fronteggiando una nuova minaccia che rischia di dilagare aldilà degli stretti passaggi gelati ed irrompere, con furia e devastazione senza pari, le terre conosciute. Inutile dire che se persino un popolo fiero e solitamente riservato come i Banuk arriva a dichiararsi in difficoltà c’è sicuramente qualcosa di grosso che si muove sottotraccia. Ecco quindi che infagottati in calde pellicce, procederemo verso questa nuova sfida. Conquistarsi la fiducia dei Banuk, estremamente elusivi nei confronti degli estranei, non sarà facile per la nostra bella rossa. Fortunatamente questo popolo tiene in conto sopra ogni altra cosa le abilità di caccia e sopravvivenza e come potrete immaginare sarà proprio tramite lo sfoggio delle nostre abilità che Aloy riuscirà, poco a poco, a conquistare la fiducia di questa tribù.
La trama è il vero valore di questo DLC. Ben studiata, ottimamente collegata a quanto abbiamo appreso nel corso dell’avventura principale di Horizon: Zero Dawn, ci presenta diversi nuovi personaggi che riescono a far impallidire le vecchie conoscenze. Capotribù, Sciamani, non importa il ruolo che un Banuk ricopre nel suo Werak (la tribù d’appartenenza): tutti, dal primo all’ultimo, hanno carisma. Dote che, in tutta onestà, non abbiamo riscontrato negli altri comprimari delle avventure di Aloy, sempre messi in ombra dalla protagonista del titolo. Evitandovi spoiler e cercando di essere sintetici per non privarvi del piacere della scoperta possiamo tranquillamente affermare che la storia narrata in The Frozen Wilds riesce, pur svolgendosi con naturalezza e senza troppi colpi di scena, a catturare il giocatore e trattenerlo nella sua morsa di ghiaccio. Andare avanti in queste missioni, scoprire piccoli particolari che una volta incastrati tra loro daranno un quadro completo seppur tratteggiato a tinte fosche, è stato un vero piacere che ha fatto volare le ore che abbiamo dedicato a questo gioco. Senza contare che, attraverso i fatti narrati in questa espansione verremo a conoscenza di nuovi dettagli riguardo una delle presenze più importanti di tutto il gioco. Ma qui ci fermiamo, il compito di scoprirne di più spetta a voi.
E, a parte i Banuk? Certo, non è tutto qua. The Frozen Wilds ci mette a confronto con nuove e letali macchine, del tutto differenti da quelle che abbiamo imparato a cacciare e, qualche volta, dominare nel resto del gioco. Non aspettatevi un nuovo serraglio illimitato, questo no, ma le poche aggiunte su questo fronte sono da sole in grado di costringere il giocatore a trovare nuovi approcci e a sperimentare nuovi stili di gioco che si discostino da quanto visto in Horizon: Zero Dawn. Ad esempio avremo a che fare con un nuovo tipo di macchina che a differenza delle altre non tenterà di attaccarci ma, grazie a specifici impulsi, fornirà supporto alle creature meccaniche ostili. Fidatevi, trovarsi faccia a faccia con uno o due Rogartigli (una delle nuove e imponenti macchine, un enorme orso meccanizzato in grado di scatenarci contro dei veri e propri torrenti di magma e dotato di una velocità fuori dal comune) e vedere frustrati tutti i tentativi di annichilire questi mastodonti è un’esperienza che non si augura a nessuno. Ecco quindi che la pianificazione dello scontro diventa il vero fattore chiave per avere la meglio nello Squarcio. Ci viene in aiuto, nel padroneggiare queste nuove meccaniche, il nuovo terreno di caccia disponibile che vede vertere le sue sfide proprio su questi fattori: velocità, utilizzo sapiente delle risorse e conoscenza del proprio nemico.
Nuove macchine significa inevitabilmente nuove armi per affrontarle. Anche in questo caso Guerrilla ha puntato sulla qualità anzi che sulla quantità. Avanzando nello Squarcio ci troveremo presto a raccogliere una nuova risorsa, il Blubagliore. Questi cristalli azzurri come il cielo d’aprile, ricavati dai fluidi di macchine congelate, hanno un immenso valore presso i Banuk e potranno essere scambiati con nuove versioni dei diversi archi già a nostra disposizione così come con nuove armature, potenziamenti e tre nuove ed inedite armi basate su attacchi elementali, che saranno decisamente utili per affrontare le nuove macchine. I nuovi archi, uno per tipo, presentano una nuova caratteristica che premia i cacciatori più pazienti. Più tempo terremo l’arco in tensione e più il colpo scoccato sarà potente. Purtroppo se questo approccio è valido contro le nuove belve meccaniche, decisamente più dure delle vecchie conoscenze, diventa una vera e propria arma a doppio taglio quando si tratta di affrontare macchine che già conosciamo. Uccidere un possente Divoratuono con solo una dozzina di frecce toglie ogni gusto alla caccia, ahinoi. Lo stesso, diciamolo apertamente, accade utilizzando alcune delle nuove bobine per armi che potremo reperire nelle terre aldilà dello Squarcio. Estremamente più performanti di quelle che abbiamo avuto modo di provare nel corso delle avventure di Aloy, queste bobine rischiano di sbilanciare a favore del giocatore ogni combattimento garantendo bonus d’attacco e di difesa decisamente sopra la media. Vero, l’espansione è affrontabile dal livello 30 in su, e in alcuni casi queste nuove armi e varianti faranno la differenza tra l’essere spiacciati da un Rogartiglio e la vittoria, ma restano comunque troppo potenti e sbilanciate.
Abbiamo parlato della trama di The Frozen Wilds come del vero valore di questa espansione. Non è certamente l’unico e una menzione d’onore va all’ambientazione. Lo Squarcio è esattamente ciò che il suo nome suggerisce: una ferita nella terra, ricoperta di neve frequentemente arrossata dalle vittime dei rigori della natura e delle macchine. Una terra che spazia dalla tundra più selvaggia ad aspri ghiacciai e gole, in cui il bagliore delle distese gelate è a volte inframezzato da spettacolari geyser e laghi sulfurei che spiccano coloratissimi e affascinanti nel paesaggio a volte brullo e sempre ostile. Nelle circa sedici ore impiegate per completare totalmente il DLC alla massima difficoltà disponibile, uno dei momenti che più ricordiamo con piacere sono le gelide notti nascosti in qualche cespuglio, in attesa che un feroce Mastino o un possente Rogartiglio ci mostrino il fianco per poter eseguire un override o un colpo critico. O anche nella speranza di passare inosservati per poter vedere sorgere di nuovo il sole. La nuova area di gioco è abbastanza estesa, all’incirca un terzo di quella di Horizon: Zero Dawn, e porta una nuova serie di oggetti collezionabili e segreti tutti da scoprire, presentati con una maggiore densità rispetto al titolo da cui prende le mosse. In questo si riscontra un miglioramento, rispetto al titolo base: non ci sono spazi vuoti in The Frozen Wilds, difficilmente ci siamo trovati a vagare in una qualunque direzione per più di poche decine di metri senza trovare una missione, un segreto o anche solo un deposito di Blubagliore o una mandria di macchine da abbattere. Ma, vedete, anche parlarvi troppo diffusamente dello Squarcio porterebbe inevitabilmente a farvi spoiler della trama, in quanto la storia di The Frozen Wilds non è solo quella di un Werak dei Banuk impegnato in una guerra per la sopravvivenza: è la storia stessa delle terre in cui i fatti si svolgono e ogni segreto, ogni collezionabile che incontrerete in queste lande, persino alcuni luoghi specifici e la loro ubicazione sono elementi fondamentali della trama di gioco.
Guerrilla, con The Frozen Wilds, ha fatto decisamente un buon centro. Non pieno, ci sono difetti e alcuni di questi sono gli stessi che Horizon si tira dietro sin dal lancio, specialmente sul piano meramente tecnico. Pop up di elementi in lontananza, gestione delle telecamere durante i combattimenti a volte troppo confusionaria, un po’ di tearing ogni tanto e qualche episodio di cali di frame rate. Fortunatamente la vera e propria bontà dell’impianto narrativo di questa espansione e la qualità dei suoi contenuti riescono ad eclissare queste piccole magagne e a donare al giocatore un’esperienza appagante, immersiva e dannatamente divertente. Non ci resta, adesso, che padroneggiare tutte le nuove tecniche di caccia e andare a fare strage di Rogartigli, Gelartigli e Mastini in attesa di future espansioni del titolo che, si spera, siano all’altezza di quanto trovato in questa The Frozen Wilds. Sicuramente consigliato, anzi quasi obbligatorio!, l’acquisto per i fan di Aloy e di Horizon: Zero Dawn.