Il primo incontro con Mario & Sonic è avvenuto presso la sede Nintendo Italia durante un uggioso lunedì milanese, capace di privare chiunque delle energie necessarie a sorridere. In un contesto simile, la spiaggia di Copacabana che fa da sfondo all’hub di gioco è riuscita in pochi istanti a restituire il buonumore ai presenti: un segnale molto positivo per quel che concerne l’impatto del nuovo titolo SEGA verso il pubblico, ultimo di una serie che ha seriamente faticato nel guadagnarsi una posizione di rilievo nella storia dei classici sportivi per console Nintendo. Reduce dalle alterne fortune dell’edizione dedicata alle olimpiadi di Sochi 2014, in questa occasione il team sembra aver imbracciato quella che è la filosofia meglio calzante per gli arcade incentrati sul multiplayer: immediatezza e responsività, che si traducono nell’abbandono dei controlli motion in favore dei classici pulsanti. Metabolizzata l’atmosfera vacanziera che si riflette su ogni elemento a schermo, si inizia ad interagire con i vari personaggi degli universi di Mario & Sonic per accedere alle varie modalità.
Un inizio morbido lascia al giocatore la possibilità di esibirsi nei vari sport in modalità libera, allo scopo di prendere confidenza con i comandi e conquistare le 5 medaglie necessarie a sbloccare i primi contenuti. È evidente in Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Rio 2016 la volontà di non mettere alcuna pressione al giocatore né di presentargli una modalità che abbia uno scopo più “elevato” della semplice tenzone sportiva per puro diletto. Al contrario di quanto avvenuto su 3DS, in cui fin dai primi istanti si viene incaricati del compito di conquistare tutte le medaglie per consentire alla propria fazione di primeggiare sulla rivale, si chiacchiera con gli NPC e poco alla volta si scoprono le diverse opzioni di gioco che contribuiscono come piccoli mattoncini a creare un’esperienza globale dalla scala molto contenuta ma dal grande potenziale quanto intrattenimento. Anche una semplice raccolta di collezionabili, come nel caso di tutte le bandiere delle nazioni partecipanti, assume una sua consistenza nel momento in cui differenti Mii iniziano a popolare la spiaggia rivelando le proprie origini ( e un aneddoto identificativo della propria patria) una volta interagito con loro. Il ritmo rilassato e le atmosfere sognanti caratterizzano le discipline stesse, in cui meccaniche molto semplici consentono di livellare le sfide in maniera molto flessibile, si tratti di pesare l’impegno della cpu per le partite in singolo quanto di tuffarsi in sfide multigiocatore. I 14 sport inclusi nel pacchetto offrono un buon ventaglio di opportunità, ponendo comunque i riflettori su Calcio (di grazia, siamo in Brasile!), Beach Volley e Rugby 7, le competizioni che possono avere maggior appeal in generale e offrire un livello di sfida più duraturo per via delle meccaniche aperte rispetto ad una classica gara atletica, in cui vince semplicemente chi esegue nel modo migliore le sequenze di comandi proposte.
[quotedx]È evidente la volontà di non mettere alcuna pressione al giocatore[/quotedx]
Affrontandoli invece in modalità “Sfida”, si trasformano le meccaniche base, introducendo un sistema di punteggio che prende in considerazione anche la quantità di “disturbo” arrecato agli avversari, che va ad accumularsi ad un contatore che si riversa nel punteggio della gara una volta conseguito un punto: sfide calcistiche che terminano 120 a 80 non sono quindi un’assurdità, con gli amanti del fair play che dovranno mettersi l’anima in pace perché il modo migliore per accumulare punti è colpire senza ritegno gli avversari, praticando quindi un gioco scorretto concesso dagli arbitri per l’occasione. Non convince appieno il Beach Volley, forse troppo legato al compagno gestito dall’IA in un single player che offre poche emozioni: ciò lo pone dunque come competizione spiccatamente legata al coinvolgimento di più giocatori, situazione in cui l’efficacia dei controlli rende le sfide decisamente accese. Sorprende in positivo il Rugby 7, che introduce in maniera fluida le varie meccaniche mantenendo un ritmo vivace e senza complicare la vita a chi non ha familiarità con lo sport.
In generale al giocatore viene concessa una libertà totale nel dettare i tempi del proprio cammino e vede come unici confini quelli imposti dalla rotazione delle discipline nella modalità olimpica, che comunque offre sempre una scelta tra tre diverse tipologie di gara. Si passa dunque il tempo con il gioco libero, il multiplayer e personalizzazione del proprio Mii, protagonista assoluto quando si tratta di andare a guadagnarsi le preziose medaglie: quando le sfide contano, infatti, non è possibile coinvolgere i simpatici eroi del mondo di Maro & Sonic, ma è necessario esporsi in prima persona confrontandosi con i rivali di tutto il mondo. Le sfide di difficoltà crescente impongono non solo un miglioramento delle proprie abilità, ma anche delle statistiche, risultato ottenibile investendo monete e anelli ottenuti in game nelle classiche macchinette gashapon che possono regalare pezzi di vestiario capace di aumentare le nostre prestazioni, da abbinare secondo le proprie esigenze o il proprio gusto. Sono queste le nozioni di base necessarie a immergersi nel mondo di Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Rio 2016, che passo dopo passo amplia le opzioni a disposizione del giocatore per garantire un’esperienza duratura nel tempo – quantomeno in grado di affiancarsi all’effettivo periodo di svolgimento della competizione nel mondo reale. In attesa di capire se questo intento verrà realizzato, è da evidenziare come il gameplay risulti fin da subito efficace e divertente in ogni sport, con un impegno tecnico consistente che non si è soliti ritrovare in prodotti della stessa categoria. Al momento le uniche riserve, da sciogliere in fase di recensione, sono legate alla profondità latente delle meccaniche di determinati sport e di quanto le varie opzioni di gioco possano risultare fresche e appassionanti a lungo termine, ma è innegabile che, al primo approccio, il titolo risulti comunque vincente e stupisca per qualità.