Dragon Quest Heroes II – Hands On

Abbiamo avuto l’occasione, colta al volo, di passare un paio d’ore ad ammirare i disegni di Akira Toriyama e lasciarci cullare, oltre che ipnotizzare, dalle melodie del maestro Koichi Sugiyama. Inutile dire che l’occhio ha avuto la sua parte e così pure i timpani. Quanto ai polpastrelli e al cervello non ci possiamo lamentare, visto che Dragon Quest Heroes II si è confermato essere la deliziosa commistione di ruolo e Musou già apprezzata nel primo capitolo di questo spin-off della serie Dragon Quest. Sul fatto che Omega Force sappia il fatto suo in merito alle schermaglie senza soluzione di continuità non c’è il minimo dubbio. Quello che interessa è piuttosto cercare delle conferme, anzi delle evoluzioni nell’equilibrio tra le mazzate e la componente RPG, che a nostro parere nel primo Dragon Quest Heroes sarebbe potuta essere esplorata in maniera più interessante. Con il secondo capitolo il connubio è più soddisfacente, a tutto vantaggio di chi nel gioco cerca le sensazioni JRPG proprie del filone originale firmato Square Enix e che saprà quindi apprezzare il maggiore impatto della componente ruolistica. In Dragon Quest Heroes II il nostro party ha la possibilità di spostarsi di luogo in luogo, di città in città, sulle proprie gambe, attraversando territori ricchi di occasioni per combattere e, anche se non troppo, di oggettistica raccoglibile. Interessante in ottica esplorativa è il fatto che alcune sezioni della mappa siano inizialmente inaccessibili in attesa di sbloccarsi quando si progredisce nella trama. Sempre in tale contesto non guasta poi la presenza di speciali pietre, chiamate Zoomstone, che una volta sincronizzate col protagonista fungono da teletrasporto attraverso la mappa.

Dragon Quest Heroes II

Ho deciso di cambiare mestiere!

Parlare di protagonisti ci permette di mettere in evidenza una delle due maggiori novità rispetto al primo Dragon Quest Heroes, la seconda la trovate più avanti, ovvero la possibilità di cambiare la classe dei personaggi (monaco, guerriero, maestro di arti marziali, eccetera), andando così a modificare tanto le loro abilità quanto l’equipaggiamento. Non siamo per il momento in grado di dire quanto tali cambiamenti influiscano sul livello di difficoltà della faccenda, dato che per il (poco, viste le dimensioni del gioco) tempo giocato abbiamo tranquillamente messo in archivio nemici e mostri, anche di dimensioni considerevoli, senza particolare difficoltà e senza ricorrere a tattiche raffinate. Non nutriamo comunque dubbi sul fatto che più avanti nella vicenda la situazione sia destinata a “peggiorare”. In apertura di pratica abbiamo avuto la possibilità di scegliere tra due personaggi, Teresa e Lazarel i nomi proposti e modificabili a piacimento, cugini, che dopo averci condotto attraverso un tutorial apprezzabile per la sua essenzialità, ci hanno illustrato il quadro generale della situazione, ovvero il rischio della ripresa delle ostilità dopo che per miglia di anni il regno Harba è vissuto in pace.

Dragon Quest Heroes II

Campo base e multiplayer

In questa fase embrionale dell’avventura la città di Accordia è stata la nostra base. Un luogo ricco di tutte le opportunità di interazione proprie di un RPG, ma pure luogo in cui organizzare le sfide in multiplayer, ed ecco la seconda novità di rilievo, che potranno coinvolgere fino a un massimo di quattro giocatori e ci vedranno anche impegnati in sfide pensate appositamente per la multi-mattanza. Per sbloccare tali stage speciali sarà prima necessario trovare le mappe dei dungeon speciali disseminate lungo l’avventura in singolo. Che poi, in singolo? Andiamoci piano con le definizioni, visto che anche la storia principale, almeno per quanto concerne le battaglie, può essere affrontata collaborando con dei compagni in carne e ossa. Diciamo che tali battaglie, che sono passaggi obbligati nella storia, si giocano in multiplayer un po’ per il gusto di farlo e un po’ perché avere dei giocatori scafati al posto dei membri del party controllati dalla CPU aiuta in termini di efficacia, mentre i dungeon speciali, che vale la pena precisarlo possono essere affrontati anche in solitaria, rappresentano un’ottima occasione per menare le mani a profusione e, quando e se superati, ottenere in cambio ricchi premi e cotillon. Entreremo nei dettagli di Dragon Quest Heroes II verso la fine di aprile, in tempo per la pubblicazione del gioco prevista per il 28/4, e siccome siamo simpatici per adesso vi salutiamo con un brutta conferma: Dragon Quest Heroes II verrà distribuito solo in versione PlayStation 4, niente PlayStation Vita qui da noi, quindi facciamo ciao ciao con la manina alla funzione cross-play. Peccato, ma non è la fine del mondo.