1986 – Taito è ormai una realtà consolidata nel campo dei cabinati. Dai tempi di Space Invaders la casa nipponica di strada ne ha fatta parecchia, ma sarà con Bubble Bobble – titolo creato dalla fervida immaginazione di Fukio Mitsuji, game designer scomparso prematuramente a soli 42 anni nel 2008 – che la compagnia stupirà i videogiocatori con un concept ed un gameplay ancora oggi ineguagliabili.

La trama è quantomeno assurda: due giovani – Bub e Bob – vengono trasformati dal cattivone di turno – Baron Von Blubba – in due draghetti capaci di sparare bolle (!); non pago, il villain rapisce le compagne dei due. L’unico modo per salvarle è farsi strada attraverso 100 livelli per raggiungere e sconfiggere il boss una volta per tutte. I 100 livelli non prevedono alcuno scrolling e possono essere superati soltanto intrappolando i nemici dentro le bolle, bolle da far scoppiare prima che i nemici riescano a liberarsi.

Tantissime le trovate per arricchire l’esperienza di gioco, tra nemici di vario genere – che si distinguono per il fatto di saper sparare o meno e per la direzione in cui si muovono – e gadget tra i più disparati – caramelle per incrementare la velocità nello sparare bolle, scarpette rosse per rendere i draghetti più veloci, per non parlare di bolle con fulmini e con fiumi d’acqua e dei bonus in cui si trasformano i cattivi una volta sconfitti. Sulla carta non sembrerebbe nulla di complicato, ma così non è: tra bolle che perdono efficacia nel giro di pochi istanti, piattaforme spesso difficili da raggiungere ed un tempo a disposizione spesso limitato per superare il livello (se si perde troppo tempo comparirà una balena bianca impossibile da intrappolare e che ci darà la caccia incessantemente) la sfida metterà a dura prova anche i nervi dei giocatori più pazienti.

Il gioco offre il meglio di sé se giocato in due; non a caso il multiplayer di Bubble Bobble si è piazzato al secondo posto nella classifica dei migliori co-op multigiocatore secondo Retro Game Magazine. Difficile dire che cosa renda magico questo gioco: si potrebbe parlare del carisma dei protagonisti, dell’assurdità dei nemici, della bizzarria nel concept di alcuni livelli. Immediato, spassoso, impegnativo, magnetico; il titolo Taito ha tutto, tanto da ottenere un successo tale da elevare Bub e Bob a star indiscusse dell’universo videoludico. Tra conversioni più o meno riuscite per ogni sorta di formato (quella per Game Boy non visualizza l’intera area di gioco, cosa che ha dell’incredibile) ed un merchandising secondo solo a mascotte come Super Mario il fenomeno Bubble Bobble si rivela praticamente inarrestabile.

Come conseguenza, Taito non mancherà di pubblicare un sequel (il grande Rainbow Islands) ed un ulteriore successore (Parasol Stars) nei quali Bub e Bob riacquistano le proprie fattezze umane. A questi due giochi faranno seguito altri due titoli – Bubble Symphony e Bubble Memories: The Story of Bubble Bobble III – in cui si ritorna, pur con qualche novità, alle bolle di Bubble Bobble. Infine, a partire dal 1994 fino ai giorni nostri, i due inseparabili amichetti consolideranno il proprio status iconico con altre due serie di puzzle game di grandissimo successo, Puzzle Bobble e Bust-A-Move.
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Ed ecco a voi l’originale Bubble Bobble da sala con happy ending annesso!