Chakan: The Forever Man – Persino la Morte ha la sua nemesi!

1992 – Con quei luccicanti occhi ben piantati nel cranio, la grinzosa pelle a stampargli sul viso un ghigno sardonico e il cappello color notte a gettare una tetra ombra sulla sua figura, Chakan sarebbe stato il soggetto ideale di una copertina dei Maiden – semplicemente micidiale, in effetti, la sua somiglianza col mitico Eddie…

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Ben modellato e animato con una certa cura, l’elegante sprite di Chakan trasudava charme da ogni singolo pixel.

Spiaccicato sulla cover di uno tra i migliori action-game del catalogo Mega Drive, l’arcigno cavaliere nero creato dal fumettista Robert A. Kraus pareva invece ostentare toni provocatori: una vera e propria sfida ad uno star system videoludico che voleva soltanto eroi baldanzosi, dal ciuffo birbante e il viso d’angelo.

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Le sciabole di Chakan sarebbero state foriere di evoluzioni molto spettacolari. Nel corso del suo viaggio, questi avrebbe tuttavia potuto utilizzare anche altre armi, quali martelli da guerra, falci e spadoni.

Ben ancorato ai classici capisaldi che rendono solido ed avvincente un hack ‘n slash, The Forever Man viveva del carisma del suo atipico protagonista riflettendone l’oscura indole: lungo la via che l’avrebbe condotto a fronteggiare nient’altro che la morte stessa, questi avrebbe solcato panorami dai tratti oscuri, lasciando alle proprie sciabole – e ad una pletora di altre, letali armi da taglio –  il compito di affettare le aberrazioni che le affollavano.

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Chakan venne distribuito anche in formato Game Gear nel 1992. Questa versione ereditava il medesimo format dell’edizione Mega Drive, risultando altrettanto intrigante, anche se tecnicamente meno spettacolare.

Accolto con spiccato interesse dal pubblico, Chakan non venne in ogni caso esaltato dalla stampa dell’epoca per solo merito della sua accattivante estetica, ma anche e soprattutto per la versatilità del rispettivo gameplay: a quanto pare, non erano difatti troppi i titoli del tempo che sapessero amalgamare sequenze di combattimento a sezioni platform in modo altrettanto armonioso.

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Ideata e diretta da Robert A. Kraus, la serie fumettistica di Chakan debuttò nel 1990 per l’editore indipendente RAK Graphics. La serie di albi originale comprende 25 volumi in tutto.

Come presumibile, la visibilità ottenuta da un progetto magari non concepito con lo scopo di puntare ai vertici della categoria, eppure balzato in fretta agli onori delle cronache avrebbe alimentato altrettanto presto aspettative legate al lancio di un sequel. Per motivi mai del tutto chiariti, Sega avrebbe in ogni caso rimandato questa eventualità diverse volte, per ridursi infine alle soglie del 1999, anno in cui i portavoce della compagnia annunciarono l’avvio dei lavori su un promettente reboot poligonale del brand da destinare al Dreamcast.

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Affidato alle cure degli And Now Studios di Ed Annunziata, il reboot Dreamcastiano di Chakan venne mostrato in forma giocabile all’E3 2000.

Curata dallo stesso produttore dell’originale, la versione beta del gioco venne mostrata più volte nell’ambito di varie kermesse internazionali, salvo poi sparire dalle scene agli inizi del 2001. Ancora una volta, il vecchio Chakan si vide dunque negare un erede e poco importa che il codice nativo del revival sia stato reimpiegato da Crystal Dynamics nella stesura di Blood Omen 2 (2002 – PS2 / Xbox / Cube). Questo inatteso risvolto, contribuisce anzi  ad alimentare il rimpianto di chi avrebbe vissuto volentieri una nuova avventura al fianco del nero cavaliere.


IN VIDEO

Godiamoci ora uno spaccato del Cavaliere Nero in azione sugli schermi del nostro amato Mega Drive!