LEGO Batman 2: DC Super Heroes – Recensione

Ci tenevano proprio tanto i supersbroccati di DC Comics a partecipare alla recensione di LEGO Batman 2, tanto che si sono infilati nel gioco a tradimento, senza dire nulla all’Uomo Pipistrello.

Strano destino quello della serie LEGO, arrotolata su se stessa in una formula che, col passare degli anni (e degli episodi), riesce ancora a risultare vincente, e tuttavia incapace di pescare l’intuizione decisiva per dare una sana rinfrescata alle pareti ormai un po’ annerite. LEGO Batman 2, a dirla proprio tutta, qualcosa di nuovo tenta anche di proporlo, visto che il mondo di gioco è qui una sorta di open-world che può essere esplorato comodamente, senza la necessità di seguire pedissequamente il plot narrativo. Gotham City può quindi essere percorsa in lungo e in largo, con l’unica limitazione di aver terminato almeno una volta la quest principale, che ne sblocca progressivamente i diversi quartieri. Tutto molto bello, nevvero, se non fosse che – diversamente dal resto del gioco – la città manca di personalità, nonostante ci siano in giro un discreto quantitativo di cose da fare. Inoltre, è incredibilmente assente una mappa nel HUD, il che rende le peregrinazioni assai farraginose e continuamente interrotte dalla necessità di richiamare un menu per capire dove si stia andando esattamente. Insomma… la grande novità di questo nuovo episodio della serie è un po’ il classico boomerang che torna in faccia a Traveller’s Tales nel peggiore dei modi.

Fortunatamente, il resto del gioco si poggia sulle solide fondamenta alle quali ci ha abituati nel tempo il talentuoso sviluppatore britannico. Il dinamico duo Batman e Robin deve vedersela a ‘sto giro con la strana accoppiata composta da Joker e Lex Luthor, alle prese con il solito piano criminale per dominare il mondo, fare un botto di soldi, riempirsi di donnine cubettose e blablabla. La presenza di due cattivi di tale calibro ha quindi consentito di introdurre un certo numero di supereroi e vigilantes della Justice League, con tutto ciò che ne consegue in fatto di varietà e situazioni di gameplay. Fatta salva la presenza per (quasi) tutta la storia di Batman e Robin, ai due si affianca talvolta qualche altro eroe dei fumetti DC Comics. In particolare, vista anche la presenza importante di Lex Lutor tra i cattivi, è Superman colui che entra spudoratamente in campo di tanto in tanto, risolvendo le situazioni più disperate.

Il trailer di lancio è il modo migliore per capire la sbroccaggine dei dialoghi di LEGO Batman 2.

Peraltro, la baldanza sfacciata del supereroe in calzamaglia (di cui Robin è un fervido ammiratore) è servita come pretesto perfetto per confezionare alcuni dei siparietti più divertenti che la serie abbia mai vissuto: Batman sembrerebbe essere poco incline a sopportare le invasioni di campo da parte di un personaggio dotato di veri superpoteri, e le frecciatine in tal senso si sprecano copiosamente. Nel mantenere alto il fattore ridanciano aiutano non poco i dialoghi, finalmente presenti sotto forma di voce e non solo attraverso mugugni abbozzati. Devo ammettere che, nonostante sia stato inizialmente molto scettico a tal proposito, la presenza delle voci non solo funziona, ma rende ancor più “grottescamente umani” quelli che in realtà sarebbero solo personaggi fatti di mattonicini colorati.

Per il resto, LEGO Batman 2 non fa altro che proporre in modo convincente quello che già si è visto negli episodi precedenti, aumentando ulteriormente (se possibile) la quantità di collezionabili e di cose da sbloccare per completare il gioco al 100%. Batman e Robin, in particolare, hanno a loro disposizione tutta una serie di costumi che consente loro di utilizzare alcune proprietà peculiari: ad esempio, il Costume Magnetico di Robin permette al giovane aiutante dell’Uomo Pipistrello di camminare su alcune superfici metalliche, nonché di agire con una calamita su certi elementi dello scenario. Gli ambienti, come da tradizione, sono pieni di oggetti da demolire e ricostruire, così da accumulare denaro e risolvere alcuni enigmi non particolarmente ostici, ma comunque sfiziosi per il modo in cui vengono presentati.

Che ci fanno Flash e Lanterna Verde nella batcaverna? Un party di supereroi?

Il difetto principale, a livello tecnico, riguarda al solito la telecamera, che talvolta riesce nell’impresa di mettere il bastone tra le ruote al giocatore ancor più di quanto facciano gli scagnozzi di Joker e degli altri cattivi che popolano il mondo DC Comics. Si tratta di un problema tipico della serie, e che in LEGO Batman 2 non solo non è stato risolto, ma è ancor più fastidioso quando si tratta di gestire personaggi ricchi di possibilità come Superman. L’altra pecca storica è quella dell’assenza del multiplayer co-op online, anche in questo episodio ingiustificata. Un peccato, quindi, che la cooperazione sia limitata ancora una volta allo split-screen, perché mai come in questo caso le dinamiche di coppia sono essenziali per venire a capo di molte situazioni.

Ultima nota sulla colonna sonora, davvero clamorosa. D’altronde, oltre al tema principale originale di Superman firmato da John Williams, è stato ripescato anche il celebre movimento di Danny Elfman che aveva impreziosito il primo Batman di Tim Burton. Evviva.