Dragon Quest Builders – Recensione

Dragon Quest Builders è lo spin-off della saga ideata da Yuji Horii nel 1995 e questa volta cambiano le carte in tavola. La formula JRPG viene sostituita da una ricetta gioco di ruolo sandbox open world. Il titolo è uscito nel 2016 per PlayStation 4, PlayStation Vita e PlayStation Vita e il 9 febbraio si appresta ad approdare su Nintendo Switch, la console ibrida del colosso giapponese. Il gioco ha elementi, come la barra della vita e il dover mangiare per sopravvivere, simili a Minecraft, ma si discosta di buon grado rispetto al videogioco di Mojang.

https://www.youtube.com/watch?v=K8GCuQLqfSg

La storia è ambientata a Alefgard, il mondo originale di Dragon Quest, ma basato su un finale alternativo: l’eroe accetta il suggerimento di Dragonlord e così governeranno il mondo a metà. Il nostro eroe viene tuttavia sconfitto dal malvagio signore e la terra viene dominata dai mostri. Il giocatore, una volta scelto il nome del proprio alter ego e personalizzandolo, si ritrova disteso in mezzo a un buco di terra e una voce lo risveglia. Scopriamo di essere rimasti addormentati in un lungo sonno, dopo essere stati battuti, e il nostro compito sarà quello di aiutare la popolazione rimanente a ricostruire ciò che ci circonda, ormai devastato dai mostri, e sconfiggere una volta per tutte il malvagio Dragonlord. Il personaggio che controlliamo è l’unico a possedere il potere che consente di costruire oggetti, veniamo chiamati Il Costruttore dalla popolazione, e quindi solo noi possiamo ristabilire l’equilibrio nel mondo. L’incipit non è dei migliori, è solo una giustificazione del perché solo noi possiamo compiere determinate azioni e risulta una storia già narrata a più riprese soprattutto nel mondo dei videogiochi.

Una volta risvegliato e dopo aver compreso i tasti e parte delle azioni che possiamo compiere, usciamo dalla caverna nella quale eravamo stati sconfitti e ci dirigiamo all’esterno, in un mondo fatto di mostri, ambienti diversificati fra loro e cittadini loquaci. Davanti a noi vi è una base da attivare, che diventerà il punto centrale in cui verranno affidate le quest dai cittadini e sarà l’unico posto nel quale salvare, elemento necessario, ma che limita l’esperienza di gioco. Dragon Quest Builders si divide in quattro capitoli, così i giocatori saranno  costretti a lasciare la base originaria e costruire di nuovo. I cittadini ci daranno missioni variegate, ma a volte i dialoghi, poco acuti, si allungheranno fin troppo, rendendo la conversazione tediosa, anche se ciò consentirà di capire al meglio la missione da svolgere. Le quest da compiere vanno dal costruire oggetti fino al combattere mostri. La costruzione degli elementi richiede il materiale necessario e dovrete esplorare per recuperarlo, tuttavia non sarà mai abbastanza. In diverse missioni il giocatore necessiterà dello stesso elemento, ma dovrà raccoglierlo più e più volte, ciò rende ripetitivo il sistema di crafting. I giocatori hanno la possibilità di costruire progetti che vengono affidati o usare la propria creatività e costruire case o locande nel modo che si preferisce, ma tutti avranno comunque elementi comuni.

La storia viene raccontata non solo tramite i dialoghi con i personaggi non giocanti, che ci daranno informazioni aggiuntive sul luogo e le cose da fare, ma anche attraverso visioni nel sonno, utilizzando la formula delle scene di intermezzo, che avrà il nostro protagonista e renderà la trama più interessante, poiché spingeranno il giocatore a chiedersi cosa rappresentino. Lo scopo dell’utente sarà di far aumentare di livello la propria base, attraverso fortificazioni, arredamenti e oggetti utili, per poi poterla lasciare andare. Il mondo che andrete a esplorare sarà vivo, fatto di mostri molto variegati tra loro, incontrerete i classici Slime della serie, fantasmi e scheletri. In Dragon Quest Builders sarà divertente il poter prendere parte a isole molto diversificate tra loro che evitano la ripetitività degli ambienti e degli oggetti da craftare, così da attutire quella sensazione di frustrazione e ciclicità del gameplay. Il sistema di combattimento non risulta dei migliori, poiché la gittata delle armi è bassa e le hitbox dei nemici appaiono sbilanciate rispetto alla vostra. Il personaggio potrà, inizialmente, dotarsi di spada, armatura e scudo, ma quest’ultimo elemento sarà solamente di difesa passiva, non potrete parare totalmente il colpo. Oltre al combattimento e al crafting, Dragon Quest Builders presenta elementi survival che rendono più avvincente il gameplay: dovrete cucinare il cibo per non morire di fame e realizzare delle pozioni curative per ristabilire la barra della vita.

La direzione artistica di Dragon Quest Builders è realizzata come si deve, risultando molto pulita e piacevole da guardare. I personaggi realizzati con uno stile cartoon e caricaturale sono graziosi e aggiungono un elemento ricreativo.  Su Nintendo Switch notiamo una risoluzione adeguata, ma che presenta un aliasing rilevante sulla modalità fissa. I tasti, come le freccette direzionali per cambiare oggetto, risultano scomodi, costringendo i giocatori ad allontanarsi dal combattimento per selezionare ciò che gli serve in quel momento. In conclusione, Dragon Quest Builders è un gioco di ruolo sandbox divertente da giocare, ma che presenta una storia poco originale e un che gameplay che, a lungo termine, può stancare il giocatore.