Super. Super Man, Super Mario, Super Meat Boy, Super…Seducer? Si, avete capito bene: è finalmente arrivato il momento anche per noi nerd di calarci nei panni non del solito eroe/paladino/criminale X, ma bensì di un seduttore di ordine superiore. L’idea di accostare un superlativo ad una parola, “seduttore“, che è già di per sé pacchiana – come se la seduzione, qualcosa di così misterioso ed elegante, possa in un qualche modo diventare una caratteristica identitaria – non può che creare aspettative di trash non indifferenti. L’ennesimo gioco a scelta multipla dalle tinte erotiche e surreali, direte voi. No, è molto peggio di così.
https://www.youtube.com/watch?v=ht8s5qty_gE
Immaginate un tizio sulla trentina, belloccio e con la faccia di bronzo (o di culo, in francese) che un bel giorno decide di diventare un Guru. Guru de che? Avrà il nostro, scoperto una scorciatoia per il Nirvana o un succo di frutta biologico che cura il cancro? Magari. Il nostro Richard LaRuina ha infatti pensato bene di forgiare, come la definisce lui stesso, la “guida suprema per il rimorchio”. Dopotutto, parafrasando il buon vecchio Homer J. Simpson, il sesso è la cura, come anche la causa, per tutti i problemi della vita e il nostro Maestro di Seduzione sembra pensarla proprio allo stesso modo. “Pick up artist”, giovane imprenditore inglese e decano di una scuola di “Dating Coach” (una vera e propria Accademia del Rimorchio), il buon Rick ha pensato bene di creare una specie di Cooking Mama in cui, a suo dire, “si possa aiutare il fruitore tipo di videogiochi a uscire dalla propria cameretta”. Un intento nobile. Il pensiero del Maestro LaRuina si basa sul fatto che la seduzione su internet abbia permesso agli uomini di adagiarsi un po’ troppo sugli allori e quindi, visto che “per approcciare una donna ci vogliono le palle”, quale miglior modo di avvicinarsi a questa generazione di timidi pigroni se non attraverso un videogame?
Vi blocco prima che iniziate a sotterrarmi di polemiche ed insulti: come sempre in America è già successo tutto e il gioco è già stato sacrificato alla Dea delle Cause Perse. Non è stato lo stesso in Russia, in Brasile o persino in Italia, dove il gioco è stato preso per quello che è: UN GIOCO. Un gioco peraltro basato su una tecnologia anche piuttosto vintage ed eccentrica come il FMV (Full Motion Video), ossia una serie di situazioni preregistrate da attori in carne ossa che vanno a formare una specie di fotoromanzo a scelte multiple. Se il livello di megalomania del bomber LaRuina non fosse chiaro a sufficienza, vi basti pensare che oltre ad essere Guru spirituale, trainer, game designer, factotum, chef, presidente del titolo, il buon Rick sarà anche il nostro avatar virtuale. O saremo forse noi ad essere lui? Ambiguo, come la seduzione.
All’apertura del titolo ci troviamo di fronte una serie di opzioni: Storia ad episodi, Libro dei consigli (intrigante), Extra, Crediti e Configurazione.
La Storia è suddivisa in diversi capitoli: ognuno di essi ricalca una situazione tipo della vita di tutti i giorni in cui è possibile imbattersi in una ragazza e tentare quindi di fare colpo, scegliendo tra diverse possibili strategie. Comincio dalla prima route: “Ragazza in strada”. Come inizio sembra una situazione in cui, non essendo presente contesto di alcun tipo, anche un “Super Seduttore” come me farebbe difficoltà a districarsi. Stiamo camminando e una ragazza incrocia il nostro sguardo. Il nostro obiettivo è di ottenere un “APPUNTAMENTO IMMEDIATO”. La traduzione italiana lascia un po’ a desiderare, ma non c’è tempo per perdersi in quisquilie. Devo diventare il nuovo Casanova. È una giornata soleggiata e Richard passeggia con sguardo fiero a ritmo di quello che definirei un dubstep lo-fi da ascensore. Appena vediamo la ragazza, il gioco ci pone la prima domanda.
Come avvicinarsi? Una cosa molto importante che insegna Super Seducer è proprio che il linguaggio non-verbale è importante tanto quello verbale, se non di più. Tra i vari “Fischio di approvazione” e “Fingi di essere cieco” (?!) mi focalizzo sulle prime due opzioni: “Approcciala in maniera frontale” e “Approcciala di fronte ma un po’ spostato di lato”. No, non posso farlo. Il mio codice morale da giocatore trash me lo impedisce. Devo assolutamente vedere che intende con “Fingi di essere cieco”. Magari ho trovato il Santo Graal del rimorchio. Dopotutto, l’Italia insegna che fingersi invalidi paga sempre. E paga bene. Appena clicco, assistiamo ad una situazione che ha un livello di cringe altissimo: Richard chiude gli occhi e comincia a camminare con le mani in avanti, come se giocasse a mosca cieca. Ovviamente la ragazza ci schiva, fa un sospiro esasperato, e se ne va. Appena la scena finisce, veniamo accolti dal nostro beniamino, seduto su un letto a baldacchino con smoking e occhiali à la professore in un film porno, che ci riprende gentilmente, spiegandoci il perché la nostra non poteva essere considerata propriamente una mossa da professionista. Non l’avrei mai detto.
Torniamo al menù precedente e questa volta tento con l’approccio frontale. Eccoci di nuovo in camera con Richard, ma questa volta non è da solo: come premio insieme a lui sul letto ci sono due ragazze bellissime e discinte, con un tacco dodici, che sono evidentemente state istruite nel guardare fisso un punto preciso nella stanza senza dire una parola. Il Maestro nel frattempo ci indottrina, spiegando che dobbiamo approcciare la ragazza frontalmente, lasciandole lo spazio per rallentare con tutta calma. Il suo accento British e il sorriso da finto imbranato cominciano a sedurre anche me.
Lo step successivo è capire come rompere il ghiaccio, che solitamente è la cosa più difficile in una situazione reale. Le scelte sono molteplici, comprese ovviamente le solite idiozie: “mi piacerebbe entrare nelle tue mutande” e cose così. Questa volta scelgo un terreno comune: “Non ti ho già vista all’Università?”. Da buon ex-studente ho imparato che puoi sembrare universitario anche a 35 anni e che tutte le ragazze della città, in un modo o nell’altro, hanno qualcosa a che fare con l’ambito accademico.
Sembra filare tutto liscio, ma la nostra si rivela comunque la scelta non idonea. Quando il Sensei non è completamente soddisfatto, assistiamo sempre alla scena di lui sul baldacchino con le ragazze, solo che stavolta sono completamente vestite e sedute composte. Stimolo\rinforzo. La scuola skinneriana del condizionamento operante non risparmia nessuno, nemmeno il Super Seducer.
Continuando nel discorso, ci troviamo finalmente ad un bivio: eliminando la richiesta di un bacio dopo 4 minuti di conversazione con una sconosciuta, la scelta si riduce tra il parlare di più tu o lasciar parlare più lei.
Ci penso un attimo, e decido di uscire dalla mia comfort zone: sono una persona piuttosto nervosa, quindi di solito sono sempre io a monopolizzare la conversazione. Decido di far aprire lei. Dopo qualche parolina di circostanza, trova una scusa e se ne va. Richard-sama ricompare e ci rimprovera. La prima volta non devi mai lasciare a lei le redini della conversazione, sei tu che hai voluto instaurare il contatto, quindi sta a te tenere in piedi la conversazione: evita di fare tante domande e mantieni un tono affermativo. Parla di te, fai delle battute, fai in modo che non si creino momenti vuoti.
Sento di aver imparato la mia prima lezione: Super Seducer è molto meno scontato di quanto sembri. Nascoste tra le viscidissime mosse sbagliate e le varie spacconate, si nascondono dei consigli che, adattati caso per caso, potrebbero diventare oro per dei ragazzi che davvero hanno problemi a tentare un approccio con una sconosciuta. Non solo: dato il target dei ragazzi che, fuor d’ironia, possa avvicinarsi al titolo, mostrare che tanti di quegli approcci che a qualcuno possano parer simpatici e goliardici, per le ragazze sono mediamente da considerarsi al confine con la molestia.
A detta di Richard, molte delle risposte sbagliate – categoria “voglio entrare nelle tue mutande” et similia – sono infatti ispirate da esperienze reali di molte delle sue amiche. Visti anche i frequenti riferimenti ad un approccio anti-machista, sarebbe dunque un errore considerare Super Seducer un titolo sessista. La raffinata psicologia di Richard e l’approccio ironico e rilassato che tutto il gioco trasmette, dalle espressioni facciali del nostro Guru fino alle varie situazioni descritte, si cela un continuo riferimento all’importanza di lasciar correre, di non ossessionarsi, di imparare a prendere le cose come vengono e SE vengono.
Quello che LaRuina tenta più volte di comunicarci con i suoi sorrisetti imbarazzati è che bisogna sempre cercare di leggere il contesto, una lezione molto importante in un momento storico come quello che stiamo vivendo. Il dialogo fra i sessi si sta schiacciando sempre di più tra un lato in cui il potere femminile cerca di scrollarsi di dosso il peso di secoli di patriarcato, e dall’altro in cui una massa confusa e disperata di uomini si vedono spodestati dal trono e di quei privilegi che gli sono stati promessi fin dalla più tenera età dalle loro amate mamme. Uno scompenso che si esprime spesso e volentieri in moti drammatici di ossessione e violenza. Invece dovete stare buoni, se potete. E non preoccupatevi, anche se in amore siete delle frane, dopotutto, potete sempre giocare a Super Seducer.