Conversioni a Confronto – Pac-Land

1984 – Ispirato all’omonimo cartoon prodotto dalla Hanna Barbera Productions Inc. tra il 1982 e il 1984, Pac-Land si distinse come uno dei primi arcade platform a scorrimento della Pixel Era, prendendo nette distanze dalla maze-structure che aveva contraddistinto il Pac-Man originale. Caratterizzato da un gameplay essenziale ed immediato, il gioco catturò l’attenzione dei gamer dell’epoca grazie ad un comparto grafico molto vivace e colorato, le cui morbide forme naif rimandavano direttamente al look della serie animata.

In Italia, la serie animata cui era ispirato Pac-Land venne messa in onda da Canale 5 tra il dicembre del 1985 e il gennaio del 1986.

Ulteriormente rafforzato dalla riproposizione delle medesime ambientazioni viste in tv, il legame tra le due produzioni sarebbe andato ad alterare la stessa fisionomia del mitico Pac: l’ingorda sfera dai denti aguzzi che il pubblico aveva imparato ad amare avrebbe difatti sfoggiato ora gambe, braccia, nasone e completo da alpino, proprio come si conveniva ad un qualsiasi emulo degli eroi disneyani. A completare una metamorfosi concettuale che non tutti riuscirono ad apprezzare, l’implemento di una storyline più articolata che vedeva il Nostro intento ad aiutare una dolce fatina sperdutasi in quel Pac-Town a ritrovare la strada per il Reame Fatato.

Il Pac riveduto e corretto per tentare la scalata ai vertici del genere platform!

Curate dalla divisione interna della Namco, ma affidate a publisher alternativi quali Grand Slam Entertainment, Atari Games e Quicksilva, le conversioni home del gioco riuscirono a catturare solo in parte l’appeal visivo del progetto originale, finendo allo stesso tempo per estremizzare i limiti concettuali di un format decisamente acerbo. Ma quale versione avremmo dovuto scegliere per godere del porting migliore? Scopriamolo insieme!

VERSIONE NES – 1985 NAMCOT

La versione NES del gioco venne distribuita nel 1985 da Namcot, divisione interna della più nota Namco situata a Tokyo.

Prima conversione a giungere sul mercato Home, l’edizione NES puntava tutto sulla velocità di scrolling, sacrificando molti dei graziosi dettagli caratterizzanti i fondali dell’edizione originale. Il risultato ottenuto avrebbe ripagato solo in parte questa scelta. Uscito pressoché in concomitanza col ben più efficace Super Mario Bros., Pac-Land venne presto bollato come un suo modesto clone.

VERSIONE AMSTRAD CPC – 1988

Curata da Grandslam Entertainment, la versione Amstrad CPC del gioco del gioco arrivò sugli scaffali soltanto nel 1988.

In termini visivi la versione Amstrad riusciva a limitare in modo pressoché accettabile i danni derivanti dal drastico calo di risoluzione. Peccato che il coefficiente di giocabilità risultasse tuttavia compromesso da uno scrolling tutt’altro che fluido e un notevole delay nella risposta dei comandi.

VERSIONE SPECTRUM ZX – 1989

Analogamente all’edizione Amstrad CPC, anche la versione Spectrum ZX venne realizzata da Grandslam Entertainment.

Al contrario dell’edizione Amstrad, la versione Spectrum ZX avrebbero garantito un solido feedback dei comandi, pagando però caro dazio sotto il profilo puramente grafico. Orfano di tutti gli sgargianti colori che ne caratterizzavano la versione originale, il gioco avrebbe difatti smarrito il suo proverbiale look da cartoon e con esso la rispettiva identità.

VERSIONE C64 – 1988

La versione C64 del gioco venne curata dal team Quicksilva.

Più che competitiva sotto il profilo del gameplay e graficamente curata, la conversione C64 si rivelò probabilmente la migliore dell’intero lotto 8Bit. Ad offuscare, sebbene solo in parte, l’ottima prova profusa dal team Quicksilva l’adozione di una palette cromatica dai toni piuttosto opachi e il contingente supporto di un tappeto sonoro non certo all’altezza degli standard di sistema.

VERSIONI AMIGA / ATARI ST – 1989

Curate da Grandslam Entertainment, le versioni Amiga 500 e Atari ST vennero rilasciate ad un anno di distanza dalle principali edizioni 8Bit.

Come prevedibile, le versioni Amiga e Atari ST presentavano un comparto grafico molto più fedele alla controparte originale, ma perdevano qualche colpo di troppo in ottica gameplay. Tra i difetti più fastidiosi, uno scrolling non esattamente fluido e il cronico delay dei comandi, reo di alterare in negativo gli equilibri dell’intera esperienza di gioco.

VERSIONE ATARI LYNX – 1991

Come da copione, l’edizione Lynx fu curata da Atari.

Giunta sul mercato con ben 8 anni di ritardo rispetto al lancio del codice originale, la versione Lynx di Pac-Land si distinse come una delle più performanti. Benché il comparto grafico apparisse visibilmente alleggerito, nonché viziato da evidenti sgranature, il gameplay risultava tanto fluido e reattivo da assicurare un esperienza di gioco persino superiore di quello apprezzata in sala.

VERSIONE MSX – 1989

Realizzata da Grandslam Entertainment, la versione MSX venne distribuita nel 1989.

Accomunabile all’edizione Spectrum ZX per look e prestazioni, la versione MSX di Pac-Land avrebbe perso un’eventuale confronto diretto per via della slavatissima palette cromatica impiegata che riduceva gli elementi dei fondali a pixellose griglie biancastre, privando peraltro lo sprite del Pac del suo proverbiale color giallo. Discorso leggermente diverso per un feedback dei comandi sicuramente più solido, ma comunque inferiore rispetto a quello offerto dalla macchina Sinclair.

VERSIONE TURBOGRAFX 16 – 1989

La versione Turbografx 16 venne realizzata da Nec sotto supervisione Namco.

A fronte del pur egregio lavoro svolto da Atari in ambito portatile, la palma del porting perfetto spetta di rigore al possente Turbografx 16: un sistema passato d’altronde alla storia per la qualità delle sue conversioni da arcade. A rendere quest’edizione del gioco ancor più speciale, l’apporto di numerose migliorie strutturali volte ad ottimizzare le dinamiche basilari del gameplay originale e affinare ulteriormente un comparto grafico a questo punto impeccabile.

Nato e cresciuto sulle pagine di Game Republic dove ha diretto per generazioni la sezione Time Warp, Gianpaolo Iglio ama il retrogaming e lo considera una seconda vita. O una seconda amante. Ha scritto un libro sulle avventure Sierra e insegna Game Journalism e Storia del Videogame alla VIGAMUS Academy con Metalmark.