1987 – Un’agguerrita progenie di xenomorfi proveniente da chissà quale anfratto del cosmo assalta le principali stazioni spaziali in forza al Comando Terrestre, rapendo il rispettivo personale nell’intento di sfruttarne il patrimonio genetico a fini indicibili.

Con una disperata manovra difensiva, i vertici del Grande Consiglio Galattico si affidano a Ricky e Mary: due Super Soldati specializzati in disinfestazioni spaziali cui viene chiesto di infiltrarsi nei siti contaminati, ripulirli dai parassiti e liberare gli ostaggi prima che sia troppo tardi. Molto più semplice a dirsi che a farsi, questa missione rivelerà presto estremi da impresa titanica, spingendo i nostri eroi a fare un bel po’ di straordinario…

Distribuito nelle sale giochi giapponesi agli inizi del 1987 ed esportato in tempi quanto mai rapidi anche in occidente sull’onda dello straordinario successo registrato in patria, Alien Syndrome s’impose con altrettanta celerità nell’emisfero occidentale, affermandosi quale uno dei principali esponenti del genere Run & Gun.

Caratterizzato dalla prospettiva a volo d’uccello che tanta gloria era valsa in precedenza a classici antecedenti quali Gauntlet e Commando, il gioco si distinse sia per la brillantezza del level design che per la qualità del comparto grafico, trovando il suo principale punto di forza nella robusta modalità co-op di supporto.

Esaltato da questa feature, un gameplay capace di miscelare coerentemente febbrili sequenze shooter a spaccati più esplorativi avrebbe infatti regalato grosse soddisfazioni agli utenti, senza che il pur elevato coefficiente di difficoltà risultasse mai troppo ostico.

Archiviato l’exploit mediatico registrato in sala, Alien Syndrome divenne ben presto oggetto di numerose conversioni volte a trasportare l’incandescente feeling dell’originale sui più famosi home system dell’epoca. Prevalentemente curate dalle varie divisioni interne della Sega o, in alternativa, da team esterni quali Tengen ed ACE, le versioni casalinghe di quello che era ormai diventato un classico cominciarono a fioccare ogni dove a partire dal 1988.

Tra le performance più incisive troviamo senz’altro quella del piccolo grande Sega Master System, la solidissima edizione C64 e le valida controparte Amiga 500, le quali non riuscirono comunque ad eguagliare la completezza della versione Sharp X68000.