Divinity: Original Sin 2 – Definitive Edition Recensione, l’epopea di Larian Studios arriva su console

Original Sin 2

Uscito ormai quasi un anno fa, torna nella sua versione definitiva Divinity: Original Sin 2, in uscita il 31 agosto stavolta anche per console grazie al supporto di Bandai Namco. I Larian Studios, inutile negarlo, sono ormai la luce nell’oscurità per tutti gli amanti degli RPG vecchia scuola; discepoli di quei Baldur’s Gate II: Shadows of Amn e Planescape: Torment, osannati ancora oggi come l’apice del genere, grazie anche a una sceneggiatura magistrale. I Larian sono riusciti a ridare speranza a un genere oramai considerato defunto, con il primo Original Sin, e sono poi riusciti nella difficile impresa di superarsi col secondo capitolo. Chi lo ha già giocato su PC alla sua uscita concorderà che l’unico aggettivo per definire questo gioco di ruolo è “maestoso”, la cura riposta in ogni dettaglio, sia nella storia che nel gameplay, è incredibile e i ragazzi dello studio belga non si sono adagiati sugli allori nemmeno dopo l’uscita, ma hanno continuato a lavorare duramente per la conversione su console. Prima di parlare di questa andiamo a ripassare velocemente cosa è Divinity: Original Sin 2 per tutti i giocatori che non lo hanno mai giocato.

Original Sin 2

Il passato in chiave moderna

La storia di Original Sin 2 ci ha molto colpiti, soprattutto per la moltitudine di scelte possibili. Infatti dialoghi e quest cambieranno molto a seconda della razza da noi interpretata o a seconda delle skill a nostra disposizione, inoltre avremo la possibilità di uccidere qualsiasi PNG senza che nessuno di essi blocchi lo svolgimento della trama. Il titolo è stato infatti pensato per poter essere terminato come più ci aggrada, col dettagliato mondo di gioco che viene plasmato dalle nostre scelte, e con la possibilità di avere molti finali diversi. Durante la fase iniziale potremo creare il nostro personaggio tramite l’apposito editor. Avremo la possibilità di scegliere un personaggio precostruito con anche un background legato alla storia principale, oppure totalmente personalizzato. Potremo selezionare diverse razze, dalle più classiche, come umani, elfi e nani, a quelle più particolari come lizardmen o non morto. Anche la varietà delle classi iniziali è molto ampia, ma la scelta iniziale è solo una traccia che potremo sviluppare in qualsiasi direzione grazie alla possibilità di inserire skill points in qualsiasi campo. Potremo dunque creare ibridi unici mischiando abilità da guerrieri, da maghi o da ladri, a seconda del nostro stile di gioco. Anche gli altri membri del nostro party, che sarà formato da massimo quattro elementi, saranno completamente personalizzabili nella propria classe.

Il gameplay è quello classico del genere, in stile Baldur’s Gate per i più nostalgici, con un sistema di combattimento a turni particolarmente ben riuscito. Durante le fasi di battaglia ogni nostro personaggio avrà dei punti azione da spendere fra movimenti, attacchi e abilità speciali, potendo conservare per il turno successivo quanto non speso subito. Le magie avranno un ruolo fondamentale, con diversi tipi di scuole: dalle classiche elementali alle più interessanti scuole di negromanzia o polimorfismo, con cui saremo in grado di trasformare in pollo anche i boss più ostici se la nostra abilità sarà molto potente. Altra meccanica caratteristica del titolo è la possibilità di concatenare effetti elementali per creare delle combo letali per i nemici. Ad esempio, potremo usare un incantesimo per far piovere e poi colpire la superficie bagnata con un attacco elettrico per massimizzare i danni, oppure incendiare dei barili pieni d’olio per creare un muro di fiamme. Le battaglie sono ostiche sin dall’inizio e dovremo studiare una buona strategia per aver ragione degli avversari più agguerriti. Sappiate che molti scontri saranno da ripetere più volte prima di capire la giusta strategia, quindi ricordatevi di salvare spesso. Il titolo ha anche una Modalità Multiplayer con cui poter giocare la campagna principale insieme a uno o più amici, nella versione console è stato inserito anche lo split screen per poter giocare in compagnia anche di persona. Presente anche una Modalità Arena per il PvP di cui vi parleremo a breve.

Original Sin 2

Le novità della versione console

Cosa c’è di nuovo in questa versione definitiva del titolo? Innanzitutto, va a correggere uno dei difetti principali del gioco, ossia l’ultimo atto, quello che secondo molti fan era rovinato dal lato narrativo per colpa di una cura minore rispetto a quanto visto nei capitoli precedenti. Effettivamente si vedeva una certa disparità nelle scelte relative alle quest finali se paragonate con il resto del gioco, ma i Larian hanno assicurato che ci saranno oltre 150.000 parole aggiunte ai dialoghi, con nuove opzioni per modificare il corso delle quest e la possibilità di aprire la strada verso ulteriori possibili finali. Inoltre, anche altre quest sparse in tutto il titolo sono state riviste e migliorate. Insomma, dal punto di vista della storyline abbiamo la versione perfetta di Divinity: Original Sin 2. Altra cosa che ovviamente è cambiata sono i controlli: in questo tipo di giochi siamo convinti che nulla possa battere l’accoppiata di mouse e tastiera, ma dobbiamo ammettere che i comandi sono stati rimappati sul pad in maniera intelligente, facendoci rimpiangere il meno possibile la comodità dei tanti tasti di un PC. Ottima, ad esempio, la ricerca ad area che ci permetterà di trovare facilmente gli oggetti sparsi intorno a noi, mentre con i dorsali gestiremo le funzioni della squadra. Il pad dunque riesce a regalare una performance senza grandi sofferenze per le cento ore e passa che aspetteranno i giocatori che decideranno di completare Original Sin 2 al 100%.

La Modalità Multiplayer vede un grande cambiamento anche nell’Arena Mode, ripensato per la versione console. Questa ora offre il PvP online, l’aggiunta di 16 personaggi, ognuno dotato delle sue skill personali e la possibilità di giocare 1vs1 con un solo pad scambiandoselo a ogni turno. L’Arena offrirà due diverse modalità: il Classic Deathmatch e il Kill the King, dove si dovrà uccidere uno specifico personaggio della squadra avversaria per vincere la battaglia. È stata inserita inoltre la Modalità Mutator, dove a ogni round viene applicato un effetto totalmente casuale all’arena o ai PG, ma non è ancora tutto. Difatti i Larian hanno ribilanciato il gioco, migliorando molti combattimenti e aggiungendone di nuovi; inserita una Story Mode, adatta a chi vuole godersi la storia senza avere troppi problemi durante i combattimenti; sono stati aggiunti diversi tutorial, sia all’inizio del gioco che nelle fasi avanzate per spiegare alcuni dettagli magari non lampanti; infine, chiunque abbia prenotato questa nuova versione potrà affrontare una nuova quest dedicata a Sir Lorna uno scoiattolo cavaliere, per una trama dai toni molto ironici. Graficamente il titolo funziona bene su console, riuscendo a viaggiare in modo fluido in ogni momento, anche giocando in split screen. Il porting dunque mantiene tutto l’impatto scenico che ha avuto quasi un anno fa la versione PC, che, anche se non fa urlare al miracolo, fa il suo dovere.

Divinity: Original Sin 2 è un titolo vastissimo, un’incredibile avventura che fa della libertà d’azione il suo cavallo di battaglia, riuscendo a dare al giocatore quasi il completo controllo delle sue azioni. La versione console, chiamata Definitive Edition, lima tutti i difetti che il titolo possedeva nella sua uscita originale, rendendo il gioco un must have per ogni appassionato del genere. Ci teniamo a precisare che tutte queste aggiunte saranno disponibili anche per la versione PC gratuitamente per chi possiede già il gioco, oppure chi lo comprerà da adesso in poi lo troverà già in versione definitiva.

Di stirpe vichinga, sono conosciuto soprattutto con il soprannome “Shiruz”, tanto che quasi dimentico il mio vero nome. Videogiocatore incallito sin dall’alba dei tempi, adoro il mondo videoludico perché dopo tanto tempo riesce sempre a sorprendermi come la prima volta. Scrivo ormai da diversi anni di questa mia passione per poterla condividere con tutti. Sono uno dei fondatori di Orgoglio Nerd e sono anche appassionato di tutto ciò che riguarda la cultura giapponese e la mitologia (in particolare quella nordica).