Assassin’s Creed è una delle più grandi, affascinanti ed importanti saghe targate Ubisoft. Si può discutere se siano o meno titoli apprezzabili dai gusti di qualsiasi giocatore, se il franchise si sia potenziato nel corso degli anni o sia andato alla deriva, se diverta ancora come un tempo: polemiche sterili di questo tipo, del resto, contraddistinguono qualsiasi produzione di rilievo, e ne riconfermano l’importanza. È indiscusso, comunque, come Assassin’s Creed proceda spedito: così spedito che a distanza di un anno dall’ottimo Origins ci ritroviamo alle prese con Assassin’s Creed Odyssey, ambientato nell’Antica Grecia. Del resto, finché Ubisoft non si deciderà a tirare fuori dal cilindro il tanto richiesto Giappone feudale o il ritorno a Roma in grande stile, avremo comunque vissuto avventure un po’ in tutte le epoche storiche: eravamo in compagnia di Galileo nella Firenze rinascimentale, con i rivoluzionari americani, nella ciurma di Barbanera nei Caraibi secenteschi, e di recente nell’Egitto del tramonto dei Faraoni. Ora però preparate del buon legname per la vostra feluca, perché si parte per una nuova odissea.
La guerra più grande di sempre
È il 431 A.C. : a Roma è stata instaurata già da un po’ la Repubblica e si combattono vittoriosamente gli Equi e i Volsci, naturalmente sempre attenti alle rivendicazioni da parte della plebe romana. In Grecia entro l’anno morirà il filosofo Zenone, quello di Achille e della Tartaruga per intenderci, ma soprattutto avrà inizio uno dei conflitti più grandi e sanguinosi della storia antica: la Guerra del Peloponneso. Quasi trent’anni di conflitto in cui gli ateniesi e gli spartani macchieranno di sangue la Grecia intera, in una forsennata (e a tratti disperata) lotta per la supremazia, che porterà alla vittoria poi dell’esercito spartano. Un periodo storico sicuramente affascinante, che Ubisoft ha rivisitato magistralmente in Assassin’s Creed Odyssey, naturalmente giocando come sempre tra la realtà e la fantasia. Il protagonista, per la prima volta nella serie, può essere scelto dal giocatore. E non venite a dirci che era già possibile farlo in Syndicate, perché continuando a leggere capirete che non è la stessa cosa. C’è l’eroe nerboruto e aitante per i maschietti, Alexios, ma anche la bella e letale Kassandra. Scegliere l’uno o l’altro ai fini della trama comporterà poco e nulla, ma più avanti si tratterà di un’ottima spinta alla rigiocabilità: affrontando una nuova avventura nei panni del nuovo personaggio molti dialoghi e tante situazioni sembrano completamente inedite, “fresche”, perché le personalità dei due sono molto differenti. Resteranno identiche invece le abilità da sbloccare, armi e armature da equipaggiare, le ricompense e le possibilità in generale offerte dal titolo.
Ma parlavamo della Grecia e della trama di Assassin’s Creed Odyssey: non vi anticiperemo niente di troppo importante, tranne i dettagli rivelati da Ubisoft stessa, alcune considerazioni spontanee e probabili scenari. Assassin’s Creed Odyssey è ambientato 400 anni prima di Origins: significa che in questo periodo storico gli Assassini non solo non esistevano ancora, ma erano anche ben lungi dall’essere pensati come corpo sociale o cospiratorio. Il fatto che comunque la lore degli Assassin’s Creed resti valida, e con essa i Precursori, Coloro che vennero prima, e gli Oggetti dell’Eden, su tutto questo Assassin’s Creed Odyssey vi fornirà parecchio materiale su cui riflettere e da immagazzinare nella memoria, perché i futuri sviluppi del franchise ci interessano ora più che mai. Tornano anche le “sessioni nel presente”, con protagonisti gli ex agenti Abstergo ancora in fuga dopo gli eventi di Origins, ma si tratta di piccoli spiragli. La vera avventura è quella nella Grecia Antica, nel nostro caso quella di Kassandra, mercenaria che farà fortuna nella Guerra del Peloponneso dopo essere stata esiliata da Sparta da bambina; partendo dalla piccola Cefalonia verso Atene, Sparta e le più grandi e piccole città dell’epoca, farà la conoscenza di personaggi alquanto singolari, conoscitori di misteri in grado di cambiare l’ordine del mondo. La trama di Assassin’s Creed Odyssey si mantiene sui livelli di quella di Assassin’s Creed Origins, piacevole e rapida sino alla sua conclusione, con qualche piccolo colpo di scena qua e là: ma i veri protagonisti sono la ricostruzione storica e il rinnovamento del gameplay.
Tutte le novità di Assassin’s Creed Odyssey
Assassin’s Creed Odyssey sembra proprio un Assassin’s Creed Origins che ci ha creduto così tanto da tornare alla ribalta, a distanza di un anno, cambiando semplicemente il proprio periodo storico, passando dal tardo Egitto alla Grecia antica. Se anche voi avete pensato una cosa simile, e immaginato il nuovo titolo Ubisoft come un mero copia e incolla, non possiamo certo darvi torto: ma possiamo anche convincervi a ricredervi. Assassin’s Creed Odyssey sembra Origins, ma è molto di più di Origins. Innanzitutto è “di più” contenutisticamente, dato che la mappa di gioco è a voler essere onesti grande praticamente il doppio di quella del precedente capitolo; e ovviamente può essere esplorata in completa libertà, da buon open world Ubisoft, poco importa che vogliate arrampicarvi sul Parnaso assieme alle capre, o nuotare fino ad Itaca incuranti degli squali. E di punti di interesse Odyssey ne ha da vendere, basta guardarsi un po’ intorno per trovare tantissime cose da fare, e anche (ci è sembrato) di più variegate rispetto al passato. Missioni secondarie non mancano, anzi sono la base per poter proseguire nella trama principale: ancora una volta, ogni missione è contrassegnata da uno specifico livello, e affrontarla senza essere pronti equivale nell’80% dei casi al suicidio. È anche vero che Ubisoft non ha preso la migliore delle decisioni rispetto alla mappa di gioco: il nuovo design punta a valorizzare la topografia del territorio soprattutto per quanto riguarda zone boschive, montagnose e marittime, in un tripudio di colori che quasi mai rende agevole la lettura; d’altra parte, finalmente, un semplice tic giallo ci indicherà quali luoghi abbiamo già ripulito per bene, evitandoci lunghi e futili viaggi.
Una mappa gigantesca dunque, ma non basta a fare un buon Assassin’s Creed, e infatti non è da sola. Assassin’s Creed Odyssey si riconferma un divertentissimo action RPG, affrontabile con grande appagamento sia con un approccio aggressivo che furtivo, a vari livelli di difficoltà. Da Origins è stato preso di peso il gameplay, ma con notevoli punti di potenziamento che mirano anche a rendere l’esperienza più accessibile ai novizi. Le abilità dei protagonisti, ad esempio, sono di più e adesso possono essere “potenziate” a loro volta proseguendo nella Storia. La classica eliminazione da assassini dall’alto è molto utile sin da subito, ma i nemici più resistenti non subiranno solo un lieve danno: potenziatela fino al terzo livello e potrete massacrare persino una divinità greca con la giusta lama celata. Rendono il gameplay un po’ più variegato e divertente le nuove abilità come il Calcio di Sparta e la Lancia di Leonida: il primo scaglia all’indietro qualsiasi avversario, stordendolo, la seconda è una vera e propria modalità facile in modalità furtiva, perché elimina all’istante un avversario ignaro e molto distante (e può essere concatenata ad affondi successivi). Decisamente interessante anche l’introduzione dei perk per ogni singolo accessorio, arma o pezzo d’equipaggiamento: basta recarsi da un Fabbro e, una volta raggiunti livelli sempre più alti, sarà possibile incidere alcuni glifi/rune sugli oggetti apportando così degli utili bonus in combattimento (recupero della salute, danni a distanza, danni da combattimento ravvicinato, e via dicendo).
La bellezza del mondo greco
Avremmo potuto dedicare l’intero articolo alla bellezza della ricostruzione storica targata Ubisoft (chissà, magari lo faremo prossimamente), ma abbiamo preferito prima mettervi al corrente di tutte le novità legate ad Assassin’s Creed Odyssey, vero motivo per cui fan da tempo dispersi potrebbero tornare a godersi un’ottima serie. Serve davvero ribadire quanto è accurata la Grecia del quinto secolo A. C. riprodotta dal team francese, quanto sia splendida su PlayStation 4 Pro con un televisore 4K? Ogni singola città di medie o grandi dimensioni, anche solo Megara, è viva e brillante: i suoi abitanti svolgono la propria routine quotidiana al mercato o nelle fattorie, mentre i soldati delle varie fazioni pattugliano la zona. Templi, statue, quartieri poveri, tutto è stato ricostruito con incredibile dovizia di particolari, frutto di probabili mesi e mesi di studio. Non abbiamo notato contraddizioni storiche vistose, e del resto le poche che ci sono devono essere prese come dovuti compromessi per quella che è in fondo un’opera di fantasia: d’accordo, Kassandra è una donna, e va in giro a fare la mercenaria nel 431 A. C., dove le donne nel 99% dei casi erano a filare la tela, e allora? La Storia è anche piena di esempi di donne guerriere. Vale la pena spendere due parole anche circa la bellezza della ricostruzione non dei centri abitati e del paesaggio, ma delle battaglie. In Assassin’s Creed Odyssey ritroverete scontri importanti, guerre, scaramucce, i principali singoli episodi legati alla Guerra del Peloponneso: approfittatene per dare un’occhiata agli elmi e agli scudi dei soldati, al modo in cui combattono, ai loro accampamenti, perché in questi piccoli dettagli risiede la grandezza della serie. Ora i combattimenti sono più che mai apprezzabili, dato che è stata introdotta tra le altre nuove funzionalità anche una progressione per dominio del territorio. I vari territori della Grecia sono ora in mano agli spartani, ora agli ateniesi: dove vi schiererete? Con Pericle o con il Lupo di Sparta? La decisione è vostra, e voi dovrete indebolire di volta in volta le forze avversarie fino allo scontro finale per il dominio della zona: una versione in grande dei territori nemici di Far Cry 5, se volete. Tuttavia, scegliete bene: dalla Guerra del Peloponneso emergerà un solo vincitore.
Assassin’s Creed Odyssey non è il capitolo più originale della saga, ma il più complesso, completo ed appagante. È il punto di arrivo di un’evoluzione iniziata anni fa, con l’avvio dello sviluppo di Origins: non abbiamo idea di cosa potremmo vedere nel prossimo episodio del franchise, quando forse, chissà, torneremo davvero a Roma durante l’età imperiale. Nel frattempo potete godervi un affascinante viaggio in Grecia in compagnia di Alexios e Kassandra, durante la Guerra che ha cambiato il mondo Antico (e la Grecia) per sempre. Assassin’s Creed quest’anno fa le cose in grande: lo fa con una mappa gigantesca, con un gameplay migliorato e potenziato, con due diversi personaggi giocabili e con un mondo intero di possibilità, per una cinquantina di ore di gioco in totale. I completisti, poi, ne avranno ancora per un bel po’.