Football Manager 2019 Recensione, tattiche per tutti i gusti

Football Manager 2019

Basta entrare in un bar la domenica pomeriggio per capirlo: in Italia ci sentiamo un po’ tutti allenatori, motivo per cui Football Manager nel nostro paese (ma non solo) riscuote sempre un grandissimo successo, sin dai tempi in cui si chiamava Scudetto. Tante le novità nell’edizione di quest’anno che dà una bella scossa ad alcuni aspetti della storica serie, da qualche anno lasciati in “ghiaccio”, come gli allenamenti o la gestione tattica della squadra, ma anche il layout e l’interfaccia grafica.

Partiamo proprio da quest’ultimo. A dire il vero, alla luce di quanto annunciato in fase di promozione, ci saremmo aspettati un cambiamento più significativo rispetto alle edizioni passate, in realtà – probabilmente per evitare una sensazione di spaesamento ai giocatori di vecchia data – l’impostazione delle schede e il layout sono ancora molto simili a quelli delle edizioni precedenti: a cambiare è più che altro la scelta cromatica, con alcune tabelle che ora vengono proposte in uno sgargiante e piacevole viola, che ovviamente può essere modificato tornando alla skin chiara o scura standard oppure impostando le skin personalizzate (in rete se ne trovano diverse).

Allenamenti e tattiche per tutti i gusti

Molto interessante – anche se per i giocatori più frettolosi potrebbe risultare addirittura fin troppo “elaborato” – il sistema di gestione degli allenamenti. Ora, l’allenatore virtuale può infatti personalizzare ogni aspetto delle sedute di allenamento, non solo limitandosi, come in passato, a selezionare i preparatori per ruolo o personalizzare il training individuale, ma creando allenamenti ad hoc per ogni fase della giornata (movimento, attacco, possesso, tattica, fisico ecc), gruppi di allenamento per reparto (portieri,difesa, attacco), avere a disposizione un training rating che indica il migliore e il peggiore, un calendario completo che può ovviamente essere modificato di volta in volta in base alle proprie esigenze di carico o di specificità. Il tutto sempre tenendo conto dell’intensità e del morale dei ragazzi, che andranno ad influire su prestazioni, tenuta fisica e rischio di infortuni. In base all’andamento in allenamento e allo stato di forma, la voce “Centro medico” suggerisce infatti al giocatore quali calciatori sono troppo affaticati e quindi maggiormente esposti a infortuni. Un aspetto presente anche l’anno scorso, ma qui nobilitato ulteriormente dal nuovo sistema di allenamento.

La novità più interessante riguarda la gestione della tattica. Proprio come accade nel calcio reale, l’allenatore virtuale può adottare uno stile di gioco adottato da altri team, dal tiki-taka del Barcellona (ormai utilizzato da tante altre squadre) al contropiede da “provinciale” passando per il catenaccio o “parcheggia l’autobus” tipico di chi deve affrontare un campionato da salvezza. Ovviamente gli allenatori più creativi e amanti degli schemi potranno decidere di crearsi un proprio stile di gioco da zero. Ma non è finita qua: da quest’anno le istruzioni sono state divise e riorganizzate in tre sotto-aree, a seconda del momento della partita: quindi, in fase di “possesso palla”, in “transizione” e in fase di “non possesso”. Più o meno le indicazioni sono le stesse del passato, ma è evidente come per un videogioco dove gli utenti vengono costantemente bombardati di dati, numeri e tabelle, l’ordine sia un aspetto assolutamente fondamentale.

Dal punto di vista dei contenuti segnaliamo l’apprezzato esordio della Bundesliga, prima e seconda divisione, (e della lingua tedesca, portando gli idiomi supportati a 19) con stemmi, divise e volti dei giocatori finalmente presenti nei già enormi database di Football Manager, dopo dieci anni di attesa. Purtroppo la nazionale tedesca continua, invece, ad essere rappresentata da giocatori fittizi. Per la felicità dei “moviolisti”, altre aggiunte in Football Manager 2019 sono la VAR e la goal-line technology.

Se è difficile muovere critiche nei confronti del gestionale calcistico Football Manager, in questa edizione arricchito da tante nuove frecce per l’arco dell’allenatore virtuale, c’è un aspetto che in tanti anni non è praticamente stato mai (o quasi) toccato, e che è molto più approssimativo rispetto a tutto il resto: la sfera economica. Vero che il mister (anche se il manager all’inglese come vuole essere in FM ha un raggio d’azione più ampio) non è un dirigente né tanto meno un contabile, ma avere una visione più ampia di quelle che sono le economie in uscita e in entrata della squadra gioverebbe sicuramente al realismo di questa simulazione. In tal senso, negli anni sono state aggiunte alcune piccole voci di spesa a cui l’allenatore può decidere se rinunciare o meno; a esempio, i costi di viaggio e alloggio per gli osservatori inviati sul campo a visionare un giocatore o per interventi medici extra in caso di atleti infortunati che si vuole recuperare in tempi più rapidi. Ma si ha la sensazione che si potrebbe (e dovrebbe) fare di più.

Football Manager continua ad essere una vera e propria manna dal cielo per gli appassionati di gestionali sportivi. Con l’edizione di quest’anno tante le novità che rendono la gestione tattica e preparatoria del team ancora più elaborata, completa e stimolante. Dopo dieci anni finalmente la Bundesliga e tutte le sue licenze si aggiungono al già enorme database del gioco, insieme alla lingua tedesca. Niente da fare però per la nazionale teutonica, che continua ad essere rappresentata da giocatori fittizi.