Correva l’anno 2001 quando Nintendo lanciò sul mercato la sua quarta console casalinga, il GameCube. La prima ad abbandonare le cartucce in favore dei supporti ottici, ma soprattutto la prima a non essere accompagnata al lancio da una killer application targata “Super Mario”. A fare gli onori di casa spettava in questo frangente al fratello Luigi, che metteva in mostra tutta la sua… fifa. Luigi’s Mansion è stato il primo gioco a caratterizzare in maniera netta il personaggio di Luigi, salito poi negli anni alla ribalta come l’accompagnatore un po’ sfortunato di Mario, quello che temeva anche la sua ombra ma sapeva lanciare sguardi assassini non da poco in Mario Kart.
Apparizioni ectoplasmiche
In Luigi’s Mansion il fratello numero 2 viene chiamato ad esplorare una magione infestata dagli spettri, ed è perciò piuttosto comprensibile la paura che lo attanaglia all’apertura di ogni porta. Elementi come ambienti bui, apparizioni ectoplasmiche improvvise e la genialità di permettergli di esclamare “Mario!” con voce tremolante alla pressione di un tasto, giocano a creare un’atmosfera inedita per un protagonista del Regno dei Funghi. Fido alleato dell’eroe in verde è il Professor Strambic, un vecchietto ormai troppo attempato per dare la caccia ai fantasmi in prima persona e che vede in Luigi il degno depositario della sua invenzione, il Poltergust 3000. In cinque parole: un aspirapolvere che risucchia fantasmi. Vi ricorda qualcosa? Così armato, Luigi si avvia all’esplorazione della magione stanza per stanza, aspirando fantasmi a più non posso, risolvendo enigmi, aprendo l’accesso a nuove camere dopo la cattura degli spettri più coriacei, fino a riuscire a liberare Mario dalla dimensione degli spiriti in cui è stato intrappolato.
Squadra che vince non si cambia
Trascorsi la bellezza di diciassette anni dall’arrivo del titolo sulle nostre console e nei nostri cuori, Luigi’s Mansion è approdato su Nintendo 3DS. Un po’ in sordina, in verità. Dopo l’annuncio in un Direct, lo stesso che presentò al pubblico il nuovo Smash Bros, il che spiega perché i fan si concentrarono su altro, l’attenzione dedicata al titolo è andata decisamente scemando. Un vero peccato: il gioco è invecchiato decisamente bene, tanto da richiedere solo piccoli ritocchi per essere godibile sulla portatile di mamma N. Il gameplay che ci troviamo a toccare con mano (e aspirapolvere) è pressoché immutato rispetto al titolo originale, ma come si suol dire “squadra che vince non si cambia”. Sono comunque presenti delle piccole aggiunte che consentono di variare l’esperienza, in primis la possibilità di utilizzare lo Strobobulbo per stordire più fantasmi alla volta. Questo strumento è stato importato direttamente dal secondo capitolo della serie, e non ne sentivo la necessità, poiché la buona vecchia torcia basta e avanza per i veri cacciatori di spettri hardcore. Ben più interessante è la possibilità di giocare con un amico: in multiplayer ci si può far accompagnare da Gommiluigi, personaggio verdastro con scarsissima credibilità ma buone potenzialità di intrattenimento. Rivivere la campagna in compagnia è certamente gradevole, ed ho apprezzato anche la modalità che consente di ri-sfidare i boss in due giocatori sfruttando il download play: è sufficiente in questo caso una sola cartuccia. Pur non accordando troppe libertà ai giocatori, rimane un’extra godibile acquistando un’unica copia del gioco, ed ho sempre apprezzato i titoli per Nintendo 3DS che permettevano di sfruttare questa potenzialità. Degna di nota anche la Galleria nuova di zecca, nella quale possiamo affrontare di nuovo i nemici per migliorare la nostra performance e cambiare le cornici, potendo via via ottenere decorazioni più carine. Luigi’s Mansion su 3DS è inoltre compatibile con gli amiibo del Mondo dei Funghi, che svolgono il ruolo (come spesso accade) di aiutanti, facilitandoci ampiamente la vita al limite del cheat. I giocatori amanti della sfida saranno infine lieti di sapere che è ancora presente il Palazzo nascosto, buon vecchio New Game +, in questo caso affrontabile anche tutto in cooperativa.
I controlli a disposizione di Luigi nel gioco originale erano ideati appositamente per le caratteristiche dell’allora rivoluzionario Pad del GameCube, ma la trasposizione dei comandi su 3DS è stata egregia, soprattutto per i fortunati possessori del New 3DS che possono sfruttare il secondo stick analogico. In alternativa anche il giroscopio ha un ruolo attivo per le necessità di puntamento, scelta azzeccata e funzionale. Una nota di merito riguarda la tridimensionalità: complice anche il ritmo blando dell’azione, tutti gli ambienti beneficiano della profondità donata dallo schermo 3D, rendendo Luigi’s Mansion uno dei pochi titoli in cui mi sento di consigliare caldamente tale funzionalità. Il 3D in questo caso non affatica la vista e dona quel pepe in più a un’atmosfera già molto ricca, ma ostacola il puntamento col giroscopio, creando qualche problema a chi deve sfruttarlo. Rimane purtroppo anche la stessa pecca del titolo originale: la scarsa longevità, che rappresenta probabilmente il motivo principale per cui Luigi’s Mansion è stato sempre considerato come un “piccolo gioiello” e non come un gioiello punto e basta. Ma questa definizione gli calza a pennello ancora oggi, e dopo quasi due decadi è un merito non da poco. In attesa di Luigi’s Mansion 3, di recente annunciato per Switch, e ricordandosi che il secondo capitolo della saga è uscito proprio su 3DS, un ripasso alla storia di questo franchise non è una cattiva idea.
Luigi’s Mansion approda su Nintendo 3DS quatto quatto e senza clamore, ma portando con sé un gameplay solido e divertente, invecchiato benissimo e adattato a dovere alla portatile. Poter giocare (e rigiocare) in multiplayer aggiunge ore di divertimento ectoplasmico extra, ma la scarsa longevità si fa comunque sentire, ed è l’unico grosso difetto di un titolo che rimane di qualità stellare.l