Darksiders III Recensione, la Furia divampa nell’apocalisse targata Gunfire Games

Darksiders III

Il peccato รจ lโ€™elemento principale che differenzia lโ€™uomo da ogni altra specie sul nostro pianeta: gli animali, ad esempio, perseguono la loro esistenza guidati esclusivamente dall’istinto, da quell’incontrollabile desiderio di sopravvivenza che li spinge ad attuare una serie di azioni con il semplice scopo di sfuggire alla morte e di continuare ad esistere, senza alcuna velleitร  ulteriore: solamente lโ€™incessante impulso di perdurare nel tempo. Lโ€™uomo, invece, dotato di unโ€™intelligenza superiore, la quale rappresenta tanto una dolce benedizione quanto unโ€™atroce condanna, non si accontenta banalmente di condurre unโ€™esistenza legata all’insulsa volontร  di rimanere in vita: sarebbe troppo banale. Al contrario, lโ€™uomo ambisce, anela e brama qualcosa di piรน, qualcosa che lo faccia realmente sentire vivo, qualcosa che, guardandosi alle spalle, dopo unโ€™intera esistenza, gli permetta di dire: โ€œho raggiunto un obiettivo, non ho miseramente vivacchiato attendendo il riposo eternoโ€. รˆ proprio in questo desiderio spasmodico di fregiarsi di successi che alberga il peccato: la smania irrefrenabile di non essere uno dei tanti, di aspirare a qualcosa di piรน, lo induce a compiere scelte deprecabili, a fregarsene di individui esattamente come lui, e a cedere alla superbia di essere il migliore, all’invidia di raggiungere e stringere gelosamente a sรฉ ciรฒ che altri hanno conquistato, all’avarizia di accentrare tutto sulla propria persona, non lasciando nemmeno una briciola a nessun altro. Insomma, il peccato caratterizza lโ€™uomo, lo rende unico, nel bene e nel male, distanziandolo anche da unโ€™altra cerchia di individui, questa volta non effimeri e materiali come gli esseri viventi, ma ultraterreni, irraggiungibili nella loro perfezione e ineffabilitร : le divinitร . Immanenti nel tempo e nello spazio, gli dei hanno plasmato il mondo a loro immagine e somiglianza, creando tutto ciรฒ che osserviamo e contempliamo, compreso lโ€™uomo. Per paura che quell’essere cosรฌ passeggero e transitorio potesse, un giorno, spodestarli, essi lo generarono imperfetto, sapendo che questa sarebbe stata la sua rovina, lโ€˜ancora in grado di arrestare la naturale metamorfosi in qualcosa di superiore. Un dubbio, perรฒ, sorge lecito: โ€œse il peccato รจ parte del disegno divino, non รจ per definizione divino anch’esso?โ€ Questo รจ lโ€™interrogativo fondamentale alla base di Darksiders III – terzo capitolo della saga originariamente partorita da Vigil Games, e poi, a seguito del fallimento di THQ, confluita in Gunfire Games โ€“ il quale, a distanza di sei anni dal titolo avente come protagonista Morte, torna con un inedito episodio completamente ristrutturato da zero, con lโ€™obiettivo di fornire unโ€™esperienza di gioco fortemente legata a ciรฒ che la saga fu, ma capace anche di infondere nuova linfa al franchise, con lo scopo di ridisegnare da zero un radioso futuro per il brand.

L’apocalisse secondo Furia

Darksiders, pur essendo una serie incentrata particolarmente sul gameplay, ha sempre serbato e offerto ai fruitori una trama di spessore, contraddistinta da personaggi carismatici e da un background complessivo stimolante e in grado di catalizzare completamente lโ€™attenzione dellโ€™utente. Purtroppo, diciamolo subito, lโ€™elemento in assoluto piรน debole del pacchetto offerto dal terzo capitolo รจ proprio il tessuto narrativo, il quale appare banale, piuttosto scontato e, tralasciando alcuni rari momenti dโ€™impatto emotivo, piatto e privo di mordente. La storia di Furia รจ molto semplice: misteriosamente qualcuno ha evocato i sette peccati capitali, i quali, portatori di sventura e nefandezze, devono essere assolutamente eliminati per ristabilire lโ€™equilibrio e riportare lโ€™ordine nell’universo. Dato che Guerra รจ imprigionato dall’Arso Consiglio per il tradimento ordito durante gli accadimenti del primo capitolo e Morte risulta impegnato in un altro incarico, i sommi Tre richiamano il terzo Cavaliere dellโ€™Apocalisse, colei che incarna lโ€™essenza del combattimento e lโ€™inebriante sensazione di adrenalinica tensione della battaglia: Furia. Dopo un acceso confronto tra le parti, le viene commissionata la missione, suggellata dalla promessa dellโ€™Arso Consiglio di affidarle la guida dei quattro a compito svolto. Insomma, una premessa piuttosto dozzinale e dalla semplicitร  disarmante, ma non รจ sicuramente questo il problema principale dellโ€™avventura; a nostro modo di vedere, infatti, ciรฒ che non convince minimamente รจ proprio la protagonista: dallo spessore caratteriale di un foglio di carta e animata da ambizioni degne di uno shonen di bassa lega, la bella Furia, oltre ad urla strampalate e qualche battuta fuori luogo, non riesce in nessun modo ad entrare nel cuore del giocatore, il quale la percepisce piรน come una macchietta ridicola piuttosto che una guerriera avvolta da un alone di misticismo unito a stupore che dovrebbe contraddistinguere un cavaliere della sua caratura. Anche la scrittura globale appare scontata e poco convincente, incapace di immergere il player nell’ottima atmosfera creata e partorita dalla software house.

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A questo, poi, si deve aggiungere anche la pressochรฉ assenza di comprimari e personaggi secondari: difatti eccetto il ritorno di Vulgrim, lโ€™iconico avido ed enigmatico mercante della serie, e di Ulthane, mastro Creatore e forgiatore di armi leggendarie, nel corso degli eventi non incontreremo mai ย โ€“ eccetto un altro nome che preferiamo non svelarvi – altri character, lasciando fin troppo il giocatore a se stesso e ai dialoghi sostanzialmente collaterali e poco stimolanti con la Sentinella, il solito cane da guardia imposto dallโ€™Arso Consiglio. Un vero peccato, anche e soprattutto per le spettacolari premesse introdotte mediante lโ€™epico e illuminante incipit iniziale, capace in un sol colpo di rivelare in maniera approfondita la natura dei Nephilim, lโ€™origine del mondo, la divisione tra Paradiso e Inferno e tante altre chicche che scoprirete giocando. Fortunatamente, verso la fine delle vicende, la produzione celerร  un paio di colpi di scena niente male, in grado di risanare parzialmente le lacune narrative poste in tutta lโ€™avventura, e aprendo anche ad un prosieguo che a rigor di logica dovrebbe veder protagonista lโ€™ultimo fratello dei quattro: Conflitto. Se quindi da un lato la caratterizzazione dei personaggi e la loro scrittura non convincono appieno, ciรฒ che invece stupisce e ammalia รจ il background ideato e narrato, in perfetto stile Dark Souls, attraverso la descrizione degli oggetti, i quali giustificano e divulgano il perchรฉ dellโ€™esistenza dei consumabili e dei potenziamenti presenti nel mondo di gioco, i loro scopo e le motivazioni per cui possono essere scovati, introducendo anche figure completamente assenti prima nel macrocosmo della saga: un lavoro davvero di grande caratura.

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Il Souls-like che non ti aspetti

Un aspetto รจ palese del lavoro svolto su Darksiders III da Gunfire Games: gran parte delle energie e degli sforzi produttivi sono stati rivolti nei confronti del gameplay, celando lโ€™arduo obiettivo sia di diversificare la formula dai precedenti capitoli che di lasciare graniticamente intatta lโ€™essenza del franchise, e riuscendo magari a raggiungere vette completamente inesplorate per la saga; ve lo anticipiamo subito: gli sviluppatori hanno davvero fatto centro. Inutile girarci troppo intorno, sarebbe sciocco farlo: Darksiders III si ispira in maniera palese e lampante ai Souls di FromSoftware, e se dovessimo identificare il titolo preso in esame dalla software house esso sarebbe sicuramente Bloodborne. Ripetiamo: unโ€™ispirazione, non una scopiazzatura spudorata del capolavoro di From, e, a nostro modo di vedere, non si poteva procedere in direzione migliore. Il brand รจ da sempre puramente Action, caratterizzato dalla possibilitร  di inanellare combo e attacchi di vario genere con lo scopo di fornire una diversificazione globale non molto pronunciata ma comunque gradevole. Ebbene, con questo terzo capitolo quello che i developer hanno voluto portare avanti รจ una deliberata propensione al ragionamento, allo studio oculato delle combo messe a disposizione dall’arma e all’attenzione certosina nei confronti degli attacchi dei nemici, i quali sono apparsi nettamente piรน complessi da affrontare, contraddistinti da unโ€™intelligenza artificiale superiore e caratterizzato da un tasso di pericolositร  inimmaginabile rispetto a quanto proposto in passato dal franchise. Nel titolo targato THQ Nordic sarร  impossibile gettarsi nella mischia senza un minimo di strategia o uno stralcio di piano dโ€™attacco, a meno che non proviate un masochistico gusto nel venir brutalizzati in ogni circostanza. Tutto ciรฒ poi sarร  anche acutizzato da una penuria generale delle risorse di cura, concretizzate, inizialmente, in soli due strumenti benefici (ripristinabili soltanto attraverso la concessione casuale da parte di alcuni nemici di uno spirito verdastro capace di rimpolpare le vostre riserve), salvo poi aumentare nel corso dellโ€™avventura raccogliendo specifici oggetti. Attenzione perรฒ, ciรฒ non implicherร  minimamente la presenza di un tasso di difficoltร  anche soltanto avvicinabile a quello dei Souls, ma indicherร  semplicemente che ogni battaglia e ogni singolo conflitto con i demoni del titolo, se non affrontato con la giusta dose di concentrazione, potrebbe portare ad una rovinosa sconfitta.

Darksiders III

Questo stratagemma della difficoltร  รจ stato davvero magistralmente implementato dalla software house: i conflitti, รจ vero, non appariranno mai insormontabili, ma riusciranno nell’obiettivo prefissato di mantenere costantemente elevata la soglia dellโ€™attenzione del player, non annoiandolo mai e fornendogli continuamente nuovi stimoli. In molti probabilmente asseriranno: โ€œtutto bellissimo, per caritร , ma รจ del tutto inutile se il combat system non sarร  accompagnato da una certa dose di complessitร โ€. Dubbio piรน che lecito, oltre che legittimo: probabilmente nessuno avrebbe potuto pronosticare ciรฒ che poi la produzione ha davvero offerto in sede di recensione, ma possiamo confermarvi e sottolineare con veemenza che il sistema di combattimento di Darksiders III รจ il migliore mai concepito e implementato nel brand, in grado di stupire, ammaliare e galvanizzare il fruitore dall’inizio alla fine dellโ€™avventura, sorprendendolo costantemente. Oggettivamente, le prime due ore in game potrebbero trarre in inganno lโ€™utente, in quanto, malgrado lโ€™eccitazione per la varietร  delle combo eseguibili dalla frusta di Furia, il gioco non lascerร  minimamente presagire la possibilitร  di unโ€™espansione dellโ€™arsenale della bella protagonista, inducendo il player a considerare lโ€™impiego in battaglia di un unico strumento di morte: nulla, davvero, di piรน sbagliato. Con un ritmo perfetto, studiato quasi scientificamente, ogni volta che il gamer inizierร  a padroneggiare egregiamente unโ€™arma, gliene verrร  subito conferita unโ€™altra, stupendolo in ogni circostanza e rendendo sempre piรน varia lโ€™esperienza di gioco. Furia, difatti, porterร  con sรฉ sempre la propria fidata frusta come equipaggiamento principale – la quale non potrร  mai essere sostituita โ€“ avendo la possibilitร , con varie combinazioni di tasti, di eseguire combo spettacolari, dal tasso di distruttivitร  crescente e impiegabili nel momento ritenuto piรน opportuno; a ciรฒ, in piรน, si dovrร  aggiungere la schivata, la quale, se eseguita con il giusto tempismo, rallenterร  brevemente il tempo e indurrร  Furia a compiere un contrattacco letale, capace di causare ingenti danni agli avversari. Il bello sarร  che non ne avremo a disposizione soltanto una, ma ben due, differenziate dal movimento attuato: se si realizzerร  uno spostamento in grado di eludere lโ€™attacco nemico di lato, verrร  operata unโ€™animazione precisa, nel caso in cui, invece, venisse effettuato lo stesso trasferimento ma in avanti, allora il repost cambierebbe ancora, causando anche una differente percentuale di danno. Ma tutto ciรฒ รจ soltanto la base del combat system di Darksiders III, in quanto la rabbiosa protagonista potrร  brandire anche una seconda arma, caratterizzata da combo completamente differenti, repost inediti e soprattutto da combinazioni di colpi eseguibili concatenando anche la frusta, producendo un risultato visivamente seducente e concretamente distruttivo. Senza dimenticarci, chiaramente, tanto della forma Caotica – non piรน, a ragion veduta, devastante come in passato, ma introdotta invece come una sorta di bolla protettiva rassicurante nelle situazioni piรน complesse โ€“ quanto degli attacchi eseguibili sfruttando la barra della Collera, la quale garantirร  lโ€™impiego di mosse uniche a seconda dellโ€™arma utilizzata in battaglia.

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Un mondo interconnesso

Questo, ovviamente, se utilizzerete due armi: beh, lasciatevi dire, non specificando il numero per correttezza, che ce ne saranno ben piรน di due, tutte enormemente differenti, dai moveset unici e, soprattutto, elemento davvero riuscito, in grado di unire lโ€™utilitร  in battaglia all’essenzialitร  nell’esplorazione. Avete capito benissimo: gli strumenti di morte attiveranno in Furia delle proprietร  uniche fondamentali per setacciare lโ€™intera mappa di gioco, aprire varchi altrimenti inaccessibili e ottenere preziose ricompense utili per il potenziamento della protagonista. Insomma, lโ€™anima action di Darksiders III รจ stata fusa alla perfezione con lโ€™altra essenza caratteristica del brand, ovvero gli elementi da Metroidvania, per offrire in questo senso la migliore esplorazione mai fornita dalla saga, anche grazie ad un level design semplicemente imponente per gli standard non soltanto del franchise, ma soprattutto del genere. La mappa concepita e costruita da Gunfire Games risulta eccezionale, criptica abbastanza per instillare nel giocatore un senso costante di ricerca e scoperta e soprattutto magistralmente collegata, avvicinandosi incredibilmente, senza mai raggiungere, ad onor del vero, il livello offerto dai From nei loro prodotti. Non scherziamo quando affermiamo che tutto lโ€™ambiente รจ interamente connesso, e lโ€™elemento piรน stupefacente in questo รจ che capirete le reali potenzialitร  del level design soltanto dopo aver sbloccato almeno metร  degli upgrade disponibili, in quanto i developer sono stati in grado di cadenzare egregiamente lโ€™accesso a determinati percorsi, permettendo costantemente al player di ritornare negli anfratti precedentemente battuti con lo scopo di collezionare degli oggetti prima inarrivabili. Insomma, level design, proprietร  delle armi e backtracking uniti insieme in unโ€™unica, vincente formula capace di travolgere il giocatore in un vortice di esaltazione, gusto del combattimento e completismo difficilmente vissuto prima.

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Oltre a ciรฒ, lโ€™anima da gioco di ruolo รจ stata ampliata particolarmente rispetto ai capitoli precedenti, avendo la possibilitร  di potenziare le armi sfruttando un materiale chiamato Adamantite – il quale funge esattamente come la titanite in Dark Souls – di usufruire di una serie di consumabili essenziali per incrementare la resistenza e la forza della protagonista e il leveling del personaggio, possibile grazie alle anime guadagnate dall’uccisione dei nemici. Concedendo le stesse al bizzarro mercante Vulgrim potrete ottenere un punto abilitร , investibile su tre parametri: Vitalitร , Danni Fisici e Danni Arcano. Il primo, ovviamente, aumenterร  la salute della protagonista, il secondo incrementerร  il potenziale dei colpi inferti da Furia e il terzo amplierร  il danno dei contrattacchi, della forma Caotica e della barra della Collera. Il tutto, pur non serbando particolari sorprese, si sposerร  alla perfezione con il gameplay della produzione, offrendo anche una possibilitร  in piรน ai player di upgradare le caratteristiche di Furia. Le armi, inoltre, potranno essere diversificate attraverso lโ€™impiego di speciali rune, le quali offriranno dei danni aggiuntivi in percentuale, cosรฌ da annettere abilitร  passive davvero utili al cavaliere. In questo caso, perรฒ, รจ riscontrabile una certa mancanza di varietร , in quanto, nel corso dellโ€™avventura, non ne abbiamo trovate poi molte, e qualcosa in piรน in questo poteva esser fatto. Le boss fight, invece, ci sono apparse piuttosto divertenti, soddisfacenti e artisticamente valide, anche se alcune sono risultate meno ispirate di altre: solitamente contraddistinte in piรน fasi, i moveset dei roboanti nemici, alla lunga, non ci sono sembrati particolarmente complessi e articolati, divenendo facilmente prevedibili e agevolmente eliminabili. Poco male: in fin dei conti non รจ mai stato questo il focus della produzione, anche se, non lo neghiamo, un minimo di diversificazione in piรน avrebbe potuto garantire un tasso di sfida maggiore.

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Tecnicamente non trascendentale

Purtroppo lโ€™altro grande punto debole di Darksiders III รจ rappresentato dal comparto tecnico: difatti, malgrado una configurazione di sistema di fascia alta, la nostra esperienza รจ stata falcidiata da cali costanti di frame rate, soprattutto nelle zone finali, glitch grafici piuttosto fastidiosi nel caso in cui la telecamera venisse girata in maniera repentina, pop-up, ritardi, in sporadici casi, di caricamento delle texture e, stranamente, da dei sottotitoli completamente slegati dal parlato del gioco. รˆ la prima volta che ci capita di notare una distanza cosรฌ marcata tra quanto espresso dai personaggi e quanto scritto nei sottotitoli, come se fossero stati redatti in un secondo momento e non considerando i dialoghi dei character. Non dubitiamo che tutto ciรฒ possa essere perfezionato mediante una patch correttiva, ma รจ innegabile che lโ€™ottimizzazione, almeno su PC, lasci un pochino a desiderare. Nemmeno la mole poligonale generale spicca per qualitร  e quantitร , rientrando nella media: sintetizzando, senza infamia e senza lode. Anche il doppiaggio della protagonista non convince per nulla: lip-sync da dimenticare, poco caratterizzata e a volte insopportabile nel suo tentativo di renderla esageratamente sprezzante; forse unโ€™altra voce sarebbe potuta essere piรน attinente. Artisticamente, infine, la produzione รจ piuttosto altalenante: le zone brulle cittadine, difatti, non riescono a colpire come quelle quasi fiabesche boschive o lugubri (ma paradossalmente illuminate da colorazioni bluastre) sotterranee, nettamente piรน ispirate e contraddistinte da unโ€™attenzione alluso delle tinte e al design completamente differente. Tutto sommato, comunque, lโ€™impatto generale รจ piรน che buono, non deludendo le aspettative.

Darksiders III, pertanto, riesce ad offrire, per tutte le quindici ore che abbiamo impiegato per giungere al finale, unโ€™esperienza di gioco assolutamente stimolante, mai ripetitiva e a tratti davvero elettrizzante: tutto ciรฒ deriva dalla presenza di un combat system semplicemente perfetto per gli standard della saga, capace di unire indissolubilmente tatticismo e strategia a dinamicitร  e brutalitร , e ad un level design monumentale, in grado di collegare lโ€™intera mappa di gioco senza soluzione di continuitร . Come se ciรฒ non bastasse, la splendida interconnessione delle location si sposa alla perfezione con lโ€™anima Metroidvania del prodotto, offrendo al giocatore unโ€™esplorazione capace di catalizzare costantemente lโ€™attenzione del fruitore, consentendogli, nei momenti di stacco dalla furia delle battaglie, di vivere comunque unโ€™avventura eccitante, dal ritmo incalzante e capace di inebriare anche i player piรน restii alla perlustrazione compulsiva. Peccato, รจ proprio il caso di dirlo, che tutta questa qualitร  appena decantata non abbracci una narrazione di spessore – la quale, sinceramente, eccetto un paio di colpi di scena, non riesce minimamente ad intercettare le corde emotive dellโ€™utente, complice anche una protagonista stereotipata e poco caratterizzata – ed a un comparto tecnico che renda giustizia alla buona, ma mai eccezionale, direzione artistica complessiva. Malgrado ciรฒ, รจ innegabile che Gunfire Games sia riuscita a confezionare un prodotto di qualitร , riaccendendo, prepotentemente, le luci dei riflettori sui quattro Cavalieri dellโ€™Apocalisse.

Alessio รจ un grande appassionato di videogiochi sin da bambino. La prima volta che prese in mano un controller fu nel lontano 2000, trovandosi affascinato ma al tempo stesso terrorizzato dallo spietato mondo di Dino Crisis, considerato il suo gioco preferito. Ama follemente le saghe di Assasin's Creed, Uncharted, Ratchet and Clank e Metal Gear Solid. Nutre un profondo interesse per i manga, riconoscendo come suo fumetto preferito Naruto.