Kingdom Hearts, La Storia Completa – Seconda Parte

Kingdom Hearts

Proprio come fatto nel precedente riassunto, oggi copriremo la seconda (di tre) porzione dell’intera saga di Kingdom Hearts, ripartendo esattamente da dove eravamo rimasti l’ultima volta, ovvero dal finale del primo Kingdom Hearts, il quale vedeva ricostituirsi il legame tra i mondi infranto migliaia di anni prima, durante la Guerra dei Keyblade. Una volta avvenuto ciò, i nostri 3 protagonisti, ovvero Sora, Kairi e Riku, si separarono finendo in posti differenti. Kairi ritornò alle Isole del Destino, terra natale dei 3 ragazzi, mentre gli altri due finirono in due luoghi tanto distanti quanto vicini, in cerca l’uno dell’altro. Ed è proprio qui che ha inizio la storia di uno dei capitoli forse più significativi del franchise, ovvero Chain of Memories. Come al solito ci teniamo a precisare che le trame di cui andremo a parlare non seguono l’ordine di uscita sul mercato, bensì quello cronologico degli avvenimenti, in modo da poter ricostruire al meglio l’avventura affrontata finora dai nostri eroi. C’è poi da affrontare il nodo delle figure dei Nessuno, esseri empi e privi di cuore, in grado di originarsi in seguito alla creazione di un Heartless, ma soltanto se il cuore della persona originale era forte abbastanza da consentirlo. Di conseguenza quando Sora estrasse il proprio cuore dal suo corpo, insieme a quello di Kairi, diede vita a ben 2 nessuno, Roxas, corrispettivo di Sora, che vedremo più avanti e Naminé, controparte di Kairi, dotata della capacità di riscrivere i ricordi delle persone. Infine, va ricordato anche che si può liberare il cuore di un heartless soltanto uccidendolo a colpi di keyblade, alimentando così il Kingdom Hearts, obiettivo finale di ogni nemesi dell’intera saga. Fatte queste premesse vi auguriamo una buona lettura.

Kingdom Hearts

Dopo gli avvenimenti di Kingdom Hearts, Sora, Paperino e Pippo si ritrovarono a vagare per un’estesa landa desolata, ricoperta solamente da un infinito manto erboso, di un verde molto acceso. I tre, in cerca di Topolino e Riku, trovarono invece Pluto, con in bocca una lettera scritta dal re in persona. Alla loro vista il cane iniziò a correre, e la nostra compagnia lo seguì con trepidazione, finché non si imbatté in una misteriosa figura, avvolta in un abito nero, che la ricopriva da testa a piedi , non lasciando intravedere nulla del suo aspetto. Il misterioso individuo li indirizzò verso un luogo chiamato Castello dell’Oblio, ovvero ciò che la Terra di Partenza divenne in seguito ai fatti di Kingdom Hearts Birth by Sleep. Sora, spinto dalla sensazione che nel castello potessero esserci anche il Re e il suo migliore amico, decise di inoltrarsi all’interno della magione insieme ai suoi fedeli compagni. Una volta addentratosi venne accolto ancora una volta dal misterioso essere incappucciato, che gli donò uno speciale mazzo di carte, realizzato con i ricordi del ragazzo, in grado di farlo proseguire di piano in piano all’interno del castello. Sora e i suoi cominciarono, dunque, ad esplorare la quasi totalità dei mondi visitati in precedenza, o per meglio dire il ricordo di quei luoghi. Durante il loro viaggio i nostri eroi fecero la conoscenza di Axel, altro individuo vestito di nero, ma con il volto scoperto, che, donate informazioni a Sora riguardo ai suoi ricordi, lottò con il ragazzo, per poi andarsene improvvisamente. A questo punto diverse cose furono messe in chiaro, prima fra tutte che, in seguito ai tragici avvenimenti scatenati da Xehanort, Axel, Vexen e Larxene (due nuove conoscenze) ed altre 10 persone avessero dato vita all’Organizzazione XIII, un gruppo di individui il cui scopo era testare la forza del detentore del keyblade.

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Sora fu poi informato che, durante la scalata alla cima del castello, avrebbe perso tutti i suoi ricordi. All’interno dell’organizzazione si annidavano però dei traditori, che fu compito di Axel individuare, per poi fare rapporto al suo capo, avvolto nel mistero. Durante il suo percorso Sora incontrò poi Vexen, uno scienziato membro dell’organizzazione, che però non sconfisse, in quanto tale lavoro spettò ad Axel, arrivato ad uccidere un suo stesso compagno sotto ordine di Marluxia, ovvero l’uomo incappucciato di inizio gioco. Proseguendo, il ragazzo cominciò man mano a perdere i suoi ricordi, che vennero sostituiti con delle versioni alterate degli stessi, create da Naminé, il nessuno di Kairi, la quale, sotto ordine di Marluxia, che la teneva prigioniera, si sostituì a quest’ultima nelle memorie di Sora. Scoperta questa pesante verità dalla spietata Larxene, Sora decise di andare comunque a salvare Naminé. Si scontrò dunque prima con Larxene, per poi giungere al cospetto di Marluxia, l’origine di tutti i problemi finora riscontrati nel castello. Dopo una strenua lotta, Sora riuscì ad eliminare il suo avversario, giungendo finalmente a incontrare Naminé, la quale, pentita, gli svelò che l’unico modo per riavere i suoi veri ricordi sarebbe stato inserire il ragazzo stesso all’interno di una speciale capsula. Sora decise quindi di entrarvi, per entrare in un coma che sarebbe durato quasi 2 anni, tempo nel quale egli avrebbe dimenticato quanto vissuto al Castello dell’Oblio, inclusa la stessa Naminé. Contemporaneamente alle avventure di Sora, Riku si ritrovò disperso in un luogo a metà tra luce e oscurità, separato dal suo fedele compagno Re Topolino. Dopo qualche istante dal suo risveglio, il ragazzo si trovò a discutere con Ansem The Seeker of Darkness, nemesi del primo KH, rimasto in qualche modo in contatto con il cuore di Riku. L’essere donò al ragazzo una speciale carta con cui egli fu spedito al Castello dell’Oblio, anche se in una zona completamente differente rispetto a quella dove si trovava al momento Sora, ovvero i sotterranei del castello. Egli venne quindi accolto da Ansem in persona, che tentò di farlo soccombere all’oscurità, fallendo, in quanto la luce di Topolino giunse ad impedirglielo. Il cercatore dell’oscurità inserì un frammento di quest’ultima dentro Riku, dicendogli che gli sarebbe servita più avanti nel suo viaggio. Vexen, intanto, compresa l’intenzione di Marluxia e Larxene di tradire l’organizzazione, si scontrò con Riku, riuscendo ad estrapolarne informazioni per realizzare Repliku, un clone con gli stessi poteri del ragazzo creato per fermare Sora, strumento tramite il quale Marluxia aveva intenzione di tradire la sua organizzazione. Dopodiché il ragazzo prosegui nei sotterranei del castello, eliminando dapprima Lexaeus, alleato di Vexen, cedendo però all’oscurità di Ansem. Il ragazzo però riuscì, grazie alla forza del suo cuore, a controllare la stessa oscurità tanto temuta fino a poco prima, acquisendo l’abilità di individuare fonti di oscurità a sua volta. Tramite questo potere egli sconfisse Zexion, ultimo membro della sezione sotterranea dell’organizzazione, il quale fu però finito da Repliku. In seguito, vagando tra i ricordi dei vari mondi, Riku incontrò Topolino, ora in carne ed ossa, e Diz, un uomo avvolto in delle bende rosse, il quale, deciso ad aiutarlo, gli fornì diverse informazioni, incluse quelle su come trovare Naminé. Prima di trovarla, Riku affrontò un’ultima volta Repliku, ponendo fine alla sua empia esistenza. Raggiunta la ragazza Riku scoprì quanto accaduto a Sora, attualmente addormentato nella già citata capsula. A questo punto il ragazzo decise di fermare Ansem una volta per tutte, per placare l’oscurità dentro il suo cuore. Sconfitta la sua nemesi, Riku, accompagnato da Re Topolino, lasciò il castello, dirigendosi altrove, verso una nuova avventura.

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Una volta nato dalla scissione del cuore di Sora dal suo corpo, Roxas fu trovato da Xemnas, Nessuno dell’apprendista Xehanort, e reclutato nella sua organizzazione come tredicesimo membro, dando ufficialmente vita all’organizzazione XIII. Al ragazzo, dotato della capacità di impugnare il keyblade, fu affidato il compito di eliminare quanti più heartless possibili in giro per i mondi, in modo da raccogliere cuori. Questi ultimi sarebbero quindi serviti per realizzare un altro Kingdom Hearts artificiale, in modo da far tornare “con un cuore” e vivi gli adepti del gruppo, in quanto ogni singolo membro dell’organizzazione è un Nessuno. Durante le sue missioni Roxas fu da prima affiancato da Axel, poi costretto a partire per il Castello dell’oblio e poi da Xion, una ragazza molto simile a Kairi, anch’essa in grado di manovrare il keyblade. Per un po le giornate dei due sembrarono scorrere in modo del tutto naturale, finché un giorno, precisamente quando Naminé iniziò a modificare i ricordi di Sora, Roxas non cadde in coma, risvegliandosi solo settimane dopo, quando Sora si addormentò nella capsula. Roxas incontrò poi nuovamente Axel, unico superstite del Castello dell’Oblio. Da quel momento in poi iniziarono i veri problemi: Xion, dopo varie vicissitudini, cadde anch’essa in coma, risvegliandosi soltanto nell’esatto momento in cui, dentro la capsula, Sora riottenne i ricordi di quando salvò Kairi, trafiggendosi il cuore. Nel frattempo Naminé, in una discussione con Diz, rivelò come i problemi verificatosi fossero da ricollegare a Roxas, che stava letteralmente fungendo da tramite tra Sora e Xion, donandole parte dei ricordi dell’eroe del keyblade, poiché Roxas, in quanto nessuno di Sora, condivideva appunto le stesse memorie della sua controparte. La strega rivelò inoltre che l’unico modo per ricostituire i ricordi di Sora sarebbe stato quello di eliminare definitivamente sia Roxas che Xion. Durante una sua missione, quest’ultima incontrò anche Riku, che la informò riguardo la situazione e del destino che la ragazza avrebbe dovuto subire, in modo da riportare Sora alla normalità. Axel svelò poi a Xion la sua vera identità, rivelando che ella non fosse altro che una replica di Roxas, realizzata nel Castello dell’Oblio dallo stesso Vexen. Xion comprese quindi come la sua stessa esistenza costituisse un pericolo alla vita di Roxas, che nel frattempo si indebolì in maniera molto grave. La ragazza decise quindi di ribellarsi, scappando via nel corso di una missione.

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Dopodiché Axel rivelò a Roxas, su tutte le furie per l’accaduto, la vera identità di Xion, anche se il giovane si rifiutò di accettare il tutto in un primo momento. Il giorno dopo la rivelazione, lo stesso leader Xemnas spiegò il motivo della nascita di Xion, concepita con l’unico scopo di impossessarsi del potere del keyblade, motivo per cui ella andava necessariamente ritrovata. In seguito a questi avvenimenti, Roxas, colto da una profonda crisi d’identità, decise di chiedere ad Axel le sue origini, ma l’amico si rifiutò di rispondere, scatenando l’ira del giovane, che decise in quell’esatto momento di disertare l’organizzazione, lasciandola per sempre per indagare sulla verità. Nel mentre, Xion incontrò Naminé, che le spiegò che ella altro non fosse che il ricordo di Kairi legato a Sora e di come, una volta riunitasi con quest’ultimo, il ricordo di Xion sarebbe sparito una volta per tutte dalla mente di chi la conosceva. Fatto ciò Xion, ormai divenuta esteticamente uguale a Sora a causa dei ricordi assorbiti, spiegò a Roxas tutta la verità, affrontandolo in uno struggente duello, perendo nello scontro e scomparendo dalla mente del ragazzo gradualmente. Preso da una rabbia incontenibile per la perdita dell’amica, Roxas si diresse al quartier generale dell’organizzazione, Il Mondo Che Non Esiste, per distruggere il Kingdom Hearts e riportare in vita, o almeno così credeva, Xion. Tuttavia il giovane non riuscì mai a compiere il suo intento omicida, ma al contrario venne fermato da Riku, che intendeva riportarlo da Sora. Alle prime battute, Roxas ebbe la meglio, riuscendo a mettere alle strette Riku, il quale fu costretto a cedere ancora una volta all’oscurità, divenendo egli stesso identico ad Ansem The Seeker of Darkness. Grazie a questo potere, Riku sconfisse con facilità il ragazzo, riportandolo a Crepuscopoli, centro operativo di Naminé e Diz. Quest’ultimo decise quindi di rinchiudere Roxas in una simulazione digitale di Crepuscopoli, in modo da nasconderlo all’organizzazione e fargli accettare il suo destino. Roxas venne quindi privato dei suoi ricordi, divenendo un cittadino di una città fittizia, un ragazzo normale, proprio come la sua falsa vita.

seconda

Privato dei suoi amici e di tutti i ricordi riguardanti la sua breve vita all’interno dell’organizzazione, Roxas iniziò a vivere una vita normale, circondato dai suoi amici artificiali Heyner, Pence ed Olette. Giorno dopo giorno nel corso di un’intera settimana il ragazzo iniziò a rivivere frammenti di ricordi appartenuti a Sora, il quale, nel frattempo era rimasto a dormire per molto tempo ed era quasi tornato alla sua normalità. Tuttavia la pace durò ben poco all’interno della simulazione, in quanto cominciarono a verificarsi strani avvenimenti, tra cui la comparsa di nessuno, le creature menzionate poc’anzi, nonché del keyblade, donato a Roxas per concessione di Diz. Inoltre, il povero ragazzo venne anche perseguitato da Axel, il quale, scoperta la collocazione del suo un vecchio amico, ricevette il preciso ordine di riportarlo indietro o eliminarlo nel caso si fosse rifiutato. Nel frattempo Roxas incontrò anche Naminé, la quale gli spiegò la verità, rivelandogli la sua esistenza come nessuno di Sora. In seguito ad un intervento di Axel, interrotto da Diz, Roxas venne invitato alla vecchia villa, quartier generale dell’uomo mascherato. Al suo interno il ragazzo incontrò Naminé, che gli rivelò che riunirsi con Sora non lo avrebbe fatto scomparire, bensì riunire col ragazzo dando vita all’essere originale. Roxas riacquisì poi tutti i suoi ricordi passati ed affrontò nuovamente Axel, sconfiggendo quest’ultimo, che si ritirò. Roxas infine raggiunse la camera dove Sora aveva dormito per quasi due anni, riunendosi con esso una volta per tutte.

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Una volta risvegliati dal loro lungo sonno, Sora, Paperino e Pippo partirono alla volta della Torre Misteriosa, sede dell’antico maestro keyblade, nonché mentore di Topolino, Yensid, il quale informò il trio riguardo una nuova ondata di heartless rilasciata in giro per i mondi, insieme ai nessuno, ovvero i gusci vuoti controllati dall’organizzazione. Nel frattempo, Malefica, tornata in vita dopo essere deceduta in Kingdom Hearts, si ricongiunse con il suo assistente Pietro Gambadilegno, mettendosi al comando di una serie di heartless, che era in grado di evocare a suo piacimento. Nel mentre Axel, sotto ordine dell’organizzazione, viaggiò fino alle Isole del Destino, con l’intento di rapire Kairi. Difatti, sebbene la ragazza fosse stata inizialmente trasportata a Crepuscopoli da Riku stesso, venne comunque catturata da Axel, che la portò nel mondo dell’organizzazione, rinchiudendola in una prigione. Per salvarli dagli heartless, dopo aver viaggiato per vari mondi, Sora e i suoi atterrarono con la loro speciale nave, la Gummiship, alla Fortezza Oscura, dove appresero la verità su Xehanort, l’assistente di Ansem il saggio, scomparso da diverso tempo. Dopo quelle scioccanti rivelazioni, il mondo in questione venne attaccato da un’orda di heartless, che circondò Sora e tutti gli abitanti della fortezza oscura. Dopo avere sconfitto gli heartless e Demyx, membro dell’organizzazione, Sora incontrò dapprima Xemnas, leader dell’organizzazione, il quale tentò di creare zizzania all’interno della compagnia con altre rivelazioni sull’effettiva collocazione di Riku, e poi per la prima volta Axel, che cercò di mettere in guardia il trio, venendo interrotto da Saix, braccio destro di Xemnas. Saix rivelò quindi a Sora che l’obiettivo dell’organizzazione era appunto sfruttare i cuori ottenuti dagli heartless uccisi da Sora per completare il Kingdom Hearts artificiale già visto in 358/2 Days. Saix intimò poi Sora di continuare il suo lavoro, in quanto l’organizzazione stessa teneva in ostaggio Kairi. Fatto ciò Sora venne salvato da Malefica, la quale lo esiliò in un regno oscuro, prendendosela con Saix. All’interno di questo regno Riku inviò degli indizi allo stesso Sora riguardo Roxas e l’esistenza di una seconda Crepuscopoli oltre a quella visitata dal trio. Dopodiché Riku aiutò Sora ad uscire dal portale, riportandolo nel regno della luce. Di nuovo in viaggio per i mondi, Sora sconfisse poi Xaldin, altro membro dell’organizzazione, e fece la conoscenza di Luxord, anch’esso facente parte del gruppo. Sora e i suoi amici tornarono poi a Crepuscopoli, raggiungendo, anche grazie all’aiuto di un ritrovato Re Topolino, la sala del computer di Diz, dalla quale riuscirono ad accedere alla Crepuscopoli fittizia dove Roxas visse i suoi ultimi giorni. Una volta avuto accesso alla simulazione, il gruppo venne attaccato da un vero e proprio esercito di nessuno, ma vennero salvati da Axel, che in un gesto eroico si sacrificò, distruggendo tutti i mostri con una grossa esplosione da egli causata. Nei suoi ultimi attimi, l’ormai morente Axel svelò a Sora la posizione di Kairi, aprendo poi un portale per guidare il gruppo di amici al Mondo Che Non Esiste, svanendo una volta ultimato il processo. Sora e i suoi raggiunsero quindi la meta designata, mondo di appartenenza dell’organizzazione XIII.

Una volta sconfitto all’interno del suo cuore un redivivo Roxas, Sora giunse al Castello Che Non Esiste, centrale operativa del nemico. Al suo interno, Kairi fu salvata da Naminé, la quale la portò fuori dalla sua gabbia. Le due, durante la fuga, vennero attaccate da Saix, ma quest’ultimo venne fermato proprio da Riku, ancora recante l’aspetto del cercatore dell’oscurità. Sora e i suoi amici raggiunsero finalmente il livello superiore del castello, dove si riunirono con Kairi e Riku, avanzando ulteriormente nella loro impresa. Nel procedere all’interno dell’edificio, Sora e i suoi sconfissero i membri rimanenti dell’organizzazione, tra cui Xigbar, nessuno di Braig, Luxord e infine Saix, raggiungendo poi uno dei piani superiori. Il gruppo giunse al cospetto di Diz, il quale si rivelò essere nientepopodimeno che Ansem il Saggio, intento a digitalizzare con un dispositivo il Kingdom Hearts artificiale creato dall’organizzazione. Purtroppo il processo non venne ultimato, e il macchinario si ruppe, dando vita ad una gigantesca esplosione che spazzò via Ansem. Ma ciò non fu l’unica conseguenza, in quanto Riku tornò finalmente normale e riacquisì il suo aspetto, mentre il Kingdom Hearts artificiale si danneggiò, dando vita ad un esercito di heartless che vennero affrontati da Malefica e Gambadilegno, giunti anch’essi al castello. Sora e Kairi si riunirono definitivamente con i loro nessuno, e raggiunsero quindi Xemnas in cima al castello. Quest’ultimo riuscì ad assorbire quanto rimaneva del Kingdom Hearts artificiale, divenendo molto più potente. A questo punto Sora e Riku, separati dagli altri, fuggiti in un portale dimensionale, affrontarono direttamente Xemnas, sconfiggendolo definitivamente con uno sforzo combinato. Una volta fatto ciò, i due fuggirono, attraverso un altro portale verso il regno dell’oscurità, dal quale riuscirono poi a scappare grazie all’aiuto di Kairi, tornando quindi sulle Isole del Destino. Dopo la ritrovata pace, Topolino lasciò le Isole, spedendo, di lì a poco, una misteriosa lettera a Sora e Riku, invitandoli a raggiungerlo al più presto per un’importante missione… ma questa, come scopriremo fra una settimana, è un’altra storia.