Resident Evil HD, il riassunto completo della trama

Resident Evil HD

Dopo aver assaporato una intera run di Resident Evil HD insieme a voi sul nostro canale YouTube, dopo aver noi stessi riscoperto la nostra sopita passione per il titolo che ha dato inizio al fenomeno Resident Evil, abbiamo pensato fosse interessante concentrare la nostra e la vostra attenzione su uno degli aspetti che, per necessità pratiche, abbiamo trascurato di trattare nei video gameplay, ovvero la storia; intesa come connubio di trama e “lore”, quindi contesto in cui la trama si sviluppa, o “trama del mondo di gioco“, detto per esteso.

Resident Evil 0 Capcom

Per meglio comprenderne proprio questi sviluppi, però, partiremo da prima dell’ingresso di Jill e Chris nella magione, con gli avvenimenti di Resident Evil Zero, uscito a novembre 2002, sotto forma di prequel. La storia, che si sviluppa il giorno prima dell’inizio ufficiale di Resident Evil HD, ovvero il 23 luglio del 1998, è semplicemente la spiegazione di quanto accaduto durante l’incidente con il treno che porta le squadre Alpha e Bravo dei corpi speciali S.T.A.R.S. nei pressi della villa per indagare sugli strani avvenimenti delle campagne intorno Raccoon City, e vede come protagonista principale Rebecca; proprio la Rebecca che abbiamo conosciuto in Resident Evil 1 al fianco di Chris. I dettagli che conducono Rebecca alla villa non sono fondamentali per la comprensione della storia di Resident Evil HD, ma alcuni nomi e ruoli riguardanti la Umbrella Corporation permettono invece di ricollegare qualche puntino in più in Resident Evil 2. Fra questi, il mai citato fino ad ora William Birkin, e l’infame, ora lo sappiamo, Adrian Wesker, che in zero sono a capo dei soldati della Umbrella che cercano disperatamente di limitare la fuga di notizie e di specimen modificati; fallendo, è evidente dai sequel. Comunque, alla fine di Resident Evil Zero Rebecca si dirige verso la villa che ormai conosciamo palmo a palmo per salvare gli elementi rimanenti dei due team, Alpha e Bravo, che nel frattempo vi si erano barricati.

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Prima di tutto quindi, facciamo un po’ di chiarezza sui membri di ogni team che abbiamo incrociato durante la nostra Full RunDal team Bravo provengono Rebecca, Richard, il “comunque morto”, dato che non importa cosa farete per salvarlo, la sua fine è segnata, Forest, “quello del lanciagranate”, che incrociamo su una balconata redivivo ma semidivorato dai corvi, Enrico, ucciso da Wesker nella grotta, che tenta di avvisarci del complotto in atto, e per finire Kennet J. Sullivan e Dewey Edward, ultimi membri del team che incontriamo direttamente morti sotto forma di zombie. Il team Alpha invece è composto dai nostri protagonisti, Chris e Jill, il buon Barry, il doppiogiochista Wesker, il “mai dimenticato” Joseph Frost, che morirà nella cutscene iniziale divorato dai cani, e il pilota Brad Vickers, che ci viene a prendere in elicottero alla fine della nostra avventura (certo, dopo averci lasciato lì scappando come un codardo all’inizio, ma lo perdoniamo).

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È quindi il 24 luglio 1998, un giorno dopo gli eventi di Resident Evil Zero. Attaccati da un branco di cani zombie, Chris, Jill, Barry e Wesker si rifugiano nella villa e decidono di esplorarla per scoprire le sorti del resto dei team Alpha e Bravo. A seconda di chi siate, Chris o Jill, la storia procederà seguendo svolte leggermente diverse, legate principalmente alla presenza o meno di Barry, più che a quella di Rebecca, al punto che scegliere di giocare la run con Jill offre spunti più interessanti per comprendere quello che sta accadendo nella trama. Tuttavia, Rebecca sa più cose di Barry sugli esperimenti che si stanno verificando nella villa, e giocare con Chris vi offrirà dunque una panoramica più ampia sulla storia intorno alla trama. Certo, è chiaro che chiunque abbiate selezionato vi permetterà di arrivare alle medesime conclusioni di massima riguardo cosa sia successo nella villa.

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Piccolo inciso: le differenze fra Chris e Jill si ripercuotono molto sul gameplay e sull’approccio agli scontri, forse anche più che sulla storia, a voler essere precisi. Chris è più resistente, più abile e stabile quando spara, e spingerà il giocatore a fronteggiare a muso duro tutti i non morti della villa. È anche più ingenuo, e sembra non capire per tutta la run quello che gli sta accadendo intorno, ad essere cattivi. È Rebecca a suonare il piano per lui, e sempre Rebecca distilla il veleno per abbattere la Pianta 42. Jill, invece, è più sfuggente, più furba, intelligente. Più fragile, anche, e lo stile di gioco che più le si addice è quello “speedrunner”, slalom dopo slalom fra zombie arrabbiati mentre sfreccia nei corridoi senza sprecare proiettili preziosi. Inoltre, sempre parlando di gameplay, Chris porta con sé un prezioso accendino, che si rivelerà utile in molti frangenti per risolvere enigmi (che comunque con Jill risolviamo nella medesima maniera, ma siamo costretti a recuperare prima un accendino). Similmente, Jill ha il lockpick, strumento che le consente di aprire determinate porte senza la chiave, accelerando alcune sezioni e, ancora una volta, propendendo verso uno stile di gioco più “da veterani” della villa. Comunque, eravamo rimasti alla separazione dei nostri membri del team Alpha.

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Da qui in avanti, il gioco è composto per la quasi totalità di gameplay, chiunque abbiate scelto di impersonare. Leggere i testi sparsi nella varie stanze della magione è l’unico vero modo che avete per acquisire gradualmente coscienza della storia, l’esistenza dei virus G e T, di come gli zombie siano dipendenti della Umbrella, società farmaceutica che nasconde fabbriche di armamenti biologici, e che aveva nella villa uno dei suoi segretissimi laboratori. Per quanto riguarda invece la trama che coinvolge i personaggi, quindi la scoperta che nel team è presente un infiltrato della Umbrella, ovvero Wesker, il fatto che Barry sia stato usato sempre da Wesker per distogliere l’attenzione dai suoi loschi piani, con la minaccia costante di far del male alla famiglia del povero bonaccione se qualcosa fosse andato storto, l’imprigionamento di Chris o di Jill (dipende da chi dei due siete quando giocate) sono tutti elementi che vengono a galla dalle cutscene, con un evidente sbilanciamento verso quelle finali, decisamente più pregne di significato di quelle iniziali. Le storie di Chris e Jill quindi più che due “what if” sono una ibridazione di due punti di vista differenti sugli avvenimenti della stessa storia; ibridazione, e non completo stravolgimento per intenderci, perché il comprimario varia, sì, facendo con lui variare, ma non di molto, la fine di Wesker. Dopo la discesa nei laboratori dove il tenebroso collega si rivelerà malvagio e libererà la specimen definitiva, il Tyrant, il doppiogiochista può morire o per mano di Barry, nella timeline di Jill, o trafitto dal Tyrant, in quella di Chris. Ma a parte questo, attiveremo con entrambi i protagonisti l’autodistruzione dei laboratori, uscendo per il rotto della cuffia dalla villa per chiamare Brad, il pilota, facendoci così venire a prendere, non prima di un ultimo scontro con l’apparentemente immortale Tyrant.

I diversi finali, trattati nell’episodio conclusivo della nostra Full Run, mostrano tutte le varie combinazioni di personaggi che possono o meno essere stati salvati durante la run, prima dell’esplosione, e fin qui, tutto è molto semplice. Ad essere particolarmente interessanti sono le parti di filmato cliffhanger che si manifestano soddisfacendo particolari requisiti. Un tramonto su cui si staglia gloriosa la figura dell’elicottero durante la fuga finale indicherà il raggiungimento dei Good Ending. Mentre qualora non abbiate salvato il vostro comprimario quando ne avevate la possibilità per la prima volta, quel che vedrete sarà un volto di zombie in primissimo piano; chiara indicazione che no, non è affatto tutto finito qui. E sentiremo ancora parlare della Umbrella, e dei Tyrant. Purtroppo, diremmo se fossimo parte del mondo di gioco, che sta per essere stravolto da numerosi capitoli, uno più apocalittico del precedente. Per fortuna, invece, diciamo a gran voce ora che abbiamo potuto giocare, fra gli altri, all’ultima iterazione della serie, il remake di Resident Evil 2. Per fortuna. Grazie Umbrella! E grazie Capcom.

Vive in simbiosi con la sua Switch, segnato da un'infanzia vissuta solo sulle console Nintendo portatili. Persino la sua prima console Sony è stata la portatile PSP, il che è tutto dire. Monta video da quando erano ancora di moda gli AMV su Dragon Ball, e si usava Movie Maker pensando di essere i nuovi Spielberg. Malato di giochi competitivi ed E-sport, ma anche dal lato opposto dello spettro di GDR e Story Driven, pochi titoli si salvano dalle sue spire, e solo perchè ogni tanto deve anche nutrirsi e dormire. Ha scritto questo testo, ma di solito non parla di sè in terza persona. Così, per dire.