La abbiamo nominata nella scorsa guida dedicata a Bloodhound di Apex Legends, riferendoci al personaggio per cui è studiata questa guida come a quello, al momento, probabilmente, più utile del roster di gioco. Stiamo parlando di Lifeline, l’unico healer di Apex Legends. Lifeline è il personaggio capace di fare la differenza, l’ago della bilancia della maggior parte delle partite, il distinguo, spesso, fra vittoria e sconfitta. Scopriamo insieme le sue abilità, per capire come mai questi assunti non siano affatto, ve lo assicuriamo, un’esagerazione.
Il ruolo: Healer
Lifeline è un Healer. Semplice. Il suo compito è osservare con attenzione lo svolgersi dei combattimenti ed occuparsi dei compagni feriti… giusto? No. Sbagliato. O meglio, sbagliato per un gameplay come quello di Apex! Lifeline, così come tutti i suoi colleghi nel gioco, non potrà esimersi dal partecipare attivamente ai combattimenti. Certo, magari non come per Bloodhound, ovvero lanciandosi in prima linea per sparare con gli shotgun. Il ruolo di Lifeline si estrinseca in un mix di aggressività e oculatezza, sfruttando la sua abilità attiva di cura e la sua passiva, di cui parleremo a breve, non come per gli healer tradizionali di altri titoli “simili”, vedi Overwatch, ma piuttosto in un diverso stile più offensivo, con le capacità curative di cui è dotata spostate nelle fasi conclusive degli scontri: non come sostentamento per vincerli, quindi, ma come “cerotto” (un signor cerotto) per refullarsi e ripartire carichi al 100% nel prossimo fight.
Abilità passiva: Medico da guerra
“Rianima compagni di squadra a terra più velocemente mentre sei protetto da una parete di scudi. L’utilizzo degli oggetti di cura è il 25% più rapido.”
La traduzione in italiano della descrizione della passiva di Lifeline può trarre in inganno. Semplicemente, quando Lifeline rianima un compagno di squadra, oltre a farlo il 25% più in fretta degli altri pg, verrà protetta da uno scudo di energia a mezzaluna, indistruttibile, che si posizionerà direttamente di fronte a noi mentre si completa la ricarica della vita del nostro alleato. Cioè, lo scudo è prodotto direttamente da Lifeline (cosa che dalla descrizione ufficiale in italiano non traspare perfettamente).
Come usarla
Per sfruttare la velocità migliorata di rianimazione dei compagni e soprattutto lo scudo in dotazione a Lifeline mentre lo fa, è necessario che sia voi che i vostri compagni si posizionino adeguatamente durante gli scontri a fuoco. Quindi, sfruttando pareti concave o ad angolo e dando loro le spalle mentre si attiva il res dell’alleato (ci riferiremo alla rianimazione quando usiamo questo termine nel resto dell’articolo), di modo che lo scudo si accenda di fronte a noi, che alle spalle siamo coperti dalla parete, e frontalmente, appunto, dallo scudo. Questa tecnica apparentemente semplice può richiedere un minimo di pratica, principalmente perchè è necessario imparare alla perfezione l’angolo di attivazione dello scudo in relazione alla nostra posizione esatta durante il res. Non volete certo rischiare di lasciare uno spiraglio attraverso il quale venir uccisi mentre rianimate il vostro compagno no? Sul “quando” sia meglio rianimare un compagno caduto, la risposta è comunque quasi sempre “a fine combattimento”, quando le acque sono più calme, e i rischi sono minori. E se, però, rianimare un alleato fosse assolutamente indispensabile proprio per far terminare uno scontro a nostro favore?
Consigli avanzati
La velocità incrementata di rianimazione del 25% rende i res di Lifeline molto più rapidi di quelli degli altri personaggi. Ciononostante, buttarsi a capofitto su un compagno caduto per resuscitarlo in mezzo ad un fight è quasi sempre sinonimo di inesperienza con la nostra Healer, e si traduce spesso e inevitabilmente in una sconfitta precoce. Ma allora, come sfruttare al meglio la rapidità aumentata di Lifeline nel rianimare? Non è semplice, specialmente se siete in campo aperto, ovviamente. In quel caso cercate di far riposizionare il vostro alleato come vi abbiamo indicato nel paragrafo precedente, nascosto dietro un angolo o contro una parete rocciosa magari, e sperate per il meglio. Se invece foste in una situazione più favorevole, in una stanza, in una casa, in un corridoio, in un ambiente, insomma, che vi consenta uno gestione e una coscienza dello spazio circostante più controllata e prevedibile, smettete di sperare, e iniziate a… sparare: mettendo pressione sugli avversari che vi vedono come una facile preda potreste imporre loro quei pochi secondi di ritirata che vi consentiranno di resuscitare l’alleato, e ricomporre il team. E, regola fissa prima di ogni res, prima di iniziare l’animazione azionate la vostra abilità attiva: il piccolo (ma fortissimo) D.O.C., il drone di guarigione.
Abilità attiva: D.O.C. Drone di guarigione
“Richiedi il drone di guarigione per curare automaticamente i compagni di squadra.”
L’abilità attiva di Lifeline evoca un Drone capace di ripristinare la salute anche di tutti i compagni di squadra (voi compresi) contemporaneamente, nel tempo. Parlando di meri numeri, il drone ha un tempo di cooldown di 60 secondi, cura di 5 HP al secondo, restando sul terreno di gioco per 20 secondi. Il raggio entro il quale raggiunge gli alleati per curarli è piuttosto ristretto, perciò posizionatelo con attenzione.
Quando usarla
Come anticipato nell’introduzione, la cura fornita da Lifeline è atipica nel panorama dei giochi competitivi. Non è abbastanza, nella maggior parte dei casi, per sostentare un alleato durante un combattimento ravvicinato, ma funziona bene in quelli a media-lunga distanza, quando i danni, salvo aveste contro cecchini particolarmente bravi, sono più gestibili. Certo è, che molto dipende anche dalla vostra dotazione di armi: dal momento che ogni personaggio fa, con le stesse armi, gli stessi danni, se siete armati di Peacekeeper e particolarmente arrabbiati, non fatevi problemi a buttarvi nella mischia, calare il drone, e sparare a più non posso. Avverrà più di rado, questo sì, e ancor più di rado sarà la scelta migliore da fare: 60 secondi di cooldown non sono pochi eh! Ma forse, con l’aiuto di D.O.C., potreste avere la meglio…
Consigli avanzati
Anche perché il buon D.O.C dovrete tenerlo in serbo anche per eventuali rianimazioni d’emergenza! Posare a terra il drone prima, badate bene, prima, di iniziare l’animazione di res vi permetterà di resistere ad eventuali danni minori che dovessero passare da spot non coperti dallo scudo, e, ad animazione ultimata, inizierà immediatamente a curare l’alleato appena riportato in battaglia. Certo è che se ad arrivarvi addosso sarà un nemico armato di shotgun, forse avete sbagliato qualcosa voi, e non avreste dovuto avventurarvi nel res in prima istanza.
Abilità Ultimate: Capsula assistenza
“Richiedi una capsula piena di equipaggiamento difensivo di alta qualità.”
Lo abbiamo già affermato in precedenza, e lo rifacciamo ora: per quanto le abilità dei singoli personaggi possano influire, e influiscano in effetti, sullo svolgimento delle partite, la loro efficacia e le circostanze del loro utilizzo sono direttamente collegati all’equipaggiamento nostro e dei nostri avversari. Proprio per questo, la ultimate di Lifeline si rivela un tool eccezionale per potersi preparare proprio “materialmente”, attraverso equip e kit vari, prima ancora che psicologicamente, pensando a strategie e cooldown, abilità ed effetti. Con lifeline saremo in grado di evocare sul campo di gioco una capsula contenente 3 equipaggiamenti “di alta qualità” ci dice la descrizione ufficiale. Il che, effettivamente, si traduce nell’equivalente del pool di oggetti delle “zone calde”: armature viola, mirini da cecchino 8x, kit fenice e altri, ma anche semplici siringhe o kit per il recupero degli HP o degli scudi, che male non fanno mai.
Quando usarla
Sempre. Subito, e rapidamente. La ultimate di Lifeline deve essere un trampolino attraverso il quale ottenere equip avanzato anche in zone lontane da quelle più affollate, fornendo quindi un notevole vantaggio sulle squadre che dovessero essere atterrate vicino alla vostra, e rispetto alle quali i vostri equip difensivi dovrebbero essere migliori. Sul lungo termine infatti, di certo la ultimate perde molta della sua efficacia, diventando praticamente inutile nell’endgame, quando si suppone siate tutti più che attrezzati. Ma il solo fatto di riuscire ad avvantaggiarsi durante le prime fasi della partita, quelle probabilmente più importanti, dato che spesso e volentieri non dipendono dalla vostra abilità meccanica, ma dalla vostra fortuna nel trovare equip efficaci, è un fatto da non sottovalutare. A questo fine i main Lifeline dovrebbero sempre sfruttare gli ultimate accellerant, e richiederli agli alleati: più ultimate utilizzate, più vantaggio in breve tempo otterrete. Un accelerante riempirà la percentuale di ultimate del 20%, sopperendo alla lentezza nel caricamento rispetto a quelle di altri pg. Per capirci, Mirage carica la sua ultimate in 150 secondi, Lifeline in 360. Tenete anche a mente che ci vorranno 15 secondi per far atterrare la capsula, e che la sua discesa sarà evidente e visibile a tutti i team nelle vicinanze.
Consigli avanzati
Sapete che facendo atterrare una capsula di Lifeline sulla testa di un nemico potete ucciderlo? Ma no, vi prego, non usatela in questo modo. Se proprio vogliamo trovargli una utilità secondaria rispetto a quella di dispenser di oggetti da endgame, ma nelle fasi iniziali delle partite (che è e rimane l’utilizzo principale eh) potreste considerare di posizionare la capsula in uno spot dove possa fornire copertura laddove manca, o espanderne una già presente. Il consiglio più utile che potevamo darvi ve lo abbiamo già scritto poco fa: usate la capsula spesso, spessissimo, velocemente e senza pensarci troppo. Il vantaggio tattico che offre essere ben equipaggiati vale da solo il biglietto di ingresso ai giochi di Apex nei panni di Lifeline.
Counter e affinità
I counter di Lifeline, più che essere personaggi specifici, sono determinati setup di equipaggiamento. Il vostro drone poco o nulla può contro gli Shotgun, il cui output e spread dei danni supera grandemente la cura per secondo offerta dal robottino.
Certamente, i personaggi molto mobili come Wrait e Pathfinder rappresentano un pericolo non indifferente per Lifeline, dato che possono aggirare rapidamente o saltare in altezza lo scudo legato all’azione di res.
Utile, ma non indispensabile, potrebbe essere Caustic, che piazzando trappole studiate negli edifici dove Lifeline si sta occupando di un altro “paziente” farà guadagnare tempo scoraggiando i nemici ad entrare o avvicinarsi troppo.
Similmente, Bangalore può facilmente nascondere un compagno ferito, mentre Lifeline si occuperà poi di rintracciarlo e curarlo protetta, oltre che dallo scudo, anche dalla coltre fumogena.
Equipaggiamento e Playstile
Lifeline non è un personaggio da Frontline. Lasciate ad altri gli shotgun se potete, e cercate di prendere armi rumorose (ricordate sempre che dovete mettere pressione negli avversari quando sparate, farli allontanare per poter aiutare i vostri compagni feriti) e fucili d’assalto per voi, non importa il modello vero e proprio. La verità è che non è davvero fondamentale quale arma equipaggiate con Lifeline, perchè quello che importa davvero è l’atteggiamento da tenere durante gli scontri. Pesanti, ma non aggressivi, in modo da evitare, possibilmente, di essere voi quelli da resuscitare… siate presenti sul campo, colpite tanto e colpite bene, ma ricordate che siete sempre e comunque healer, support: la vostra vita vale triplo, una volta per voi, ed una per ogni alleato che resuscitate!
Lifeline, lo avrete capito, è un personaggio che basa la sua efficacia sul “tempo”. Inteso come attenzione alle tempistiche dei vostri cooldown, ma anche e soprattutto come promemoria che il “tempo” è il vostro peggior nemico: più ne sprecate, meno efficace diventerà la vostra ultimate, per dire. Siete Healer, ma siete sempre su Apex, un battle royale dove se non uccidi, sarai ucciso. Perciò sì, lo abbiamo detto e lo ripetiamo: a nostro avviso Lifeline è il personaggio più utile da avere in squadra su Apex, capace di dare uno slancio ineguagliabile alla vostra dotazione di equipaggiamento, fornita di una attiva che vi fa conservare gli strumenti di recupero della vita per i momenti chiave più concitati, e che, non lo avevamo menzionato, ma è utile anche per quello, permette di curare anche quei pochi HP che doveste perdere se foste costretti a passare del tempo nella zona esterna al cerchio sicuro. Perchè non c’è niente di più fastidioso dell’avere lo scudo viola pieno e bello carico, e vedere quei tre HP mancanti nella barra sottostante. O magari siamo noi un po’ ossessivo-compulsivi? Nel dubbio, tiriamo il robottino, e siamo a posto.