The LEGO Movie 2 Videogame Recensione

The LEGO Movie 2 Videogame

Ciò che ha sempre differenziato i giochi di LEGO dagli altri titoli è, senza ombra di dubbio, l’atmosfera. Inutile nasconderlo: per quanto riguarda il primissimo impatto offerto dalle opere ispirate al cubettoso brand, siamo sempre riusciti a trovare un’unicità scenica rilegata a quello che accade su schermo. Si tratta, infatti, della trasposizione videoludica di quello che troveremo facilmente nella camera di un ragazzino che ama particolarmente i LEGO. Ma proprio quando, dopo anni di titoli realizzati con i mattoncini ci saremmo aspettati un gioco pressoché identico a quelli rilasciati precedentemente da Warner Bros.The LEGO Movie 2 Videogame è comunque riuscito a sorprenderci. Scopriamo perché nella nostra recensione.

The LEGO Movie 2 Videogame

Bricksburg in rovina… oppure no?

Trattandosi di una trasposizione quasi esatta dell’omonimo film ora presente nei cinema italiani, la storia risulta essere pressoché la stessa. Dopo gli eventi che hanno scosso il colorato mondo LEGO, con risultato uno scenario tristemente post-apocalittico, sulla falsariga di Mad Max, i protagonisti devono ora cominciare ad abituarsi al loro nuovo stile di vita. Ma proprio quando Emmet, Lucy e Batman stanno ricostruendo una società, delle strutture e, con esse, una vita nuova, ecco presentarsi un nuovo, temibile nemico. Degli invasori alieni radono al suolo la già in rovina Bricksburg, catturando gli amici dei nostri eroi. Così, come era lecito aspettarsi, parte l’odissea che porterà i giocatori a sconfiggere i mostri e a scoprire nuovi mondi. Insomma, non è certamente il più originale degli incipit, ma risulta indubbiamente perfetto per un pubblico più giovane, che sarebbe di fatti più difficile da convincere di fronte una trama più intricata.

The LEGO Movie 2 Videogame

All’esplorazione dei pianeti del Sistema Sorellare

Tuttavia, abbiamo amato anche la forte contrapposizione che si viene a creare quando uniamo un setting prettamente apocalittico, più coriaceo e ostile, con i simpatici personaggi LEGO, che tutto sono tranne che violenti o barbari. Va a nascere così un dualismo nell’ambientazione iniziale, che riesce a unire un concept infantile con uno sensibilmente più maturo. Un altro elemento che è riuscito a farci capire come questo titolo sia realmente diverso dai precedenti è la presenza di svariati grandi mondi di gioco. Ma attenzione: non stiamo parlando di un’opera open-world, ma di una che offre molteplici sandbox più o meno estesi, in cui potremo svolgere attività diverse. Tra queste abbiamo side quest, strutture da sbloccare per il crafting (che vedremo nel dettaglio più avanti), personaggi e blocchi di Pezzi Principali da ottenere. Questi ultimi sono il “carburante” necessario per attivare i portali che permettono di viaggiare tra i diversi pianeti del Sistema Sorellare. Nel momento in cui mettiamo piede su un nuovo mondo, possiamo rimanere tanto sorpresi da come questi vengono perfettamente differenziati l’uno dagli altri, tanto delusi dalla loro evidente povertà di strutture presenti al loro interno. Infatti, non abbiamo nulla da ridire riguardo la varietà dei tanti sandbox, che si contraddistinguono per le luci, le forme delle piattaforme, le missioni e per i mattoncini che vengono utilizzati. Insomma, è il metodo migliore per rendere meno confusionale l’esplorazione di questi mondi, specialmente agli occhi di un utente più giovane.

The LEGO Movie 2 Videogame

Tanti mondi tutti da costruire

Il vuoto dei pianeti, però, parrebbe essere ingiustificato inizialmente, almeno fino a quando non scopriamo il sistema di crafting. Quando prendiamo a pugni tavoli, rocce, veicoli e molti altri oggetti, possiamo ottenere dei blocchi di diversa colorazione con i quali possiamo costruire quello che vogliamo. Come potrete immaginare, questa feature calza a pennello con il contesto di The LEGO Movie 2 Videogame, che mostra sin dai primi istanti una galassia distrutta e, di conseguenza, ormai vuota. Sta a noi ricreare non solo la società, ma anche le città stesse. Possiamo realizzare case, veicoli, panchine, semafori, pali della luce e molto altro. Inoltre, molti degli oggetti che troviamo in giro possono essere registrati con un apposito menu per poterli riposizionare dove vogliamo. Spesso è necessario costruire determinati strumenti per proseguire nell’avventura: ad esempio necessiteremo di un irrigatore per annaffiare delle piante o spegnere un incendio, oppure di un trampolino per raggiungere posti più alti. Insomma, il sistema di crafting riesce a svecchiare una serie che negli anni è rimasta sempre la stessa, seppur sempre divertente. Peccato, però, per la difficile navigazione tra menu, sottocategorie e quant’altro che, più di una volta, ci ha reso difficile capire come costruire un determinato oggetto. Spesso dovremo accedere a diverse sezioni prima di trovare l’elemento che vogliamo far apparire davanti a noi, cosa che non ci è piaciuta molto, dato che il crafting è il cuore stesso del gioco.

The LEGO Movie 2 Videogame

Un sistema di combattimento rivisitato, ma poco utile

Gli sviluppatori, peraltro, avevano preannunciato anche novità per quanto riguarda il sistema di combattimento che, chi conosce il brand da ormai molto tempo saprà come sia rimasto invariato. Tuttavia, stavolta è stata aggiunta una piacevole novità. Parliamo di attacchi speciali, diversi per ogni personaggio, chiamate “Mosse Costruzione“. Con questi potremo combattere orde di nemici molto più velocemente e in modi sempre differenti: Emmet, ad esempio, schiererà un enorme robot da battaglia; Batman richiamerà un suo Bat-Marchingegno; e Lucy creerà uno stereo con cui eliminerà gli alieni. Tuttavia, ci ha sorpresi la mancanza di nemici all’interno del mondo di gioco dato che, nonostante ci sia una certa varietà degli stessi, non è facile trovarne mentre stiamo esplorando le varie mappe. Per questo motivo non ci ritroveremo quasi mai costretti a lottare con pugni e calci, a meno che non abbiamo di fronte uno degli enormi boss.

The LEGO Movie 2 Videogame è una piacevole sorpresa, per il semplice fatto che è capace di rinnovare un gameplay che, sebbene adottasse da sempre una formula platform vincente, stava lentamente cominciando a stancare, soprattutto quando le serie rappresentate “in stile LEGO” si cominciavano a diversificare. Proprio per questo motivo noi premiamo questa volontà di fare qualcosa di più, da parte di TT Fusion e Warner Bros.. Inutile dire come, per forza di cose, si tratta di un titolo pensato quasi esclusivamente per un pubblico più giovane, mentre gli adulti lo troveranno non solo banale, ma anche particolarmente semplice. La meccanica del crafting, nonostante sia piuttosto macchinosa, riesce a dare nuova vita al brand, nonché a sposarsi alla perfezione con il paradossale contesto post-apocalittico. Ma il divertimento c’è, così come la possibilità di creare un mondo tutto nostro, in cui la fantasia sarà il nostro unico limite.

Metal Gear Solid per PS1 accese la sua infanzia e passione per il videogioco. Non è rimasto, però, un accanito giocatore Sony, non dopo il suo primo The Legend of Zelda e Super Smash Bros. che hanno portato il nostro Lorenzo Ardeni sul bordo Nintendaro. Attualmente in lotta con se stesso per decidere se il suo gioco preferito è The Legend of Zelda: Skyward Sword o Metal Gear Solid 3.