Sekiro Shadows Die Twice: guida al Generale Naomori Kawarada

Sekiro Shadows Die Twice

Sekiro Shadows Die Twice sa essere brutale, su questo non ci piove. Proprio quando si pensava che FromSoftware avesse raggiunto il picco della sadicità con Kos e Bloodborne (esempio a caso) Sekiro ha dimostrato che c’era ancora molto che Miyazaki e compagni potevano fare a noi e ai nostri controller. Poveri controller. Perciò, noi di Gamesvillage abbiamo deciso di aiutare voi e le vostre periferiche a sopravvivere mentre avanzate in uno dei videogiochi più punitivi prodotti da From, e probabilmente anche in generale, dandovi 5 tips, consigli utili per abbattere anche il più tosto dei Boss, e mini Boss, assolutamente da non sottovalutare, del titolo. Perché Sekiro sa essere brutale. Ma noi di Gamesvillage di più. Senza timore dunque, e si faccia avanti il primo sfidante: il Generale Naomori Kawarada!

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1) Sekiro Shadows die twice: Shinobi significa “invisibile”

Più o meno letteralmente, il termine Shinobi rimanda al concetto di “invisibilità”, di celato, nascosto. E noi in Sekiro siamo Shinobi. Dunque non abbiate timore di ledere al vostro onore di combattenti, mentre al contempo vi semplificate di molto la vita, compiendo il primo sanguinoso affondo nel nemico mentre gli siete alle spalle, e lui non vi ha ancora notato. Aggiratelo silenziosamente, avvicinatevi, e appena il segnalino rosso si accende, colpite. La prima barra della vita del Generale sarà così completamente svuotata, e ne resterà una sola da intaccare, più lentamente e metodicamente. Se però state pensando di effettuare due attacchi stealth consecutivi, scappando dopo il primo e nascondendovi… no, non funziona. Se, dopo il primo affondo, fuggite, perdendovi di vista il Generale, come qualunque altro boss di Sekiro, si “curerà”, tornando in perfetta forma. Dovrete per forza combattere almeno una volta, più “lealmente”!

2) Sekiro Shadows die twice: Dimenticate Dark Souls

Non avete mai giocato un Souls? Bene. Perché niente, nel combat sistem di Sekiro, può essere appreso dalla memoria dei combattimenti in altri soulslike, siano di From Software oppure no. Non esiste il meccanismo attendistico, quello secondo il quale erodevate lentamente la salute nemica con attacchi mordi e fuggi, alternati a rotolate rapide e sfuggenti. Sekiro, lo ripetiamo un’altra volta, è brutale, anche nello stile di combattimento che impone. Perché se il primo affondo che consuma tutta la vita del nemico può trarvi in inganno facendovi pensare che le battaglie siano tutte così brevi e immediate, sbagliate di grosso. La strategia da adottare con il Generale, infatti, ma in “generale” con tutti gli avversari in Sekiro, richiede da parte vostra più coraggio che in passato. Non potrete trincerarvi dietro enormi scudi incrollabili, né rotolare come pazzi per le arene sfruttando i generosi frame di intangibilità offerti dai precedenti souls. In Sekiro la miglior strategia è sempre e comunque l’attacco.

3) Sekiro Shadows die twice: Ritmo serrato

A tal proposito, saprete già come funzionano le meccaniche di combattimento in Sekiro, la danza incessante di parate perfette, salti e schivate che contraddistingue il titolo rendendolo unico per l’abilità e la precisione richiesta nell’eseguire azioni che prese singolarmente appaiono addirittura semplicistiche nel loro approccio al “gioco d’azione”. Inutile dirvi quindi che la parata, specie se eseguita con la tempistica corretta, è indispensabile per riempire la barra dell’equilibrio del nemico, per sferrare infine il “fatal blow” quando si sbilancerà a seguito dell’ennesimo affondo da voi deflesso. Ma, ve ne accorgerete subito, con il Generale, e con molti, tutti i Boss e miniboss del gioco, parare non basta. I combattimenti devono, per poter arrivare a conclusione, necessariamente alternare parate perfette ad attacchi, senza paura e senza affidarsi, quindi, solamente alla difesa, anche se perfetta dal punto di vista della tecnica.

4) Sekiro Shadows die twice: Rosso significa SALTA!

Le mosse particolare eseguite dai nemici, non solo Boss e miniBoss in Sekiro verranno annunciate con la comparsa di un Kanji Rosso sangue a schermo, utile per calcolare la contromossa più efficace e rispondere ad un attacco che si preannuncia più pesante di quelli normali. Ci sono affondi, prese e spazzate, ciascuna con le sue tempistiche e il suo kanji. Il Generale Kawarada, però, vi da una grossa mano, perché ha dalla sua solamente il colpo “spazzata”, evitabile saltando. Se vedete rosso, quindi, saltate! E possibilmente pigiate un’altra volta il tasto di salto, dando così un bel calcione in testa al Generale, depletandogli di un bel pizzico la barra dell’equilibrio!

5) Sekiro Shadows die twice: Prendete UN PO’ di fiato dalla distanza

Diciamo che state ancora imparando, e non avete parato a tempo come avreste dovuto, ma avete comunque parato. La vostra barra dell’equilibrio è pericolosamente vicina a riempirsi, e il nemico potrebbe ripagare con la stessa medaglia il vostro colpo mancino, uccidendovi all’istante. Prendete fiato, respirate lentamente, e allontanatevi dal nemico. Poi, parate. Tenendo premuto il tasto della parata “a vuoto” potremmo dire, la vostra barra dell’equilibrio si svuoterà un pochino più in fretta, permettendovi di ripartire belli carichi! Ma attenti, perché se lasciato troppo tempo “a distanza” il Generale si concentrerà, azzerando il riempimento della sua barra dell’equilibrio. Non lasciateglielo fare, o dovrete ricominciare tutto da capo! Se, invece, riuscirete a colpirlo prima che completi l’animazione di ricarica, dateci dentro e fendetelo anche 3-4 volte di seguito, prima di ricominciare a parare oculatamente da bravi shinobi quali siete.

Bene, non ci resta altro da dire. Seguite i nostri 5 punti, conditeli con un po’ di allenamento, e affrontate senza paura il vostro avversario! Cercate di non skippare queste mini Boss fight, ne incontrerete altre simili, non solo per la soddisfazione che regalano una volta vinte. Ma proprio perché sono intese dal gioco come un tutorial a gradini per condurvi verso la maestria! Certo, sono dei gradini molto alti. Ma almeno, continuando a seguirci, non dovrete affrontarli da soli. Siamo con voi! Alla prossima, lupi! Affilate bene le vostre zanne…

Vive in simbiosi con la sua Switch, segnato da un'infanzia vissuta solo sulle console Nintendo portatili. Persino la sua prima console Sony è stata la portatile PSP, il che è tutto dire. Monta video da quando erano ancora di moda gli AMV su Dragon Ball, e si usava Movie Maker pensando di essere i nuovi Spielberg. Malato di giochi competitivi ed E-sport, ma anche dal lato opposto dello spettro di GDR e Story Driven, pochi titoli si salvano dalle sue spire, e solo perchè ogni tanto deve anche nutrirsi e dormire. Ha scritto questo testo, ma di solito non parla di sè in terza persona. Così, per dire.