E così dopo 8 anni di intrighi palazzo, duelli cappa e spada, palpitanti emozioni e battaglie all’ultimo sangue, è tempo di scrivere la parola fine su Game of Thrones. La serie cult della HBO, celebre in America come nel resto del mondo, torna in tv dal 14 Aprile con gli episodi inediti dell’ottava e ultima stagione. 6 gli episodi previsti, 6 piccoli film, realizzati per decantare le ultime vicende dei 7 regni di Westoros che, da tempi immemori, sono sobillati da guerre, tradimenti e patti scellerati. Questa volta però i Lannister, gli Stark , i Targaryen e chi è sopravvissuto alle battaglie per il trono, dovranno unire le forze per fronteggiare un nemico comune, un male sopito che uccide tutto ciò che incontra sul suo cammino. Ma i giocatori saranno capaci di deporre l’ascia di guerra e sconfiggere la minaccia degli Estranei?
Questo e altri interrogativi fomentano l’arrivo dell’ultima stagione della serie, che torna sul piccolo schermo, con tanti dubbi e molte incertezze. Una cosa è certa: la conclusione di Game of Thrones è la fine di un’era per la seconda golden age del mercato seriale statunitense. Lo show che ha rilanciato il fantasy a episodi, è una vera e propria pietra miliare per la storia della tv contemporanea, perché in un certo qual modo, ha rappresentato la supremazia della tv sul cinema, assottigliando definitivamente la linea che intercorre tra piccolo e grande schermo. 7 stagioni, 67 episodi: ecco cosa ha significato, per i veri addicted, la serie ispirata all’immortale saga cavalleresca di George R.R. Martin.
Game of Thrones: la stagione uno. Tumulti e dissidi
Con l’arrivo a Grande Inverno del re e amico Robert Baratheon, Eddard Stark viene incaricato di recarsi ad Approdo del Re per ricoprire la carica di Primo Cavaliere. La guerra nei sette regni di Westeros però è alle porte a causa degli intrighi dei Lannister e verso chi mira a possedere il prestigio del Trono di Spade. In un contesto in continuo movimento, in cui vige la legge del più forte, la prima stagione narra non solo della formazione e della crescita dei giovani eredi di Grande Inverno, ma si focalizza anche sulla formazione di Daenerys Targaryen, la principessa sopravvissuta alle fiamme e madre di tutti i draghi. La donna intraprende un viaggio al di là del mare per riprendersi il trono che le è stato usurpato. Il primo capitolo della serie si conferma un grande calderone di eventi, un quadro in movimento in cui i personaggi i muovono con arguzia.
Game of Thrones: la stagione due. Una cometa come messaggio di sventura
Dopo la morte di Ned Stark e con la casa di Grande Inverno spezzata in due, ora è Tyrion Lannister ad essere investito come Primo Cavaliere, ma le azioni del Re Folle, complicano ancora di più la situazione. Giochi di potere, alleanze e patti scellerati, delineano un contesto in cui: gli Stark cercano di trovare una certa stabilità, i Baratheon sono annebbiati dal culto di una misteriosa forza magica e Daenerys cerca di risorgere dalle sue stesse ceneri. Rispetto alla prima stagione, la seconda appare lenta e didascalica, un puzzle confuso di eventi che, solo a metà del suo percorso, trova la sua retta via.
Il grande inverno sta per arrivare, del tutto.
Game of Thrones: la stagione tre. Le nozze rosse e la disfatta degli Stark
Ci sono momenti di grande tensione nel terzo capitolo della serie tv. Se da una parte troviamo Jon Sonw nelle mani dei Bruti, dall’altra c’è Daenerys che cerca di ottenere un esercito nelle terre di Astapor e, nello stesso contesto, anche ad Approdo del Re la situazione è in tumulto. Infatti i Tyrell cercano di acquistare potere ed entrare nelle grazie dei Lannister. Ma sono gli Stark che sentono il peso degli eventi e cercano di prevenire una guerra che potrebbe dilaniare i sette regni. Vengono però traditi dai loro stessi alleati. E si consuma così una delle tragedie più sanguinolente della tv: la morte dell’amato Robb Stark, un dolore che ancora oggi, è impresso nel cuore dei fan.
Game of Thrones: la stagione 4. L’arrivo del principe di Dorme
In un continuo susseguirsi di colpi di scena e battaglie sanguinose, in cui i Lannister escono ancora una volta più che vittoriosi, il quarto capitolo vede l’ingresso di un carismatico personaggio che regala alla serie una sfumatura in più. Si tratta del principe di Dorme che arriva ad Approdo del Re come alleato, ma in realtà, anche lui nasconde un doppio fine. Intanto Jon Snow e i Guardiani della Notte si apprestano ad affrontare l’esercito dei Bruti capitanati da Mance Ryder. In quel che resta di Grande Inverno, il sadico Ramsy Snow è impegnato in una missione per provare il suo valore al padre ed essere riconosciuto come erede dei Bolton.
La brutale e perfida Cersei Lannister.
Game of Thrones: la stagione 5. La morte di Jon Snow
La stagione si apre con la fuga disperata di Tyrion dopo che, in impeto di violenza, ha uccido suo padre Tywin Lannister. La dinastia traballa perché Cercei non riesce a mantenere saldo il suo regno tanto da essere bersagliata da più parti dagli avversari. Al gioco dei troni e ai matrimoni combinati, come quello tra Lord Baelish e Sansa Stark, si intravede una nuova guerra sanguinosa all’orizzonte, fomentata da Re Stannis. Dall’altro capo del regno Daenerys deve fare i conti con il tradimento dei suoi sudditi e intanto un destino avverso attende Jon Snow.
Stagione 6. La vendetta dei Lannister
Amore, magia e misticismo: tre caratteristiche per descrivere il capitolo sei della serie tv, l’ultimo che è fortemente legato al libro di Martin. Sia Cercei che Jamie tentano di riunire la famiglia, ancora minacciata dall’Alto Passero. Intanto a Grande Inverno Ramsey perde il controllo e Lady Melisandre, rivelatasi come mistica creatura ultra terrena, riporta in vita Jon Snow, il quale si trova comunque ad affrontare le inside della morte. Tyrion inoltre si trova a stringere un patto con la Madre dei Draghi, ma gli Estranei incalzano e la paura dilaga.
Stagione 7. Nuove alleanze e la minaccia degli Estranei
Si delinea finalmente il grande calderone di eventi ad un passo dalla parola “fine”. Con l’avvicinarsi degli Estranei, tutti i re di Westeros, devono stringe un’alleanza per evitare di cadere sotto i colpi di un nemico più grande e potente di loro. Gli attriti però fra i Lanniister e la madre dei Draghi non mancano, e forse solo un Jon Snow rinsavito e determinato, può essere l’ago della bilancia. La scacchiera porta alla vittoria e alla sconfitta di molti personaggi. In primis gli Stark che gustano una vendetta meditata da tempo.
E nella stagione 8? È ancora un puzzle in divenire. Una cosa è certa: nessuno è al sicuro.