Sekiro Shadows Die Twice: guida all’Elite Ashina – Saze Jinsuke

Sekiro Shadows Die Twice

La guida per sconfiggere l’Elite Ashina – Saze Jinsuke di Sekiro Shadows Die Twice sarà atipica, vi avvertiamo. Con tutta la volontà e l’impegno possibile infatti, un solo punto, non cinque come di consueto, è cruciale per vincere la sfida con Jinsuke Saze, uno dei Boss più semplici, se non il più semplice, da sconfiggere nell’intero gioco.

Generale Naomori Kawarada
Orco Incatenato
Cacciatore di Shinobi Misen’in Enshin
Juzou l’ubriacone
I Senza testa
La Falena
Oniwa Gyoubu
Guerriero Shichimen

1)  Sekiro Shadows Die Twice: Parate!

Il miniBoss che state affrontando è un samurai di ben altra caratura rispetto a quelli all’esterno. E non intendiamo in positivo. Infatti, richiede praticamente solo di eseguire una sequenza perfetta di due o tre parate, risultando di fatto molto più semplice da sconfiggere persino dei suoi scagnozzi semplici. Capiamo che se non ne comprendete il tempismo vi possa prendere alla sprovvista con la quantità di danni abnorme che infligge con un solo colpo, ma no, non avete scuse con lui: dovete parare, e farlo bene. Imparerete proprio grazie a lui a padroneggiare la parata perfetta, se ancora non lo aveste fatto. È come un rythm game: quando sarà alla distanza giusta, con la spada nel fodero, si piegherà. A seguire, il suo attacco sarà fulmineo, e costituito di due slash orizzontali facilmente parabili, e che riempiranno la sua barra della postura molto rapidamente. Fine. Tutto qui. Paratelo 6 volte in totale, senza attaccare, ed è fatta!

Parate, parate e parate. In pochi minuti sarete già con la mente al prossimo, decisamente più impegnativo, Boss di Sekiro Shadows Die Twice da abbattere, subito fuori dalla finestra. E lì sì, che serviranno davvero tutti e 5 i nostri punti! Affilate bene le vostre zanne lupi. Alla prossima!

Vive in simbiosi con la sua Switch, segnato da un'infanzia vissuta solo sulle console Nintendo portatili. Persino la sua prima console Sony è stata la portatile PSP, il che è tutto dire. Monta video da quando erano ancora di moda gli AMV su Dragon Ball, e si usava Movie Maker pensando di essere i nuovi Spielberg. Malato di giochi competitivi ed E-sport, ma anche dal lato opposto dello spettro di GDR e Story Driven, pochi titoli si salvano dalle sue spire, e solo perchè ogni tanto deve anche nutrirsi e dormire. Ha scritto questo testo, ma di solito non parla di sè in terza persona. Così, per dire.